mercoledì 16 gennaio 2008

CAPITOLO 8: L'EPOCA DELLA CHIESA FILADELFIANA

Apocalisse 3:7-13
“E all’angelo della chiesa in Filadelfia scrivi: Queste cose dice Il Santo, Il Verace, Colui che ha la chiave di Davide, che apre e nessuno chiude, che chiude e nessuno apre.
Io conosco le tue opere; ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere, perché, nonostante tu abbia poca forza, hai custodito la Mia Parola e non hai rinnegato il Mio Nome.
Ecco, Io ti consegno alcuni della Sinagoga di Satana, che si dicono Giudei e non lo sono, ma mentono; ecco Io li farò venire a prostrarsi ai tuoi piedi e conosceranno che Io ti ho amato.
Poiché hai custodito la Parola della Mia costanza, anche Io ti custodirò dall’ora della prova che verrà su tutto il mondo, per mettere alla prova coloro che abitano sulla terra.
Ecco, Io vengo presto; tieni fermamente ciò che hai, affinché nessuno ti tolga la tua corona.
Chi vince Io lo farò una colonna nel tempio del Mio Dio, ed egli non uscirà mai più fuori; e scriverò su di lui il Nome del Mio Dio e il nome della città del Mio Dio, della Nuova Gerusalemme che scende dal cielo da presso il Mio Dio, e il Mio nuovo Nome.
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese.”
FILADELFIA
Filadelfia era a circa centoventi chilometri a sud-est di Sardi. Essa era la seconda più grande città della Lidia. Essa venne costruita su diverse colline, in una famosa regione vitivinicola. Le sue monete portavano incisa la testa di Bacco e la figura di una Baccante (sacerdotessa di Bacco). La popolazione della città era formata da Giudei, Cristiani di origine Giudea e Cristiani convertiti dal paganesimo. La città subiva frequenti terremoti, ciononostante la sua durata fu la più lunga delle sette città dell’Apocalisse. Infatti, la città esiste tuttora sotto il nome Turco di Alasehir, o Città di Dio.
Il conio delle monete ci suggerisce che la deità della città fosse Bacco. Ora, Bacco è lo stesso che Nino o Nimrod. Egli è il ‘rimpianto,’ sebbene molti di noi pensino di lui in termini di gozzoviglia ed ubriachezza.
Che schiarita porta questo alle nostre menti! Qui c’è una moneta con il dio da una parte e la sacerdotessa o profetessa dall’altra. Ora, gettate in alto una moneta. Ha forse importanza il modo nel quale essa viene giù? Nossignore! Essa rimane pur sempre la stessa moneta. Questa è la religione Romana di Gesù e Maria.
Ma noi non stiamo pensando solo a Roma. No, non c’è soltanto la grande prostituta. Certo che no; poiché ella, tramite le sue fornicazioni, è divenuta una madre. Le sue figlie ora sono monete della medesima coniatura. Là, su una faccia della moneta, essi hanno dipinto un’adorazione a Gesù e, dall’altra parte, essi hanno pure la loro sacerdotessa o profetessa, la quale scrive i suoi credi e dogmi e credenze, e li manda al popolo per la salvezza, insistendo che lei, e solo lei, ha la vera luce.
Com’è straordinario il fatto che questa epoca è caratterizzata da una moneta! Poiché, madre e figlie, stanno tutte comperando la loro via per il cielo. Soldi, e non sangue, è il loro prezzo per acquistarla. Soldi, e non Spirito, è la potenza che li spinge avanti. Il dio di questo mondo (mammona) ha accecato i loro occhi.
Però, i loro commerci di morte avranno presto termine, poiché questa è l’epoca nella quale lo Spirito grida: “Ecco, Io vengo presto.” Sì, Signore Gesù, vieni presto!
L’EPOCA
L’Epoca della Chiesa Filadelfiana durò dal 1750 fino a circa il 1906. Questa epoca, dovuta al significato del nome della città, è stata chiamata l’Epoca dell’Amore Fraterno, dato che Filadelfia significa: “Amore dei fratelli.”
IL MESSAGGERO
Il messaggero per questa epoca fu senza dubbio Giovanni Wesley. Giovanni Wesley nacque a Epworth, il 17 Giugno del 1703, ed era uno dei diciannove figli che nacquero a Samuele e Susanna Wesley. Suo padre era un cappellano nella Chiesa d’Inghilterra; però è ben chiaro che la svolta religiosa nella mente di Giovanni, si basò più sulla vita esemplare di sua madre che sulla teologia di suo padre. Giovanni fu un brillante studente. Fu mentre era a Oxford che egli e suo fratello Carlo divennero parte di un gruppo, il quale si esercitava nell’adorazione spirituale sulla base di una esperienza vivente, piuttosto che fare della dottrina il loro modello. Essi stabilirono una linea spirituale di opere, quali: dare ai poveri, visitare gli ammalati ed i prigionieri. Fu per questo che vennero chiamati Metodisti, e con altri titoli derisori. Or Giovanni fu talmente preso dalla sua visione della necessità della religione per la gente del mondo, che egli andò in America (Georgia) come missionario fra gli Indiani. Durante il suo viaggio, egli scoprì che molti passeggeri della nave erano Moravi. Egli fu profondamente colpito dalla loro mansuetudine, pace, e dal loro coraggio in ogni circostanza. Le sue fatiche in Georgia, nonostante la rinuncia di se stesso e il duro lavoro, furono un fallimento. Egli ritornò in Inghilterra gridando: “Io andai in America per convertire gli Indiani, ma, oh! chi convertirà me?”
Ritornato a Londra, egli incontrò di nuovo i Moravi. Fu Pietro Boehler che gli mostrò la via della salvezza. Egli nacque veramente di nuovo, causando molta costernazione e rabbia in suo fratello Carlo, il quale non riusciva a comprendere come un tale uomo spirituale, quale Giovanni, potesse dire che prima egli non era in ordine con Dio. Comunque, non passò molto tempo che anche Carlo fu salvato tramite la grazia.
Wesley ora cominciò a predicare il Vangelo in quei pulpiti di Londra nei quali precedentemente egli aveva accesso; ma presto essi lo cacciarono fuori. Fu in quel momento che il suo vecchio amico, Giorgio Whitefield, lo sostenne, dato che egli invitò Giovanni a venire ed aiutarlo a predicare nei prati, ove migliaia ascoltavano la Parola. Dapprima Wesley era incredulo per il fatto che egli doveva predicare all’aperto, anziché in un edificio; ma quando egli vide le folle e vide l’opera del Vangelo nella potenza dello Spirito, allora egli si volse con tutto il cuore a questo genere di predicazione.
Presto l’opera prese una tale proporzione tanto che egli cominciò a mandare fuori numerosi laici per predicare la Parola. Questo sembrò come un parallelo della Pentecoste, ove lo Spirito suscitò uomini con potenza per predicare ed insegnare la Parola quasi per tutta la notte.
Contro questa opera vi fu una violenta opposizione, ma Dio fu con lui. L’operare dello Spirito si manifestava potentemente, e spesso uno spirito di colpevolezza afferrava la gente tanto da togliere loro la forza, sì che essi cadevano a terra piangendo sui loro peccati con grande angoscia.
Wesley fu un uomo considerevolmente forte. Di se stesso egli disse che, sin dalla sua nascita, non si ricordava d’essersi mai sentito giù di spirito anche per un sol quarto d’ora. Egli non dormiva più di sei ore al giorno; si alzava in tempo per iniziare a predicare alle cinque, questo praticamente ogni giorno del suo ministero; predicando per quattro volte in un sol giorno, così in un anno egli predicava circa più di ottocento sermoni.
Egli viaggiò per molte migliaia di chilometri; così fecero pure i suoi cavalieri di turno, i quali portavano il Vangelo vicino e lontano. Infatti, Wesley, percorse a cavallo circa 7200 chilometri all’anno.
Egli era un credente nella potenza di Dio e pregò per gli ammalati con grande fede e meravigliosi risultati.
Molte delle sue riunioni videro la manifestazione dei doni Spirituali.
Wesley non era favorevole all’organizzazione. I suoi associati avevano una “Società Unita,” la quale era: “una compagnia di uomini avente per formula la ricerca della potenza della pietà, uniti in modo da poter pregare insieme, per ricevere la Parola di esortazione e per prendersi cura l’un l’altro nell’amore, onde potersi aiutare gli uni gli altri e compiere così la loro salvezza.” La sola condizione, per coloro che entravano, era che essi dovevano essere di coloro “che desideravano fuggire dall’ira a venire, per essere salvati dai loro peccati.” Man mano che il tempo passava, essi stilarono una rigida lista di regolamenti da usare per la disciplina di se stessi e per il bene delle loro anime. Wesley intravide che dopo la sua morte il movimento si sarebbe organizzato e lo Spirito di Dio li avrebbe lasciati nel formalismo mortale. Una volta egli fece notare che non temeva che il nome Metodista avrebbe lasciato la terra, bensì che lo Spirito avrebbe potuto prendere il Suo volo.
Durante la sua vita, egli avrebbe potuto accumulare enormi ricchezze, ma non lo fece. Il suo detto preferito su questo soggetto dei soldi, era: “Guadagna tutto quello che puoi; risparmia tutto quello che puoi; e dai tutto quello che puoi.” Come sarebbe strano per Wesley, se egli ritornasse e vedesse la denominazione che oggi porta il nome di Metodista! Essi sono ricchi—enormemente ricchi. Ma la vita e la potenza di Giovanni Wesley, mancano!
È pure doveroso menzionare che Wesley non desiderò mai di edificare un’opera su basi denominazionali o settarie. Sebbene nel suo credo egli fosse un Arminiano, egli ugualmente non volle separarsi dai fratelli a motivo della dottrina. Egli fu un buon candidato di Giacomo: egli basò la sua vita eterna sulla fede e le opere, o nel modo di vivere la vita, piuttosto che sulla semplice accettazione di un credo o punto dottrinale.
Giovanni Wesley morì all’età di ottantotto anni, dopo aver servito Dio come ben pochi uomini oserebbero perfino solo pensare.
IL SALUTO
Ap. 3:7: “E all’angelo della chiesa in Filadelfia scrivi: Queste cose dice Il Santo, Il Verace, Colui che ha la chiave di Davide, che apre e nessuno chiude, che chiude e nessuno apre.”
Oh, quanto sono belle queste parole! Quant’è maestoso perfino il loro suono! Com’è eccitante pensare che tutti quegli attributi possano essere applicati ad una persona! Chi oserebbe dire tali cose di se stesso se non Gesù Cristo, il Signore della Gloria? Io credo che la chiave per interpretare con esattezza ciò che significa ciascuna di queste meravigliose e descrittive frasi, si trova nel verso nove: “Ecco, Io ti consegno alcuni della Sinagoga di Satana, che si dicono Giudei e non lo sono, ma mentono; ecco, Io li farò venire a prostrarsi ai tuoi piedi e conosceranno che Io ti ho amato.” Dico che questo verso è la chiave, a motivo che esso tratta con i Giudei, i quali hanno sempre chiamato se stessi i figli di Dio, escludendo così qualunque altro. Essi crocifissero ed uccisero il Signore Gesù Cristo. Questo atto terribile ha fatto ricadere per secoli il loro proprio sangue sulle loro proprie teste. Tutto perché essi rifiutarono Gesù quale loro Messia, Quale in verità Egli era. Per essi Egli non era Colui che doveva Venire, o il Figlio di Davide; per loro Egli era Beelzebub, o qualche empio, atto solo alla distruzione. Ma non era così. Egli era veramente l’Emmanuele, Dio manifestato nella carne. Egli è veramente il Messia. Certo, Egli fu esattamente quello che ora Egli stesso mostra di essere. EccoLo qui, LO STESSO GESÚ—Gesù Cristo, lo stesso ieri, oggi e in eterno. Quel Santo che stava in mezzo ai candelabri è esattamente lo stesso Gesù, Colui che camminò sulle rive della Galilea, Colui che guarì gli ammalati, Colui che risuscitò i morti, e Colui che, nonostante queste inconfutabili prove, fu crocifisso ed ucciso. Ma Egli risuscitò di nuovo, ed ora è seduto alla destra della Maestà, nell’alto dei cieli.
A quel tempo i Giudei non Lo chiamarono santo. Essi non Lo chiamano santo neppure ora. Ma Egli è IL SANTO. Sal. 16:10: “Perché Tu non lascerai l’anima Mia nel soggiorno dei morti e non permetterai che il Tuo SANTO veda la corruzione.”
Essi cercarono la loro giustizia secondo la legge, ma fallirono miserabilmente, poiché tramite la legge nessuna carne può essere giustificata. Tramite la legge nessun uomo può essere reso santo. La santità è dal Signore. 1a Cor. 1:30: “Ora grazie a LUI voi siete in Cristo Gesù, il Quale da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione.” 2a Cor. 5:21: “...affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in Lui.” Si trattava di Cristo o perire, ed essi perirono poiché Lo rifiutarono.
E gli uomini di quell’epoca, come pure quelli di oggi, stanno commettendo lo stesso errore. Come i Giudei si rifugiarono nella forma d’adorazione della sinagoga, così nell’Epoca Filadelfiana essi presero rifugio nella chiesa. Non è l’unirsi ad una chiesa che conta. La vita non è nella chiesa. La vita è in Cristo! “E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel Suo Figlio. Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita.” L’uomo viene reso santo tramite lo Spirito. È lo Spirito di santità che risuscitò Gesù dai morti, e che ora dimora in noi facendoci santi con la Sua santità.
EccoLo stare là, IL SANTO. E noi staremo con Lui, vestiti nella Sua giustizia, santi con la Sua santità.
Or questa epoca è la sesta epoca. Agli occhi di Dio, il tempo si avvicina alla fine. Presto Egli ritornerà. Presto, mentre Egli viene, risuonerà il grido: “Chi è ingiusto continui ad essere ingiusto, chi è immondo continui ad essere immondo; chi è giusto continui a praticare la giustizia, e chi è santo continui a santificarsi.” Ap. 22:11.
Oh, sono così contento che la mia santità non viene da me stesso! Sono contento di essere in Cristo, con tutti i Suoi meravigliosi attributi di giustizia attribuitimi; sí, conferiti a me! Sia benedetto Iddio in eterno!
“Queste cose dice IL Verace.” Ora, questa parola, ‘verace,’ è una parola veramente meravigliosa. Essa non significa verace semplicemente nel senso che è opposta al falso. Essa esprime la Perfetta Realizzazione di un’idea, in contrasto alla sua Parziale Realizzazione. Per esempio, noi ricordiamo che Gesù disse in Giov. 6:32: “...non Mosé vi ha dato il pane che viene dal cielo, ma il Padre Mio vi dà il vero pane che viene dal cielo.” Giov. 15:1: “Io Sono la vera vite.” Eb. 9:24: “Cristo infatti non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura delle cose vere, ma nel cielo stesso, per comparire ora davanti alla presenza di Dio per noi.” 1a Giov. 2:8: “...perché le tenebre stanno passando, e già risplende la vera luce.”
Dato che questa parola, come è illustrata in questi versi, esprime in realtà la Perfetta Realizzazione quale contrasto all’idea di una Parziale Realizzazione, ora, come non mai prima, noi possiamo ben capire che l’antitipo è la figura del tipo, come la sostanza lo è dell’ombra. Prendete ora l’esempio della manna scesa dal cielo. Dio mandò giù dal cielo, per Israele, il pane degli angeli. Ma quel pane non saziava! Esso era buono solo per un giorno. Quelli che lo mangiavano, il giorno seguente avevano di nuovo fame. Se lo si lasciava in giro, esso si contaminava. Però Gesù è il VERO pane venuto dal cielo, del quale la manna altro non era che solo un tipo. E se uno mangia di questo PANE che venne dal cielo, egli non avrà più fame. Egli non ha più bisogno di ritornare e mangiare di nuovo. Nel momento in cui lo prese, egli ebbe vita eterna. Qui c’era veramente la REALTÀ. Non c’è più bisogno dell’ombra. Non c’è bisogno di una salvezza parziale. Qui c’è il TUTTO di essa. Proprio come Gesù, che non è una parte di Dio: Egli È Dio!
Nessuno può negare che Israele avesse la luce. Essi erano l’unico popolo che, quale nazione, aveva la luce. Ciò avvenne quando in Egitto era così buio che uno poteva anche toccarlo. Ma nelle case degli Israeliti però vi era luce. Ora però è venuta la vera luce. La luce del mondo è Gesù! Mosé ed i profeti recarono per mezzo delle Scritture la luce relativa al Messia. Perciò Israele ebbe luce. Ma ora il Compimento della luce è venuto, e ciò che non era altro che solo Parola risplendente, ora è sfociato nello Splendore di Dio manifestato in mezzo al Suo popolo. Come la colonna di fuoco dava luce nella notte, e ciò era meraviglioso, ora la luce e la vita sono state manifestate corporalmente nella pienezza della Deità.
Israele usava prendere una giovenca rossa e sacrificarla sull’altare per il perdono dei peccati. Per un anno, i peccati del colpevole erano coperti. Ma questa copertura non poteva togliere via il desiderio per il peccato. Essa non era un’offerta perfetta. Essa era un’ombra, fino a che il reale si fece avanti. Così ogni anno l’uomo sacrificava, e ritornava ogni anno; questo perché egli aveva ancora lo stesso desiderio di peccare. La vita dell’animale espiava per il peccato, ma essendo sangue di animale e vita di animale che veniva data, essa non poteva ritornare sull’uomo. E anche se fosse ritornata, essa sarebbe stata comunque inefficace. Ma quando fu dato Cristo, il perfetto sostituto, ed il Suo sangue venne sparso, allora la vita che era in Cristo ritornò sul peccatore penitente, ed essendo quella vita la perfetta vita di Cristo, senza peccato e giusta, allora il colpevole può andarsene libero poiché egli non ha più desiderio di peccare. La vita di Gesù è ritornata su di lui. Questo è ciò che è inteso in Rom. 8:2: “Perché la legge dello Spirito della vita, in Cristo Gesù, mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte.”
Però i Giudei, per l’addietro, al tempo di Gesù, non vollero accettare questo sacrificio. Il sangue dei tori e dei montoni non rese perfetto nessuno. Esso era il metodo che una volta Dio aveva ordinato. Ma ora, essendo che Cristo è apparso nella carne, e il versamento del Suo proprio sangue ha tolto via il peccato, tramite l’offerta di Se stesso ci ha resi perfetti. Questo i Giudei non vollero accettarlo. Ma cosa circa quell’Epoca Filadelfiana e, sì, pure circa le altre epoche? Hanno essi realmente accettato questa realtà in Cristo? Nossignore! Anche se Lutero portò la verità della giustificazione, la Chiesa Romana, e la sua controparte d’oriente, la Chiesa Ortodossa, rimasero pur sempre aggrappate alle opere. Or le opere sono una buona cosa, ma esse non ti salvano! Esse non ti rendono perfetto. Si tratta di Cristo, o perire! E non è neppure Cristo ED opere. Si tratta di Cristo soltanto! Questa epoca dette inizio agli anni dell’Arminianesimo, il quale non crede in Cristo quale la REALTÀ. Essa non canta il cantico: “Nient’altro che il Sangue,” bensì canta: “Nient’altro che il Sangue E la mia stessa condotta.” Ora, io credo in una buona condotta. Se tu sei salvato allora agirai giustamente. Questo noi l’abbiamo già trattato. Ma lasciatemi ora dire che la salvezza NON è Gesù PIÚ. Essa è Gesù SOLO! LA SALVEZZA APPARTIENE AL SIGNORE! Dal principio alla fine, è tutto da DIO. Che la Sua vita sia in me! Che sia il Suo sangue a nettarmi! Che sia il Suo Spirito a riempirmi! Che sia la Sua Parola nel mio cuore e sulla mia bocca! Che siano le Sue lividure a guarirmi! Che sia Gesù, e Solo Gesù! Non per opere di giustizia che io abbia fatto. Nossignore! Cristo è la mia vita. Amen!
Io sento che potrei semplicemente continuare ad andare avanti circa queste verità, ma vorrei darvi ancora un pensiero. Esso riguarda quel meraviglioso inno che scrisse A. B. Simpson:
“Un tempo era la benedizione,
Ora è il Signore.
Un tempo era il sentimento,
Ora è la Sua Parola.
Un tempo io desideravo il Suo Dono,
Ora il Donatore stesso.
Un tempo cercavo la guarigione,
Ora Solo Lui Stesso.
Tutto in Tutto per sempre,
A Gesù io voglio cantare.
Ogni cosa in Gesù,
E Gesù in ogni cosa.”
Non c’è alcuna cosa in questa vita, per quanto buona e bella essa sia, che possa essere soddisfacente; ma tu troverai che la summa di tutta la perfezione è in Cristo. A fianco a Lui, ogni cosa svanisce nell’insignificante.
“Colui Che ha la chiave di Davide.” Questa meravigliosa frase fa seguito e procede dalla frase precedente: “Il Verace.”—Cristo, la Perfetta Realizzazione, in contrasto alla Parziale Realizzazione. Eccola qui! Mosé fu un Profeta di Dio, ma Gesù (come Mosé) fu IL Profeta di Dio. Davide (un uomo secondo il cuore di Dio) fu re d’Israele, ma Gesù è il Davide piú Grande; il Re dei re e Signore dei signori; Dio vero Dio. Ora, Davide nacque dalla tribù di Giuda fuori dalla quale nessun sacerdote provenne, eppure egli mangiò del pane della presentazione che era riservato ai sacerdoti. Egli fu un grande guerriero, vinse il nemico, e rese stabile il popolo; quale re, egli si sedette sul trono. Egli fu un profeta. Egli fu un meraviglioso tipo di Cristo. Or in Is. 22:22 è detto: “Metterò sulla Sua spalla la chiave della casa di Davide: Egli aprirà, e niuno chiuderà; Egli chiuderà, e niuno aprirà.” Lo Spirito usa questa referenza dell’Antico Testamento concernente il Signore Gesù Cristo ed il Suo ministero nella chiesa. Ciò che a quel tempo significava la chiave di Davide, era solo un’ombra, cosa che ora si è adempiuta in Gesù che sta in mezzo ai candelabri. Essa ha a che fare col nostro Signore DOPO la Sua risurrezione, e non del Suo pellegrinaggio terreno. Ma che cosa significa questa chiave? La risposta giace nella POSIZIONE della chiave. Essa NON è nella Sua mano. Essa non è appesa intorno al Suo collo. Essa non è messa nelle mani di altri uomini, altrimenti il verso non direbbe che SOLO LUI HA DA USARE QUELLA CHIAVE—POICHÉ SOLO LUI APRE E CHIUDE, E NESSUN UOMO ha quel diritto se non che Gesù Stesso. Non è forse giusto questo? Ma, dov’è la chiave? ESSA È SULLA SUA SPALLA. Ma questo, che cos’ha a che fare con la SPALLA? Leggete Is. 9:5: “...l’imperio riposerà sulle Sue spalle.” Ma cosa significa ciò? La risposta è questa: la frase, “imperio sulle Sue spalle,” viene dalla cerimonia nuziale Orientale. Quando la sposa viene affidata allo sposo, ella si toglie via il velo e lo mette sulle spalle dello sposo, significando così che, non solo ella è sotto al suo dominio—che ella ha trasferito a lui i suoi diritti—che egli è il capo—ma anche che egli porta la responsabilità e la cura e che LUI E SOLO LUI—NESSUNO ALTRO—NESSUN ALTRO UOMO—NESSUNA ALTRA POTENZA—HA ALCUN DIRITTO O RESPONSABILITÀ. Questa, miei cari, è la CHIAVE di Davide! Dio, essendo che Egli è Sovrano, preconosceva per decreto Divino esattamente chi sarebbe stato nella Sua sposa. Egli la scelse! Non fu lei a scegliere Lui. Egli la chiamò! Ella non venne da se stessa. Egli morì per lei! Egli la lavò nel Suo stesso sangue. Egli pagò per lei il prezzo. Ella ora appartiene a Lui e solo a Lui. Ella è totalmente affidata a Lui ed Egli ne accetta la responsabilità. Egli è il suo capo; poiché Cristo è il capo della Sua chiesa. Come Sara chiamò Abrahamo ‘Signore,’ così pure la sposa è felice che Egli sia il suo Signore. Egli parla ed ella obbedisce, poiché questo è il suo diletto.
Ma hanno gli uomini badato a questa verità? Hanno essi stimato la Sua Persona, la Quale è la sola ad avere la piena sovrana autorità sulla Sua chiesa? Io dico, “NO!” Poiché in ogni epoca la chiesa è stata governata da una gerarchia—un sacerdozio—una successione apostolica—chiudendo così la porta della misericordia e della grazia a chiunque volevano, ed anziché assumere l’amore e la responsabilità della chiesa, essi l’hanno predata con brama mercenaria ed infine l’hanno distrutta. Il clero viveva nel lusso, mentre la povera chiesa si cibava dei baccelli di tale abuso. E nessuna epoca fece differentemente! Ognuna di esse legò se stessa alla organizzazione, mettendo il governo sugli uomini ed affidando la chiesa a tale governo. Quando la gente osava sollevarsi, essi venivano brutalmente soppressi o cacciati fuori. Ogni denominazione ha lo stesso spirito! Ogni denominazione giura di avere la chiave del governo della chiesa. Ogni denominazione pretende di aprire la porta. Ma ciò non è affatto vero. È Gesù, e solo Gesù! È Lui che mette i membri nel Corpo! Egli li riveste coi loro ministeri. Egli mette i doni a disposizione di lei. Egli si prende cura di lei e la guida. Ella è la Sua sola proprietà, ed Egli non ha nessun altra che lei.
Come è lontana dalla realtà questa epoca della chiesa nella quale noi viviamo! Ed un giorno non lontano, questi uomini che proprio ora pretendono di parlare per la chiesa, si leveranno nel movimento ecumenico per mettere un vivente anticristo a capo della loro organizzazione, il quale detronizzerà il Signore, e noi ritroveremo Lui (Cristo) messo fuori dalla chiesa che dice: “Ecco, Io sto alla porta e busso; se qualcuno ode la Mia voce ed apre la porta, Io entrerò da lui, e cenerò con lui ed egli con Me.” Ap. 3:20.
Ma lasciatemi dire questo. Il nostro Signore non è sconfitto! Gli uomini pretendono di aprire la porta di Dio e di chiuderla, ma essi sono bugiardi. Tutto quello che il Padre Gli dà, verrà a Lui; e colui che viene a Lui, Egli non lo caccerà fuori. Egli non perderà NESSUNO di loro. Giov. 6:37-39. E quando quell’ultimo membro eletto del corpo di Cristo sarà entrato, allora il nostro Signore apparirà.
La chiave di Davide. Non fu Davide il re d’Israele—di tutto Israele? E non è Gesù il Figlio di Davide per il fatto che, nel millennio, Egli si sederà sul trono di Davide regnando e governando sulla Sua eredità? Certamente! Così, la chiave di Davide significa che è Gesù Colui che ci porterà nel millennio. Egli, Colui che ha le chiavi della morte e dell’inferno, farà ritornare in vita i Suoi affinché essi possano condividere il Suo regno di giustizia sulla terra.
Com’è meraviglioso che il nostro Signore ha tutte le risposte! In verità, in Lui tutte le promesse di Dio sono adempiute. In verità, IN Lui noi siamo eredi di ciò che Egli ha acquistato per noi.
Sì, eccoLo stare là, il Signore della Gloria! Un tempo, quale Padre, Egli era circondato dagli angeli, dagli arcangeli, dai cherubini, dai serafini, e da tutto l’esercito del cielo che gridava: “Santo, Santo, Santo è il Signore Iddio degli Eserciti.” La Sua santità era tale che nessun uomo poteva avvicinarsi a Lui. Ora, però, noi Lo vediamo nella chiesa, condividendo con noi la Sua stessa santità fino a che, in Lui, noi diventiamo la stessa giustizia di Dio. Sì, eccoLo stare là: “Gesù, Perfetto in Ogni Cosa,”—il Giglio della Valle, la Lucente Stella Mattutina, il più Bello fra Diecimila, l’Alfa e l’Omega, la Radice e Progenie di Davide, Padre, Figlio e Spirito Santo—il Tutto in Tutto! Is. 9:5: “Poiché un Fanciullo ci è nato, un Figliuolo ci è stato dato, e l’imperio riposerà sulle Sue spalle; Sarà chiamato Consigliere Ammirabile, Dio Potente, Padre Eterno, Principe della Pace.” In Lui vi è il perfetto compimento. Benché un tempo non Lo abbiamo stimato, ora noi Lo amiamo con gioia ineffabile e gloriosa. Egli sta in mezzo alla chiesa, e noi cantiamo le Sue lodi poiché Lui, il Potente Conquistatore, è capo sopra la chiesa, la quale è la Sua sposa. Questa sposa Egli la comprò. Egli la possiede. Ella è Sua e solo Sua, ed Egli si prende cura di lei. Egli è il nostro Re, e noi siamo il Suo Regno, il Suo possesso eterno.
Ora voi ricorderete che all’inizio del vs. 7, io dissi che il vs. 9 ci avrebbe aiutati a comprenderlo. Io spero che voi abbiate visto ciò che intendevo dire. Gesù dichiara Se stesso come Colui Che è santo, verace (o l’unica realtà), Colui che ha la chiave di Davide, Colui Che apre e chiude. E ciò è esattamente vero. Queste frasi Lo descrivono perfettamente. Ma i Giudei del Suo giorno Lo rifiutarono con tutto ciò che Egli era. Essi rigettarono il loro Salvatore e tutto quel che Egli significava per loro. Ed i Cristiani nominali han fatto ora la stessa cosa. Essi han fatto esattamente ciò che fecero i Giudei! I Giudei Lo crocifissero e poi si scagliarono sui veri credenti. I Cristiani nominali Lo hanno crocifisso di nuovo e poi si sono scagliati contro la vera chiesa, per distruggerla. Ma Dio è fedele, ed Egli Che è al di sopra di tutti dovrà ritornare e, quando Lo farà, Egli mostrerà Chi è l’unico Potente! E quando Egli proverà Se stesso al mondo, e tutto il mondo si piegherà ai Suoi piedi allora, in quel tempo, tutto il mondo si inchinerà pure ai piedi dei santi, provando così che essi erano giusti quando stettero con Lui. Sia Iddio benedetto in eterno!
L’EPOCA DELLA PORTA APERTA
Ap. 3:8: “Io conosco le tue opere; ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere, perché, nonostante tu abbia poca forza, hai custodito la Mia Parola e non hai rinnegato il Mio Nome.”
La prima frase di questo verso, “Io conosco le tue opere,” viene analizzata nella rimanenza del verso, poiché le loro opere avevano a che fare con ‘la porta aperta,’ ‘poca forza,’ ‘la Parola ed il Nome.’
Onde comprendere la ricchezza del significato implicito in: “ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere”, noi ora dobbiamo ricordarci ciò che è stato detto circa come ciascuna epoca sfocia in un’altra epoca. Anziché una fine brusca ed un brusco inizio, c’è come un sovrapporsi, come una fusione o uno scivolare dentro. Questa epoca, in particolare, sfocia nella prossima epoca. E non solo questa epoca si sovrappone all’ultima epoca, ma l’ultima epoca è, in molti aspetti, una continuazione della sesta epoca. La settima epoca (un’epoca molto corta) si racchiude in se stessa, per un’opera rapida; essa ha tutto il male di ogni epoca, eppure tutta la realtà di Pentecoste. Non appena l’Epoca Filadelfiana ha quasi compiuto il suo corso, l’Epoca Laodiceana entra rapidamente, portando alla mietitura entrambi, le zizzanie ed il grano: “Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano, invece, riponetelo nel Mio granaio.” Mat. 13:30. Vi prego di ricordare che, l’Epoca Sardiceana iniziò la riforma che deve continuare ad andare avanti fino a che il grano, piantato a Pentecoste, faccia il suo ciclo completo: semina, annaffiatura, nutrimento, ecc., fino a che esso ritornerà ad essere il seme originale. Mentre questo va avanti, anche le zizzanie che vennero seminate devono andare attraverso il loro ciclo, per poi essere pure mietute. Questo è esattamente ciò che vediamo accadere. Se poteste soltanto pensare alle stagioni, allora di questo voi potreste avere una buona immagine. La pianta che tu vedi crescere in piena forza, in estate la vedi finire improvvisamente in un seme. Tu non puoi dire con esattezza quando l’estate diventa autunno—semplicemente essa si fonde nell’altra stagione. È così che sono le epoche, ed in particolare queste ultime due.
È appunto a questa epoca che Gesù dice, vs. 11: ‘Io vengo PRESTO.’ Questo indica che l’ultima epoca sarà molto breve. Laodicea è l’epoca di una opera rapida. Essa finirà presto!
Noi ora vogliamo soffermarci in modo specifico sulla PORTA APERTA che nessun uomo può chiudere. Innanzitutto, io vorrei intrattenermi sulla porta aperta come significato del grande sforzo missionario di quell’epoca. Quando Paolo intraprendeva un nuovo sforzo missionario per il Signore, egli lo chiamava ‘una porta aperta’. 2a Cor. 2:12: “Ora, quando giunsi a Troas per l’Evangelo di Cristo, e mi fu aperta una porta nel Signore.” Così, tramite il confronto della Scrittura, noi possiamo vedere che questa porta aperta significava la più grande diffusione del Vangelo che il mondo abbia mai visto.
Ora, io vorrei che qui voi vediate qualcosa. Dio agisce nei tre; non è vero? Fu nella terza, o Epoca Pergamiana, che la chiesa si sposò con lo Stato. Le opere dei Nicolaiti erano diventate la dottrina dei Nicolaiti. Quella epoca fu la PORTA APERTA per la falsa vite. Una volta divenuta forte, tramite la potenza dello Stato, essa divenne in realtà un sistema mondano; sebbene essa portasse il nome di Cristiana. Così essa si propagò come un furioso incendio. Ma ora, tre epoche più tardi, dopo una lunga e dura lotta per la fede, ecco qui venire la PORTA APERTA per la verità. La Parola del Signore ha ora il suo giorno. Naturalmente, la quinta epoca aveva gettato le basi per questo potente movimento, dato che quella epoca ci dette esplorazioni, colonizzazioni, l’invenzione della stampa, ecc.
Sarebbe stato meraviglioso se questa ‘porta aperta’ avesse seguito il modello Divino di Pentecoste, il quale venne mostrato in Eb. 2:1-4: “Perciò bisogna che ci atteniamo maggiormente alle cose udite, che talora non finiamo fuori strada. Infatti, se la Parola pronunziata per mezzo degli angeli fu ferma e ogni trasgressione e disubbidienza ricevette una giusta retribuzione, come scamperemo noi, se trascuriamo una così grande salvezza? Questa, dopo essere stata inizialmente annunziata dal Signore, è stata confermata a noi da coloro che l’avevano udita, mentre Dio ne rendeva testimonianza con segni e prodigi, con diverse potenti operazioni e con doni dello Spirito Santo distribuiti secondo la Sua volontà.” Voi ora sapete che questo fu il modello, poiché Lo Stesso Gesù disse così. Mar. 16:15-20: “Ed Egli disse loro: ‘Andate per tutto il mondo e predicate l’Evangelo a ogni creatura; chi crede ed è battezzato, sarà salvato; ma chi non crede, sarà condannato. E questi sono i segni che accompagneranno quelli che credono: nel Mio Nome scacceranno i demoni, parleranno nuove lingue; prenderanno in mano dei serpenti, ed anche se berranno qualcosa di mortifero, non farà loro alcun male; imporranno le mani ai malati, e questi guariranno.’ Il Signore Gesù dunque, dopo aver loro parlato, fu portato in cielo e si assise alla destra di Dio. Essi poi se ne andarono a predicare dappertutto, mentre il Signore operava con loro e confermava la Parola con i segni che l’accompagnavano. Amen.”
Egli non disse mai loro di andare per tutto il mondo e fondare scuole Bibliche; e neppure Egli disse loro di distribuire letteratura. Ora, queste cose sono buone, ma ciò che Gesù disse loro di fare fu di PREDICARE IL VANGELO—appoggiarsi alla PAROLA—e poi i segni li avrebbero seguiti. La prima vera introduzione che noi abbiamo del modo in cui il Regno di Dio doveva essere predicato, fu quando Egli mandò fuori i dodici. In Mat. 10:1-8, Egli li commissionò e li istruì in questa maniera: “Poi, chiamati a Sé i Suoi dodici discepoli, diede loro autorità sopra gli spiriti immondi per scacciarli, e per guarire qualunque malattia e qualunque infermità. Ora, i nomi dei dodici apostoli sono questi: il primo, Simone, detto Pietro e Andrea suo fratello; Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo di Alfeo e Lebbeo, soprannominato Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, quello che poi Lo tradì. Questi sono i dodici che Gesù inviò dopo aver dato loro questi ordini: ‘Non andate tra i Gentili e non entrate in alcuna città dei Samaritani, ma andate piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Andate e predicate, dicendo: Il Regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, mondate i lebbrosi, risuscitate i morti, scacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.’” Il ministero che Egli dette loro fu in pratica la condivisione con loro del Suo stesso ministero, poiché è detto in Mat. 9:35-38: “E Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando l’Evangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità fra il popolo. Vedendo le folle, ne ebbe compassione perché erano stanche e disperse, come pecore senza pastore. Allora Egli disse ai Suoi discepoli: ‘La mèsse è veramente grande, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il Signore della mèsse che spinga degli operai nella Sua mèsse.’”
Ora, molte persone hanno l’idea che solo gli apostoli avevano questo ministero dato loro dal nostro Signore Gesù, sì che quando essi morirono, tale ministero cessò di esistere. Ma ciò non è così. Qui, in Luca 10:1-9, noi troviamo che nei giorni del Suo soggiorno terreno, Egli aveva già iniziato a dare ai Suoi dei ministeri di potenza: “Dopo queste cose, il Signore ne designò altri settanta e li mandò a due a due davanti a Sé, in ogni città e luogo dove Egli stava per recarsi. E diceva loro: ‘La mèsse è grande, ma gli operai sono pochi; pregate dunque il Signore della mèsse che spinga degli operai nella Sua mèsse. Andate; ecco, Io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. Non portate borsa, né sacca, né sandali, e non salutate alcuno per via. E in qualunque casa entriate, dite prima: Pace a questa casa. E se vi è un Figlio di pace, la vostra pace si poserà su di lui; se no, essa ritornerà a voi. E rimanete nella stessa casa, mangiando e bevendo ciò che vi daranno, perché l’operaio è degno della sua ricompensa. Non passate di casa in casa. E in qualunque città entriate, se vi ricevono, mangiate di ciò che vi sarà messo davanti. E guarite i malati che saranno in essa e dite loro: Il Regno di Dio si è avvicinato a voi.’”
Chi oserebbe negare il potente ministero di Filippo? Chi oserebbe negare il potente ministero di Ireneo, Martino, Columba, Patrizio e di una infinità di altri i quali ebbero su di loro l’unzione di Dio?
Sì! La maniera della Bibbia è il vero modo della porta aperta. A questo io vorrei aggiungere la mia testimonianza. La ragione per la quale faccio questo, è che io posso parlare con certezza riguardo a ciò che Dio ha fatto nella mia stessa vita. Così, se qui perdonate questa mia nota personale, vi dirò come io possa sapere con certezza che Gesù è lo stesso ieri, oggi, e in eterno, e che la potenza di Dio è ancora disponibile per coloro che la credono e la vogliono ricevere.
Durante il mio viaggio missionario in Sud Africa, Dio benedì così tanto che, quando andai a Durban, l’unico posto che poteva contenere la gente era l’immenso ippodromo, il quale per grandezza è il secondo nel mondo. La folla era di ben oltre centomila persone. Onde fare osservare la legge e l’ordine, essi dovettero porre delle barriere per tener separate le varie tribù. Per tenere le folle in ordine, essi impegnarono centinaia di poliziotti. Quelle anime affamate erano venute da molti chilometri di distanza. Venne anche la regina della Rhodesia, con un treno di ventisette vagoni carichi di indigeni Africani. Altri vennero faticosamente attraverso i monti e le campagne portando sulle loro spalle, per molti e molti chilometri, qualche loro caro che aveva bisogno di aiuto. L’intera nazione venne scossa dalle potenti opere che furono manifestate tramite lo Spirito Santo.
Un pomeriggio, allorquando io cominciai a ministrare, una, fra i migliaia di Maomettani, venne avanti sul palco. Mentre ella stava davanti a me, un missionario che operava tra i Maomettani cominciò ad implorare il Signore sommessamente: “Oh, quell’anima preziosa! Oh, quell’anima preziosa!” Egli era stato là per anni ed anni e, secondo la sua propria testimonianza, egli aveva visto venire UN solo Maomettano per ricevere Gesù Cristo quale Salvatore. Originariamente essi sono i Medo-Persiani, le cui leggi non cambiano affatto. Essi sono così difficili da guadagnare! Infatti, sembra che vi sia tra di loro una legge che dice: “Una volta Maomettano, sempre Maomettano.” Ebbene, allorché ella stava davanti a me, io cominciai a parlare con lei e, tramite gli interpreti, a tutte quelle migliaia di loro. Io dissi: “Non vi hanno forse detto i missionari di un GESÚ Che venne per salvarvi?” Quando dissi ciò, avreste dovuto vedere come quelle persone si guardavano l’un l’altro! Poi, quando risposero che ciò che io avevo loro detto era corretto, io proseguii e dissi: “Ma, vi hanno i missionari letto da questo Libro (presi la mia Bibbia e la alzai in modo che la vedessero) che questo medesimo Gesù fu un potente guaritore, e che Egli sarebbe vissuto nel Suo popolo, giù attraverso le epoche, fino a che Egli tornerà di nuovo per prenderli con Sé? Vi hanno essi detto che, a motivo che in loro vi era quello stesso Spirito che fu in Gesù, essi erano in grado di fare delle opere potenti perfino come fece Gesù? Vi hanno essi detto che voi potete essere guariti, nello stesso modo in cui potete essere salvati? Quanti di voi vorrebbero vedere questo stesso Gesù che viene giù in mezzo a noi, per fare le stesse cose che Egli fece quando Egli era qui sulla terra, molto tempo fa?” Tutti loro volevano questo! Questa è una cosa sulla quale di certo essi erano d’accordo.
Allora io continuai: “Se Gesù, tramite il Suo Spirito, farà quello che Egli fece quando era sulla terra, crederete allora alla Sua Parola?” E qui, davanti a me, c’era questa donna Maomettana. Lo Spirito cominciò ad agire attraverso me.
Io le dissi: “Ora, tu sai che io non ti conosco. Io non parlo nemmeno la tua lingua.” Questo ella lo ammise. Io dissi: “Per quanto riguarda la tua guarigione, tu sai che io non lo posso. Però, questo pomeriggio, tu hai sentito il messaggio e mi hai compreso.” Il suo interprete Indiano rispose per lei, dicendo che ella aveva capito, dato che aveva letto il Nuovo Testamento.
Or i Maomettani sono discendenti di Abrahamo. Essi credono in UN Dio. Però essi rigettano Gesù quale il Figlio di Dio, ed al Suo posto essi prendono Maometto quale Suo profeta. Essi dicono che Gesù non sia mai morto né risuscitato. Questo è stato loro insegnato dai loro preti, ed essi lo credono.
Io dissi: “Ma Gesù è morto, ed è risuscitato di nuovo. Egli mandò il Suo Spirito sulla chiesa. Quello Spirito che era in Lui, è esattamente lo stesso Spirito che ora è nella chiesa, ed Esso può e vuole produrre ciò che produsse Gesù. Egli disse in Giov. 5:19: ‘...il Figlio non può far nulla da Se stesso, se non quello che vede fare dal Padre; le cose infatti che fa il Padre, le fa ugualmente anche il Figlio’. Ora, dunque, se Gesù viene e mi rivela quale è il tuo problema o il motivo per cui sei qui—se Egli può dirmi qual’è il tuo passato, crederai veramente per il futuro?”
Tramite l’interprete ella disse: “Sì, lo farò.”
Io dissi: “Benissimo, che Egli lo faccia.”
Tutti quei Maomettani guardavano attentamente. Essi erano tutti protesi in avanti per vedere quello che stava per accadere.
Allora lo Spirito Santo parlò: “Tuo marito è un uomo piccolo e pesante, con dei mustacchi neri. Tu hai due bambini. Circa tre giorni fa eri dal dottore ed egli ti ha esaminata. Tu hai una ciste nell’utero.”
Ella chinò il capo e disse: “È vero!”
Io le chiesi: “Come mai sei venuta da me, da un Cristiano? Perché non sei andata dal tuo profeta Maomettano?”
Ella disse: “Perché penso che tu puoi aiutarmi!”
Io le dissi: “Io non posso aiutarti, ma se tu ricevi Gesù Cristo quale tuo Salvatore, Egli, Che ora è qui e sa tutto di te, Egli ti aiuterà.”
Ella disse: “Io accetto Gesù quale mio Salvatore.” Allora fu fatta! Ella fu guarita, e quel giorno circa diecimila Maomettani vennero a Cristo, a motivo che il Vangelo era stato predicato in entrambe: Parola e potenza. Dio non ha mai detto ad un uomo di lavorare per trent’anni per poi raccogliere nulla. Egli ci ha dato la porta aperta della Parola e potenza, e questo è ciò che noi siamo preposti a usare. Questo è ciò che a Paolo dette il suo grande ed effettivo ministero. 1a Cor. 2:4: “La mia parola e la mia predicazione non consistettero in parole persuasive di umana sapienza, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza.”
Ora, ascoltatemi bene. Fu proprio durante questo stesso viaggio, mentre a New Salisbury, in Rhodesia, e stavo per imbarcarmi sull’aereo, che io vidi una comitiva di quattro persone con passaporti Americani. Andai su da loro e dissi: “Ehi, vedo che avete passaporti Americani! Siete diretti da qualche parte?”
Un giovanotto mi rispose: “No, tutti noi siamo qui come missionari.”
“Che bello!” replicai io. “Siete indipendenti, o lavorate con qualche organizzazione?”
“Noi siamo Metodisti. Veniamo da Wilmore, nel Kentucky,” disse lui.
“Beh, questa è quasi a fianco al mio cortile,” replicai io.
“Non sei mica tu quel Fratello Branham che viene da quei paraggi?”
Io dissi: “Sì, proprio così.” Questo lo fece ammutolire. Egli non osò dire più niente—lui e quelle tre ragazze girarono lo sguardo di qua e di là, guardandosi l’un l’altro. Così io dissi: “Solo un momento, figliolo: visto che siamo tutti Cristiani e siamo qui per una grande causa, mi piacerebbe parlare con voi circa alcuni principi. Ora, voi avete detto di essere tutti e quattro qui già da due anni. Potreste voi dire nel Nome di Gesù di poter puntare il vostro dito su un’anima che sappiate d’averla guadagnata al Signore?” Essi non poterono farlo.
“Io non voglio urtare i vostri sentimenti, ragazze,” dissi io, “ma voi dovreste essere a casa, ad aiutare le vostre madri a lavare le stoviglie! Qua fuori, nelle missioni, voi non avete niente a che fare, a meno che voi non siate ripiene con lo Spirito Santo e predicare il vero Vangelo nella dimostrazione della potenza dello Spirito Santo. Se voi non vedete i risultati che Gesù disse che avreste visto, è perché voi non state predicando il vero Vangelo.”
Lasciate che io vada un passo avanti per mostrarvi semplicemente come le cose potrebbero essere fatte nel campo di missione. Io non dico che è tutto in questo modo, ma temo molto che lo sia. Fu proprio durante questo mio stesso viaggio, mentre insieme al sindaco facevo una passeggiata intorno a Durban, che vidi un indigeno con un amuleto intorno al suo collo, che portava un idolo. Io chiesi al mio amico a cosa servisse quell’amuleto, ed egli disse che quando un indigeno abbraccia il Cristianesimo, essi gli mettono sopra un amuleto. Questo mi sorprese assai, poiché qui c’era un uomo che chiamava se stesso un Cristiano e portava quell’idolo, così io chiesi come ciò poteva essere possibile.
Egli disse: “Io conosco la sua lingua. Andiamo su, e parliamo con lui.”
Così andammo su, ed il sindaco mi fece da interprete. Io chiesi all’indigeno se egli fosse un Cristiano. Egli affermò di essere certamente un Cristiano. Allora io gli chiesi come mai portava quell’idolo, visto che era un Cristiano. Egli rispose che esso era un idolo che suo padre aveva portato, e che poi l’aveva lasciato a lui. Quando gli dissi che nessun Cristiano dovrebbe portare idoli, egli replicò che quell’idolo era stato di grande utilità per suo padre. Io fui curioso di sapere in quale modo lo era stato, ed egli disse che: un giorno suo padre fu inseguito da un leone, così egli accese del fuoco e parlò all’idolo nel modo in cui gli era stato insegnato dallo stregone. Il leone allora fuggì. Io gli feci capire che fu il fuoco a fare scappare il leone, dato che il fuoco spaventa tutti gli animali selvatici. Non dimenticherò mai la sua risposta. Egli disse: “Bene, succede in questo modo: se Amoyah (lo Spirito) viene meno, allora c’è questo idolo, il quale non viene meno.”
(Un dettagliato rapporto della campagna d’Africa, può essere trovato nel libro: “Un Profeta Visita l’Africa.”)
Questa è più o meno tutta la forza che hanno le moltitudini di Cristiani, e questo perché la Parola non è stata loro portata tramite l’originale porta aperta della Pentecoste.
Ritorniamo ora alla porta aperta della missione nell’Epoca Filadelfiana. Essa non ebbe la porta aperta della potenza, come avrebbe dovuto averla. Notate come in questo stesso verso Egli menziona questa porta aperta. Egli dice: “Tu hai poca forza.” Ciò è esatto. In quell’epoca mancava la POTENZA dello Spirito. La Parola era predicata bene. Essa era ben in grado di condurre anime alla salvezza. Ma, eccetto che in mezzo ad alcuni gruppi sparsi, mancava la grande potenza di Dio che aveva mostrato le Sue potenti opere, e che aveva fatto alzare il Suo braccio in favore dei Suoi. Ciononostante, gloria a Dio! Essa cresceva ed incrementò più di quanto essi ebbero nel tempo della Riforma.
Fu in questa epoca che venne fuori l’uomo che noi sovente chiamiamo: il padre delle missioni. William Carey, un calzolaio di villaggio, il quale si prendeva cura della Chiesa Battista Particolare di Moulton, in Inghilterra, scosse potentemente il popolo tramite il predicare su: “se l’ordine dato agli Apostoli di predicare a tutte le nazioni, non fosse obbligatorio fino alla fine del mondo per tutti i ministri di successo, visto che la promessa che ne seguiva era della stessa portata.” Egli fu combattuto dai Calvinisti, i quali erano andati all’estremo nella dottrina dell’elezione, credendo che tutti coloro che saranno salvati SARANNO salvati, e che l’opera missionaria è contro l’operare dello Spirito. Ma, Andrea Fuller aiutò il Sig. Carey, tramite la sua predicazione ed il sostegno finanziario. Il loro effetto fu tale che, nel 1792, venne fondata una società col fine di diffondere il Vangelo a tutte le nazioni. Questa società inviò fuori Carey, il quale in India fu particolarmente benedetto da Dio nel guadagnare le anime. Nel 1795, il nascente Cristianesimo formò la Società Missionaria di Londra la quale, come noi sappiamo, raccolse milioni di sterline e, attraverso gli anni, inviò migliaia di missionari onde adempiere il desiderio del Signore. Lo Spirito di Dio stava agendo ed il grido del cuore di questi ferventi credenti era: “Altre Pecore!”
“Ecco, Io ti ho posto davanti una porta aperta.” Io vorrei riguardare di nuovo a queste parole. Questa volta, benché io non le dissocerò dalle missioni, vi porterò un pensiero il quale ci porta profondamente nell’ultima epoca. Come ho già affermato, questa epoca si fonde nella ultima epoca. Fu in questa epoca che Gesù disse: “Io vengo presto” (vs. 11), e nell’ultima epoca Egli avrebbe “mandato ad effetto la decisione con giustizia, perché il Signore manderà ad effetto e accelererà la decisione sopra la terra.” Rom. 9:28. Notate ora come continua questo verso in Ap. 3:8—“porta aperta—poca forza—Parola, Nome.” Quella porta aperta ha a che fare con tutte e tre. Ora, cosa significa la porta? In Giov. 10:7 è detto: “Perciò Gesù disse loro di nuovo: ‘In verità, in verità vi dico: IO SONO LA PORTA DELLE PECORE.’” Ciò è corretto: ‘IO SONO’ È la porta delle pecore! Ora, questa non è semplicemente una espressione bizzarra. Essa è realmente così. Notate, in Giov. 10, quando Gesù dà questa parabola, che Egli chiama Se stesso il pastore. Poi chiama Se stesso la porta. E questo è proprio ciò che il pastore è per le pecore. Egli è realmente la loro porta.
Quando ero su in Oriente, io vidi che verso sera il pastore radunava insieme tutte le sue pecore. Egli le metteva nell’ovile. Poi le contava. Quando era certo che tutte erano dentro, egli si sdraiava sulla porta aperta dell’ovile, sì che diveniva letteralmente la porta dell’ovile. Nessuno poteva entrare o uscire senza passare su di lui. Egli era la porta! Il giorno seguente, mentre con un amico viaggiavo in una jeep, io notai che un pastore cominciava a condurre in città il suo gregge. Subito tutto il traffico si fermò, così che le pecore potessero passare. Ora, le città dell’Oriente non sono come quelle di qui. Noi teniamo tutte le masserizie dentro, ma lì è come un grande mercato di contadini, con tutti i prodotti esposti fuori all’aperto, così che i passanti vedano e comprino. Io pensai: “Oh, my! Ecco qui dove comincerà la rissa. Aspetta solo fino a che quelle pecore vedano tutto quel cibo messo là fuori!” Ma mentre il pastore andava avanti, quelle pecore semplicemente lo seguivano esattamente passo dopo passo. Esse guardavano a tutto quel bene, ma neanche una pecora toccò una cosa. Oh! Se solo avessi conosciuto la loro lingua, io stesso avrei fermato il traffico e avrei predicato loro un sermone su quanto io avevo appena visto.
Se voi foste pecore che appartengono al Grande Pastore, allora voi seguireste dritte in ciascuno dei Suoi passi, proprio come fecero quelle pecore. Voi non sareste tentati a voltarvi da qualche parte per qualche grande fiore di una chiesa, o per dare ascolto alla voce di qualche Dottore in Divinità, o Dottore in Filosofia, o Dottore in Legge; ma voi restereste col Pastore. La Bibbia dice che le pecore conoscono la Sua voce, ed esse seguono LUI; la voce di un estraneo non farà altro che farle fuggire e correre verso il loro vero Pastore. Gloria a Dio!
Ma questo non fu tutto quel che vidi ed imparai su di là. Un giorno stavo pensando circa quegli uomini che avevo visto là fuori nei campi, i quali pascevano diverse specie di animali. Un tale badava ad alcuni porci, un altro a delle capre, un altro a dei cammelli, un altro ad alcuni muli, ecc. Così io chiesi ad un amico che abitava là, come essi chiamassero quegli uomini. “Oh,” rispose lui, “essi sono pastori!”
Questo io non riuscivo ad afferrarlo. Io dissi: “Non intendi mica dire che essi siano TUTTI pastori! I pastori pascolano solo pecore, nevvero?”
“No,” disse lui, “un pastore è un mandriano o allevatore, così ognuno che pascola animali è un pastore.”
Bene, questo mi sorprese. Però io notai una differenza tra quei mandriani e coloro che si prendevano cura delle pecore. Quando veniva sera, tutti gli altri lasciavano gli animali nei campi e se ne andavano a casa, eccetto che il pastore delle pecore. Il pastore portava le pecore con sé, le metteva nell’ovile, e poi si sdraiava giù divenendo così la porta delle pecore. Oh, gloria a Dio! Il nostro Pastore non ci abbandona mai, né ci dimentica. Quando scende la notte, io voglio essere nel Suo ovile. Voglio essere sotto la Sua protezione.
Ora, dunque, noi possiamo vedere che GESÚ È LA PORTA. Egli è la porta delle pecore. E notate che qui ora parla della PORTA CHE SI APRE. Che cos’è questo se non una rivelazione di Lui? E questa Rivelazione si sta aprendo per portare a noi Forza, per illuminare la Parola e glorificare il Suo Nome. Fu proprio nel mezzo delle due ultime epoche, che la Rivelazione della Deità di Gesù Cristo si schiuse davanti a noi. Sì, noi sapevamo che Egli era Dio. Altrimenti, come poteva Egli essere il nostro Salvatore? Ma il sapere che EGLI era il SOLO DIO, O L’UNICO DIO, che Egli era l’Alfa e l’Omega, che questo “Gesù era ENTRAMBI: SIGNORE E CRISTO—FACENDOLO COSÍ ESSERE: IL SIGNORE GESÚ CRISTO, IL PADRE, IL FIGLIO E LO SPIRITO SANTO, TUTTO UNA PERSONA—questo era andato perso sin dalle prime epoche della chiesa; ora però noi lo vediamo di nuovo. La rivelazione di CHI EGLI ERA, è ritornata! In verità, la Deità non è un Dio in tre persone con una personalità, poiché per fare una persona ci vuole la personalità. Se c’è solo UNA personalità, allora non c’è che una persona. Ma coloro che credono in tre persone hanno una Deità di tre dèi, e perciò sono colpevoli d’aver infranto il primo comandamento.
Ma la rivelazione della Deità è ritornata! Ora la vera chiesa può di nuovo costruirsi nella forza. Dopo tutto questo tempo, ella finalmente conosce Chi è il suo Signore. Ancora una volta noi possiamo essere BATTEZZATI NEL NOME DEL SIGNORE GESÚ, proprio come essi fecero a Pentecoste.
Lasciate che vi racconti un sogno datomi da Dio circa il battesimo trino. Essa non fu una visione, ma un sogno. Sono certo che voi sapete che una delle benedizioni nelle epoche della chiesa, era quella di ricevere sogni tramite lo Spirito Santo, proprio lo stesso come uno può ricevere una visione. Fu circa alle tre di un Sabato mattina. Io mi ero appena alzato per dare a Giuseppe un sorso d’acqua. Quando mi ricoricai, caddi subito nel sonno e sognai questo sogno. Io vidi un uomo che supposi fosse mio padre. Egli era un uomo grande e corpulento. Vidi pure una donna che supposi fosse mia madre, però ella non le somigliava, come pure l’uomo non somigliava a mio padre. Questo uomo era molto brutale con sua moglie. Egli aveva una grossa mazza a tre angoli. Sapete, quando voi prendete un pezzo di legno, ve lo mettete davanti e lo colpite con una scure, viene fuori un pezzo a tre angoli di taglio, come i pezzi di legno da bruciare. Essa era in quel modo. Egli prendeva questa mazza e con essa la percuoteva, buttandola giù. Ella giaceva lì piangendo, mentre lui girava attorno col petto gonfio e con nella sua faccia un tale orgoglio, con lo sguardo sdegnoso, sembrando che traesse grande orgoglio e soddisfazione nel battere quella povera piccola donna. Ogni volta che ella cercava di alzarsi, egli la colpiva. A me non piaceva ciò che egli stava facendo ma, mentre consideravo di fermarlo, pensai: “Io non posso affrontare quell’uomo—egli è troppo grande! Per di più, si suppone che egli sia mio padre.” Ma giù nell’intimo io sapevo che egli non era mio padre, e sapevo pure che nessun uomo ha il diritto di trattare una donna in quel modo. Andai su e, facendolo girare, lo presi per il colletto dicendogli: “Tu non hai alcun diritto di batterla.” E, non appena io dissi ciò, i miei muscoli crebbero ed io sembravo come un gigante. Quell’uomo li vide ed allora egli ebbe paura di me. Io dissi: “Se tu la tocchi di nuovo, te la vedrai con me!” Egli esitò di colpirla ancora, e subito il sogno mi lasciò.
Mi svegliai immediatamente subito dopo il sogno. Pensai: come era strano quel sogno! Mentre mi chiedevo come mai avevo sognato circa quella donna, ecco che improvvisamente venne Lui, la presenza di Dio divenne per me reale, e da Lui venne l’interpretazione del sogno. (Ora, voi sapete che io, non solo ho interpretato con esattezza i vostri sogni, ma vi ho pure molte e molte volte detto cosa avete sognato, così che voi non avevate bisogno di dirmelo.) La donna rappresenta la chiesa del mondo d’oggi. Io nacqui proprio nel bel mezzo di questa confusione—la confusione in cui essa è. Ella sembrava una madre (ella è la madre delle meretrici). Il suo marito sono le denominazioni che la dominano. La mazza a tre spigoli è il falso battesimo trino fatto alla trinità. Ogni volta che ella tentava di alzarsi (questo significa che le congregazioni cominciavano ad accettare la verità) egli la atterrava di nuovo con quella falsa dottrina. Egli era talmente grande che dapprima io ebbi paura di lui, ma quando gli andai contro, mi trovai ad aver dei muscoli grandi e potenti. Essi erano i MUSCOLI DELLA FEDE! Il risultato del sogno era che: “dato che Dio è con me, e può darmi una tale forza, allora lasciate che mi levi a favore di lei, contro la potenza denominazionale del mondo, facendogli smettere di batterla.”
Ora, io non sto cercando di edificare una dottrina su di un sogno. Né tanto meno tramite un sogno sto cercando di confermare alcuna dottrina che sostengo. L’unità della Deità è manifesta da Genesi 1:1, ad Apocalisse 22:21. Ma la gente è stata accecata tramite il dogma antiscritturale della trinità, e questo dogma è così universalmente accettato tanto che è impossibile cercare di far vedere “Dio in Una Persona.” Se le persone non vedono la VERITÀ della Deità, ma anzi la combattono, allora essi non potranno mai vedere il resto della verità, poiché la RIVELAZIONE È: GESÚ CRISTO NELLA SUA CHIESA E LE SUE OPERE IN MEZZO ALLA CHIESA PER LE SETTE EPOCHE. L’avete afferrato? Sono certo che ora voi comprendete.
“Nonostante tu abbia poca forza, hai custodito la Mia Parola e non hai rinnegato il Mio Nome.” Ora, noi abbiamo già menzionato come la forza stava ritornando. Essa lo era. La potenza della inquisizione era svanita. La gente aveva abbandonato i suoi paesi nativi e domandava la libertà di adorazione. Il giogo della gerarchia cominciò a spezzarsi. I governi trovarono più saggio non frapporre un segmento contro l’altro. Infatti, persone ben intenzionate ma malamente guidate, erano volenterose a fare guerra pur di difendere i loro diritti religiosi. Forse la più grande dimostrazione di forza religiosa di questa epoca fu il fatto che, benché la Francia cadde nella rivoluzione, il grande risveglio Wesleiano tenne la rivoluzione lontana dalla Gran Bretagna, e la salvò, così da essere uno strumento nella mano di Dio per molti gloriosi anni.
La predicazione della Parola non fu mai così grande. Come Satana suscitò le sue orde di liberi pensatori, come sorsero gli ideatori del comunismo, come i teologi liberali diffusero i loro sporchi articoli, così Dio suscitò dei potenti guerrieri della fede; e le più grandi opere di letteratura Cristiana e d’insegnamento e di predicazione, vennero fuori da questa èra. Mai si è potuto competere con i suoi predicatori ed insegnanti, e mai lo si potrà. Gli Spurgeon, i Parker, i McClaren, gli Edward, i Bunyan, i Meuller, i Brainard, i Barnes, i Bishop; tutti vennero da questa èra. Essi predicarono, insegnarono e scrissero la Parola. Essi glorificarono il Suo Nome!
IL GIUDIZIO SUI FALSI GIUDEI
Ap. 3:9: “Ecco, Io ti consegno alcuni della Sinagoga di Satana, che si dicono Giudei e non lo sono, ma mentono; ecco Io li farò venire a prostrarsi ai tuoi piedi e conosceranno che Io ti ho amato.”
Noi ora possiamo immediatamente notare che questo problema dei falsi Giudei, o falsi credenti, era già in esistenza nella seconda epoca. Questi, i quali falsamente chiamavano se stessi Giudei, apparvero proprio dopo la prima effusione della prima epoca, ed ora essi appaiono di nuovo in quest’altra epoca dopo la riforma. Ciò è difficilmente un incidente. In verità, esso non è un incidente. Esso è un principio di Satana! Questo principio consiste nell’organizzarsi e poi pretendere l’originalità, e perciò essere qualificati a diritti e privilegi speciali. Lasciate che ve lo mostri. L’addietro, nell’Epoca Smirneana, questa gente mentì, dicendo che essi erano veri Giudei (o credenti) mentre essi invece non lo erano affatto. Essi erano della Sinagoga di Satana! Essi erano la folla organizzata da Satana, poiché fu in quella epoca che noi vedemmo iniziare degli uomini nel ministero, i quali presero la guida sui loro fratelli nel ministero, senza esserne autorizzati. (I vescovi si stabilirono in diocesi, al di sopra degli anziani.) La cosa seguente che noi vedemmo fu che, nella terza epoca, vi fu un ben definito posto, chiamato: “trono di Satana.” Quella epoca ci dette il matrimonio fra chiesa e Stato. Così, con la potenza dello Stato dietro a lei, la chiesa era letteralmente e fisicamente invincibile. Ma, nonostante il potere dello Stato, Dio spezzò quel sostegno e la Riforma recò una grande luce. Però, che accadde? I Luterani si organizzarono e si unirono con lo Stato, e noi vediamo di nuovo la Sinagoga di Satana manifestata in questa sesta epoca. Ora, naturalmente, il gruppo di questa Sinagoga non direbbe che esso è di Satana. Nossignore! Essi dicono di essere di Dio. Però mentono! Poiché colui che è un vero Giudeo (questo è ciò che essi pretendono di essere), è uno che è Giudeo interiormente—nello Spirito. Così, dunque, se essi sono falsi Giudei, ciò significa che essi sono come dice Giuda 19: “NON hanno lo Spirito.” I figli di Dio sono nati dallo Spirito. Questi invece non hanno lo Spirito, e perciò essi NON sono figli di Dio; non importa quanto ferventemente essi protestino e quanto a lungo vadano avanti per provare che essi lo sono. Essi sono MORTI! Essi sono figli di organizzazione, e sono privi dei veri frutti. Essi sono edificati sui loro propri credi, dogmi e dottrine, e la verità non è in loro; poiché essi hanno posto il loro proprio consiglio al di sopra della Parola di Dio.
Lasciate che vi mostri ciò che ho cercato d’insegnarvi fin qui circa le due viti, le quali provengono da due spiriti differenti. Prendiamo questa volta l’esempio di Gesù e Giuda. Gesù era il Figlio di Dio. Giuda era il figlio della perdizione. Dio entrò in Gesù. Satana entrò in Giuda. Gesù ebbe un ministero pieno di Spirito Santo, poiché “Dio unse di Spirito Santo e di potenza Gesù di Nazaret, il Quale andò attorno facendo del bene e sanando tutti coloro che erano oppressi dal diavolo, perché Dio era con Lui.” Atti 10:38. Di Giuda invece è detto: “Perché egli (Giuda) era stato annoverato tra noi e aveva avuto PARTE di questo ministero.” Atti 1:17. “Poi, chiamati a Sé i Suoi dodici discepoli, diede loro autorità sopra gli spiriti immondi per scacciarli, e per guarire qualunque malattia e qualunque infermità.” Mat. 10:1.
Quello spirito che era in Giuda, andò di pari passo al ministero di Gesù. Poi, entrambi vennero alla croce. Gesù fu appeso sulla croce, dando con gioia la Sua Vita per i peccatori e rimettendo il Suo Spirito a Dio. Il Suo Spirito andò a Dio e poi, a Pentecoste, fu riversato nella chiesa. Ma Giuda invece impiccò se stesso ed il suo spirito ritornò a Satana, ma dopo la Pentecoste, quello stesso spirito che era in Giuda ritornò nella falsa vite, la quale cresce proprio passo passo con la vera vite. Ma, notate: lo spirito di Giuda non arrivò mai alla Pentecoste. Esso non andò mai per ricevere lo Spirito Santo. Esso non lo poteva! Ma per che cosa andò avanti lo spirito di Giuda? Esso andò su per un sacchetto di monete d’oro. Come esso amava i soldi! Esso ama ancora il denaro. Se esso va in giro nel Nome di Gesù, facendo cose potenti e tenendo grandi riunioni, lo fa per aver ancor più soldi, edifici, istruzione: ogni cosa con un concetto materialista. Osservate semplicemente lo spirito che è su di loro, e non lasciatevi ingannare! Giuda andò in giro quale uno dei dodici, ed egli fece pure miracoli. Però egli NON aveva in se stesso lo Spirito di Dio. Egli ebbe un ministero. Siccome egli non era vero seme, allora non giunse mai a Pentecoste. Egli non era un vero figlio di Dio. Nossignore! E proprio ora, nella Sinagoga di Satana, è in questo modo. Non lasciarti ingannare! Se appartieni ai veri eletti, tu non sarai ingannato. È Gesù che disse che tu non saresti ingannato.
Sì, questa gente dice di essere Cristiana, però essi non lo sono.
“Ecco, Io li farò venire a prostrarsi ai tuoi piedi e conosceranno che Io ti ho amato.” 1a Cor. 6:2: “Non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo?” Là, non vi saranno solo i dodici apostoli, su dodici troni, giudicando le dodici tribù d’Israele, ma pure i santi, i quali giudicheranno il mondo. Quello è il momento quando costoro che pretendono di appartenere a Dio e pretendono che Dio li ami, scopriranno con esattezza chi è figlio di Dio e chi è amato dal Figlio. Sí, il giorno sta per venire quando questo sarà reso manifesto. Coloro che in una certa misura stanno ora dominando il mondo, e che durante l’ultima epoca edificheranno l’immagine alla bestia tramite la quale essi domineranno realmente il mondo, un giorno, quando Gesù verrà coi Suoi santi per giudicare il mondo con giustizia, saranno umiliati. Questo è esattamente ciò che vedemmo in Mat. 25, quando “Tutti” coloro che mancarono la prima risurrezione, si troveranno a stare davanti al Giudice e alla Sua sposa.
L’ELOGIO E LA PROMESSA
Ap. 3:10: “Poiché hai custodito la parola della Mia costanza, anch’Io ti custodirò dall’ora della prova che verrà su tutto il mondo, per mettere alla prova coloro che abitano sulla terra.”
Cosa intende dire Egli con la “parola della Mia costanza”? [La versione King James riporta: “la parola della Mia pazienza.”—N.d.T.] Eb. 6:13-15: “Quando Dio infatti fece la promessa ad Abrahamo, siccome non poteva giurare per nessuno maggiore, giurò per Se stesso, dicendo: ‘Certo, Io ti benedirò e ti moltiplicherò grandemente.’ E così egli, Abrahamo, avendo aspettato con pazienza, ottenne la promessa.” Voi vedete che lo Spirito sta parlando circa la Parola di Dio la quale ci è stata data. Aspettare il compimento di quella Parola richiede pazienza, proprio come fu nel caso di Abrahamo. Egli fu paziente come vedendo Colui Che è invisibile. Egli fu paziente, ed allora la Parola fu finalmente adempiuta. Questo è il modo in cui Dio insegna la pazienza al Suo popolo. Ebbene, se Egli adempisse la Sua Parola in manifestazione fisica nello stesso istante che tu preghi, allora tu non imparerai mai la pazienza, ma diventerai piuttosto più impaziente nella vita. Lasciate che vi mostri questa verità ancor più chiaramente. Eb. 11:17: “Per fede Abrahamo, messo alla prova, offrì Isacco, e colui che aveva ricevuto le promesse (la Parola di Dio) offrì il suo unigenito.” Eccola qui: Abrahamo fu provato DOPO che egli ricevette la Parola della Promessa. Molti pensano che, non appena noi preghiamo nel Nome di Gesù sulle buone promesse di Dio, non vi sarà una prova. Qui però dice che Abrahamo fu provato dopo che egli ricevette la promessa. Secondo il Salmo 105:19, riferendosi a Giuseppe, ciò è perfettamente corretto: “La Parola dell’Eterno lo mise alla prova, finché si adempì ciò che Egli aveva detto.” Dio ci dà grandissime e preziose promesse. Egli ha promesso che le adempirà. Egli lo farà! Ma dal momento in cui preghiamo fino al tempo che noi otteniamo la risposta, noi dobbiamo imparare a ricevere pazienza nelle nostre anime, poiché è solo nella pazienza che noi possediamo vita. Possa Iddio aiutarci ad imparare questa lezione, proprio come noi sappiamo che impararono pazienza le persone di questa sesta epoca. Noi leggiamo la storia della vita di questi grandi Cristiani; quale contrasto vediamo tra la loro vita e la nostra, visto che essi erano così pazienti e quieti, mentre tutti noi oggi siamo sopraffatti dall’impazienza e dalla fretta!
Egli continua nel dir loro: “Poiché hai custodita la Parola della Mia costanza, anch’Io ti custodirò dall’ora della prova che verrà su tutto il mondo, per mettere alla prova coloro che abitano sulla terra.” Qui ora noi vediamo di nuovo il sovrapporsi delle due epoche; poiché questa promessa ha a che fare con la fine del periodo dei Gentili, la quale culminerà nella Grande Tribolazione.
“Io ti custodirò dall’ora della prova che verrà su tutto il mondo, per mettere alla prova coloro che abitano sulla terra.” Questo verso non è una dichiarazione che la vera chiesa entrerà e passerà attraverso la tribolazione. Se intendeva dire questo, allora l’avrebbe detto. Invece dice: “Io ti custodirò dall’ora della prova.” [La versione King James anziché ‘prova’, riporta, ‘tentazione’—N.d.T.] Questa tentazione è esattamente come la tentazione nell’Eden. Essa sarà una proposta veramente seducente, fatta in diretta opposizione alla Parola comandata da Dio e, ciononostante, dal punto di vista del ragionamento umano, essa sarà talmente giusta, talmente illuminante e datrice di vita, tanto da ingannare il mondo. Solo i veri eletti non saranno ingannati! La tentazione avverrà nel modo seguente. Il movimento ecumenico, che ha iniziato su ciò che sembra un bel e benedetto principio (adempiere la preghiera di Cristo, cioè: che tutti noi potessimo essere uno), diverrà politicamente tanto forte da esercitare pressione sul governo, in modo da far sì che tutti si uniscano ad esso, sia direttamente sia tramite l’aderire ai principi, tramutati in legge, in modo che nessun gruppo sia riconosciuto come chiesa, a meno che non sia sotto il diretto o indiretto dominio di questo concilio. I piccoli gruppi perderanno ogni cosa: privilegi, ecc., fino al punto che perderanno ogni proprietà e diritti spirituali con il popolo. Per esempio, proprio ora, uno non può affittare un edificio per tenere dei servizi religiosi, a meno che l’associazione del ministero locale di molte città non lo approvi in maggioranza. Per divenire cappellano in servizio all’esercito, ospedali, ecc., già ora è quasi d’obbligo essere prima riconosciuto ed accettato dai gruppi ecumenici trinitariani. Mentre tale pressione s’intensifica, ed essa lo sarà, ad essa sarà molto difficile opporsi, poiché resisterle significa perdere privilegio. E così molti saranno tentati ad unirsi, poiché essi sentono che è meglio servire Dio pubblicamente in mezzo a questa organizzazione, che piuttosto non servire per niente Dio in pubblico. Ma essi errano! Il credere alla menzogna del diavolo è servire Satana, anche se tu volessi chiamarlo Geova. Però, gli eletti non saranno sedotti!
Inoltre, gli eletti non solo saranno risparmiati, ma nel mentre che questo movimento diventerà la “IMMAGINE ERETTA ALLA BESTIA,” i santi se ne andranno nel rapimento. E questo piccolo delizioso ed amabile movimento, il quale iniziò in Efeso come comunione, diverrà il mostro di Satana che insozza e seduce l’intero mondo. Quindi, il sistema chiesastico Cattolico Romano e quello Protestante, nel venire insieme, controlleranno tutta la ricchezza del sistema mondiale, forzando così tutta la terra ad entrare nella loro trappola religiosa, altrimenti li uccideranno tramite il rifiutare loro il privilegio di comprare e vendere, per mezzo del quale essi si sostentano. Tutto questo avverrà di certo, poiché le figlie della prostituta sono già tutte ritornate a lei. Nel frattempo, Roma ha già acquistato quasi tutte le riserve di oro. I Giudei hanno le obbligazioni e tutte le carte valori. Al momento giusto, la prostituta distruggerà il presente sistema monetario tramite il ritiro di tutte le carte valori e la richiesta di oro. Senza oro, il sistema monetario cadrà. I Giudei saranno intrappolati e verranno così in alleanza; e la chiesa prostituta prenderà il sopravvento su tutto il mondo.
LA PROMESSA PER I SUOI
Ap. 3:11-12: “Ecco, Io vengo presto; tieni fermamente ciò che hai, affinché nessuno ti tolga la tua corona. Chi vince Io lo farò una colonna nel tempio del Mio Dio, ed egli non uscirà mai più fuori; e scriverò su lui il Nome del Mio Dio e il nome della città del Mio Dio, della nuova Gerusalemme che scende dal cielo da presso il Mio Dio, e il Mio nuovo Nome.”
Noi non abbiamo bisogno di commentare sul pensiero che presto Egli ritornerà. Noi sappiamo che Egli sta per ritornare, poiché siamo alla fine degli ultimi giorni, non è vero? Ma Egli continua e dice: “Tieni fermamente ciò che hai, affinché nessuno ti tolga la tua corona.”
È in mezzo ad un tempo di grande difficoltà che Gesù verrà. E, con la Sua venuta, c’è una risurrezione. Molti verranno fuori dalla polvere e saranno elevati insieme a coloro che sono in vita e che sono in attesa del Suo ritorno. A questi verranno date delle corone. Perché? Perché essi sono Figli di Dio! Essi sono dei re insieme a Lui. Essi regneranno insieme a Lui! Questo è ciò che significa la corona—regnare e governare insieme allo Stesso Grande Re. Questa è la promessa per tutti coloro che quaggiù sulla terra soffrono con Lui—tutti coloro che sopportarono pazientemente sapendo che Dio, il Giusto Giudice, li avrebbe ricompensati. Coloro che dettero tutto per Lui e che affidarono tutto a Lui, si sederanno sul Suo trono e condivideranno il Suo regno glorioso.
Oh! In questo tempo, noi abbiamo una parola per tutti noi. Essa è: ‘tieni fermamente’—persevera. Non arrenderti! Indossa la completa armatura di Dio—usa ogni arma che Egli ci ha dato—usa ogni dono che è a nostra disposizione, e guarda avanti con gioia, poiché noi saremo coronati con Lui il Quale è Re dei re, e Signore dei signori.
Or Egli non solo sta dando delle corone, ma Egli dice che, costoro della sposa, saranno fatti colonne nel tempio di Dio. Ma, che cos’è il tempio di Dio? Gesù parlò del Suo corpo come essendo il tempio. Esso lo era. Esso era il tempio di Dio. Ma ora siamo noi il Suo corpo; tramite lo Spirito Santo che abita in noi, la vera chiesa è il tempio di Dio. Or Egli farà del vincitore una colonna in quel tempio. Ma, che cos’è una colonna? In pratica una colonna è una parte del fondamento, poiché essa sostiene la struttura sovrastante. Gloria a Dio! Ciò mette il vincitore proprio sul medesimo piano degli apostoli e dei profeti, giacché è detto in Ef. 2:19-22: “Voi dunque non siete più forestieri né ospiti, ma concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio, edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Gesù Cristo Stesso la pietra angolare, su Cui tutto l’edificio ben collegato cresce per essere un tempio santo nel Signore, nel Quale anche voi siete insieme edificati per essere una dimora di Dio nello Spirito.” Sì, il verso 22 dice che noi siamo edificati insieme a loro! Ogni cosa passò attraverso la PORTA (Gesù) ed è una parte di quel corpo o tempio. Ora, quando Dio mette un uomo nel tempio quale una colonna, facendolo essere una parte di quel gruppo del fondamento, cosa sta Egli facendo? Egli sta dando a lui la rivelazione della Parola e di Se stesso, poiché questo è esattamente ciò che ebbero gli apostoli ed i profeti. Mat. 16:17. Ecco che lui è lì, in quella Parola. Egli sta lì. Nessuno può trarlo fuori!
Ponderate questa parola: “chi vince.” Giovanni fa la domanda: “Chi è colui che vince?” E subito viene la risposta: “È colui che crede che Gesù è il Cristo.” Egli non dice che il vincitore è uno che crede in ‘UN’ Gesù e in ‘UN’ Cristo; bensì è uno che crede che Gesù È IL CRISTO—UNA persona—non due! Egli è colui il quale è battezzato nel Nome del Signore Gesù Cristo.
Qui Dio sta parlando riguardo alla sposa. Volete vedere un’altra figura di lei? Essa si trova in Ap. 7:4-17: “Ed udii il numero di quelli che erano stati segnati: centoquarantaquattromila segnati di tutte le tribù dei figli d’Israele. Della tribù di Giuda, dodicimila segnati; della tribù di Ruben, dodicimila segnati; della tribù di Gad, dodicimila segnati; della tribù di Aser, dodicimila segnati; della tribù di Neftali, dodicimila segnati; della tribù di Manasse, dodicimila segnati; della tribù di Simeone, dodicimila segnati; della tribù di Levi, dodicimila segnati; della tribù di Issacar, dodicimila segnati; della tribù di Zabulon, dodicimila segnati; della tribù di Giuseppe, dodicimila segnati; della tribù di Beniamino, dodicimila segnati. Dopo queste cose, io vidi una grande folla che nessuno poteva contare, di tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue; questi stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, coperti di vesti bianche e avevano delle palme nelle mani. E gridavano a gran voce, dicendo: ‘La Salvezza appartiene al nostro Dio Che siede sul trono, e all’Agnello.’ E tutti gli angeli, stavano in piedi intorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi; ed essi si prostrarono sulle loro facce davanti al trono e adorarono Dio, dicendo: ‘Amen! La benedizione, la gloria, la sapienza, il ringraziamento, l’onore, la potenza e la forza appartengono al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen!’ Poi uno degli anziani si rivolse a me, dicendo: ‘Chi sono costoro che sono coperti di bianche vesti, e da dove sono venuti?’ Ed io gli dissi: ‘Signore mio, tu lo sai.’ Ed egli mi disse: ‘Costoro sono quelli che sono venuti dalla grande tribolazione, e hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello. Per questo essi sono davanti al trono di Dio e Lo servono giorno e notte nel Suo tempio; e Colui che siede sul trono dimorerà tra di loro. Essi non avranno più fame né sete, non li colpirà più né il sole né arsura alcuna, perché l’Agnello, Che è in mezzo al trono, li pascolerà e li guiderà alle vive fonti delle acque; e Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi.’” Gesù è venuto. Egli ha sigillato i centoquarantaquattromila. Egli ne prese dodicimila fuori da ciascuna tribù. Ma c’è un altro gruppo che non appartiene a questi centoquarantaquattromila, i quali sono visti nei versi 9-17. Chi sono essi? Questi sono nella sposa che venne presa d’infra i Gentili. Essi sono giorno e notte davanti al Suo trono. Essi Lo servono nel tempio. Essi sono sotto la cura speciale del Signore. Essi sono la Sua sposa!
La sposa va ovunque c’è lo Sposo. Ella non sarà mai abbandonata da Lui. Ella non si allontanerà mai dal Suo fianco. Ella condividerà il trono insieme a Lui. Ella sarà coronata con la Sua gloria ed onore.
“E scriverò su di lui il Nome del Mio Dio e il nome della città del Mio Dio.” E, qual’è il Nome di Dio? Ebbene, Egli fu Dio con noi, o Emmanuele, però quello non era il nome che Gli fu dato. “Tu Gli porrai Nome Gesù.” Gesù disse: “Io sono venuto nel Nome del Padre Mio e voi non Mi ricevete”. Per cui, il nome di Dio è GESÚ, poiché questo è il Nome nel quale Egli venne. Egli è SIGNORE GESÚ CRISTO. E, qual’è il nome che prende una donna quando ella si sposa ad un uomo? Ella prende il nome di lui. Perciò è il Suo Nome che verrà dato alla sposa, quando Egli la prenderà a Sé.
Ap. 21:1-4: “Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il primo cielo e la prima terra erano passati, e il mare non c’era più. E io, Giovanni, vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. E udii una gran voce dal cielo, che diceva: ‘Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Ed Egli abiterà con loro; ed essi saranno Suo popolo e Dio Stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e non ci sarà più la morte, né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima sono passate.’” Come è meraviglioso! Tutte le meravigliose promesse di Dio saranno adempiute. Tutto sarà completato. Il cambiamento sarà stato completato. L’Agnello e la Sua sposa sono stabiliti per sempre in tutte le perfezioni di Dio. Descriverlo? Chi è in grado di farlo? Nessuno! Pensarci sopra? Sognarci sopra? Leggere quello che la Parola dice a riguardo? Sì, noi possiamo fare tutto questo, ma ciononostante noi di questo arriviamo a conoscere solo una parte infinitesimale, fino a quando essa diverrà realtà nella prima risurrezione.
“E scriverò su di lui il Mio NUOVO Nome.” Il Mio Nuovo Nome! Quando TUTTO diverrà nuovo, allora Egli assumerà un nuovo Nome e quel Nome sarà pure il Nome della sposa. Quale sia questo Nome, nessuno osa fare congetture. Esso dovrebbe essere una rivelazione dello Spirito, data in modo tanto convincente che nessuno oserebbe negarla. Ma, senza dubbio, Egli riserberà questa rivelazione per il giorno in cui Egli desidererà far conoscere quel Nome. Però è sufficiente sapere che sarà ancor più meraviglioso di quanto noi possiamo mai immaginare!
L’AMMONIZIONE FINALE PER L’EPOCA
Ap. 3:13: “Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese.” Ogni epoca termina con la medesima ammonizione. Essa è la supplica costante alle chiese, perché diano ascolto alla voce del Signore. In questa epoca tale supplica è perfino ancor più insistente che nelle precedenti epoche, poiché in questa epoca il ritorno del Signore si avvicina veramente. Forse sorgerà la domanda: “Se dopo questa epoca ce n’è ancora una, perché allora questa urgenza?” La risposta risiede in questo. L’ultima epoca, sarà un’epoca corta—una breve opera di consumazione. E, non solo questo è così, ma uno deve anche ricordare che agli occhi di Dio il tempo è molto fugace. Sì, mille anni non sono che un giorno! E se Egli dovesse venire entro poche ore, nel modo che Egli vede il tempo, allora è certo che Egli deve ammonirci con la massima urgenza, facendo continuamente risuonare la Sua voce nei nostri cuori, onde essere pronti per quella venuta.
Oh, vi sono così tante voci nel mondo—così tanti problemi e i bisogni gridano per avere attenzione! Però non vi sarà mai una voce tanto importante e così degna d’attenzione, quanto la voce dello Spirito. Così: “Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese.”