mercoledì 16 gennaio 2008

CAPITOLO 7: L'EPOCA DELLA CHIESA SARDICEANA

Apocalisse 3:1-6
“E all’angelo della chiesa in Sardi scrivi: Queste cose dice Colui Che ha i sette Spiriti di Dio e le sette stelle. Io conosco le tue opere; tu hai la reputazione di vivere, ma sei morto.
Sii vigilante, e rafferma il resto delle cose che stanno per morire, perché non ho trovato le tue opere compiute davanti al Mio Dio.
Ricordati dunque quanto hai ricevuto e udito; serbalo e ravvediti. Se tu non vegli, Io verrò su di te come un ladro, e non saprai a quale ora verrò su di te.
Tuttavia hai alcune persone in Sardi che non hanno contaminato le loro vesti; esse cammineranno con Me in vesti bianche, perché ne sono degne.
Chi vince sarà dunque vestito di vesti bianche e Io non cancellerò il suo nome dal Libro della Vita, ma riconoscerò il suo nome davanti al Padre Mio, e davanti ai Suoi angeli.
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese.”
SARDI
Sardi fu la capitale dell’antica Lidia. Essa, dalle mani dei monarchi di Lidia, passò ai Persiani e da lí ad Alessandro il Grande. Essa fu saccheggiata da Antiochio il Grande. Poi ne ebbero il dominio i re di Pergamo, fino a che i Romani la sopraffecero. Al tempo di Tiberio, essa fu resa desolata da terremoti e dalla peste. Oggi essa è un cumulo di rovine ed inabitata.
Un tempo questa città era commercialmente molto importante. Plinio disse che qui fu inventata l’arte della tinteggiatura della lana. Essa fu il centro della colorazione della lana e della tessitura dei tappeti. Nella zona essa aveva una buona quantità di oro e di argento, e si dice che lì si coniarono le prime monete d’oro. Essa aveva pure un mercato di schiavi.
La religione di questa città era l’impura adorazione della dèa Cibele. Ancora oggi, si possono osservare le massicce rovine del tempio.
Voi vi ricorderete che nell’Epoca Pergamiana io menzionai che il concetto Babilonese di “madre e figlio,” conosciuto come Semiramide e Nino, divenne poi il Cibele e Deoius dell’Asia. Gli attributi conferiti a questi due, ci danno molta luce mentre noi li osserviamo l’una a fianco all’altro.
Egli era il dio sole; ella la dèa luna.
Egli era il signore del cielo; ella la regina del cielo.
Egli il rivelatore della bontà e della verità; ella quella della gentilezza e della misericordia.
Egli il mediatore; ella la mediatrice.
Egli con la chiave che apre e chiude le porte del mondo invisibile; e lei con una identica chiave per fare altrettanto.
Egli quale il giudice dei morti; ella come colei che sta al suo fianco.
Egli colui che è stato ucciso, risuscitato ed asceso al cielo; ella portata corporalmente là tramite il figlio.
Ora, in Roma, a questo stesso dio è dato il titolo del nostro Signore; egli è chiamato il Figlio di Dio, mentre ella è chiamata la madre di Dio.
Ora, questo è quel che noi troviamo l’addietro, nelle altre due epoche, ove il concetto di ‘madre e figlio’ aveva assunto tali tremende proporzioni. Ma ora notate che, proprio come fu per l’addietro in Babilonia, cioè che l’adorazione del figlio cominciò a perdere in favore dell’adorazione della madre, così ella cominciò a prendere letteralmente il posto del figlio. Noi vediamo che in questa epoca la pagana adorazione di Sardi, consisteva nell’adorazione della donna. Ora è solo Cibele, e non più Cibele e Deoius. La madre ha preso letteralmente il posto del Figlio, ed è rivestita con i meriti della Deità. Tutto ciò di cui uno ha bisogno di fare è di considerare i suoi vari titoli, ricordarsi dei bei attributi accordati a Maria dalla Chiesa Romana, e così comprendere da dove proviene la religione di questa epoca.
Mentre consideravo questa adorazione a Cibele, due cose mi hanno particolarmente colpito. Una fu il fatto che ella portava una chiave come Giano, cosa che le conferiva la stessa autorità di Giano (la chiave dei cieli, della terra e dei misteri), e l’altra fu il fatto che gli adoratori si battevano da se stessi, fino a che il sangue schizzava dai loro corpi, cosa che proprio ancor oggi è praticata dai Cattolici, i quali, in tal modo, sentono di soffrire come soffrì il Signore.
Il fatto che questa è l’epoca della prima vera rottura con la Roma papale, che al tempo era fiorente, senza dubbio fece sì che la profetessa Iezabel consolidasse ed enfatizzasse la sua dottrina della Mariolatria in decisa opposizione ai Protestanti, i quali negavano a lei qualunque parte nel piano di Salvezza, ad eccezione del favore avuto da Dio quale la vergine scelta per partorire il Bambino. Allorché Lutero cristallizzò la dottrina della giustificazione per fede, essi invece si tennero alle opere, penitenze, preghiere, e ad altri mezzi non Scritturali. E, mentre i Cristiani liberati glorificavano il Figlio, i Cattolici Romani incrementarono la loro deificazione di Maria, fino a che il ventesimo secolo vide (in opposizione alla maggioranza dei più noti teologi Romani) Papa Pio esaltare letteralmente Maria fino alla glorificazione in un corpo risuscitato. Questa dottrina è assolutamente Babilonese, quella del figlio che porta la madre corporalmente in cielo.
Non c’è da stupirsi se questa quinta epoca va dritta avanti, insieme a tutte le altre epoche; e così farà fino a che essa finirà nello stagno di fuoco, ove la meretrice e le sue figlie saranno uccise con la morte seconda. Ecco qui, la Mariolatria, l’adorazione di Cibele! Comunque, lo sapevate che Cibele era l’Astarte di cui Iezabel ne era la sacerdotessa, e che tramite i riti licenziosi che ella conduceva fece sì che Israele inciampasse? Sì, questo è ciò che ella era nella Bibbia.
L’EPOCA
Quella Sardiceana, o la quinta epoca della chiesa, durò dal 1520 al 1750. Essa è usualmente chiamata l’Epoca della Riforma.
IL MESSAGGERO
Il messaggero di questa epoca è il messaggero più conosciuto di tutte le epoche. Egli fu Martin Lutero. Martin Lutero fu un brillante studioso e di gentile disposizione. Egli stava studiando per divenire avvocato quando una lunga malattia e morte di un intimo amico, lo spinse a divenire serio per quanto concerneva le condizioni spirituali della sua vita. Così, nel 1505, egli entrò nel convento Agostiniano di Erfurt. Lì, egli studiò filosofia, ed anche la Parola di Dio. Egli visse una vita di severe penitenze, però tutti gli atti esteriori non poterono allontanare il suo senso di peccato. Egli disse: “Io mi sono tormentato a morte, onde avere pace con Dio, ma ero nelle tenebre, e non la trovai.” Staupitz, il vicario generale del suo ordine, lo aiutò a farlo riflettere che, anziché un rituale, la sua salvezza doveva essere l’esperienza di un’opera interiore. Con questo incoraggiamento, egli continuò a cercare Dio. Più tardi, egli divenne un prete. Eppure egli non era ancora salvato! Egli divenne un avido e profondo studioso della Parola e delle grandi opere teologiche esistenti. A motivo della sua profonda conoscenza e grande sincerità, egli fu mandato fuori come insegnante e predicatore. Onde adempiere un voto che egli aveva fatto a se stesso, egli andò a Roma. Là, egli vide la futilità delle opere imposte dalla chiesa che avrebbero dovuto recare la salvezza, e la Parola di Dio: “Il giusto vivrà per fede,” colpì a fondo il suo cuore. Durante il suo ritorno a casa, la verità evangelica di questa Scrittura inondò la sua mente, ed egli fu liberato dal peccato e nacque nel regno di Dio. Poco dopo questo, egli fu elevato a Dottore in Divinità ed incaricato a “dedicare la sua intera vita a studiare, spiegare fedelmente, e a difendere la sacra Scrittura.” Ed egli fece questo; e con un tale effetto che il suo cuore, ed i cuori di coloro che lo attorniavano, furono fermamente ancorati sulla verità della Parola. Presto la Parola venne in aperto conflitto con gli abusi di chiesa, credi e dottrine.
Così, quando Leone X divenne papa, e Giovanni Tetzel venne a vendere le indulgenze per il peccato, Lutero non ebbe altra scelta che levarsi contro questo insegnamento anti-Scritturale. Dapprima, contro questo egli tuonò dal pulpito, poi scrisse le sue famose 95 tesi che, il 31 Ottobre del 1517, egli inchiodò alla porta del Castello-Chiesa.
In breve tempo la Germania fu in fiamme, e la Riforma cominciò. Ora, è doveroso ricordare che, Martin Lutero non fu il solo a protestare contro la Chiesa Cattolica Romana. Egli non fu che: uno fra tanti. Altri avevano negato ai papi la loro stessa potenza temporale e spirituale, e perfino tra i papi vi furono delle temporanee riforme. Sì, vi furono molti altri che sollevarono il problema, ma nel caso di Lutero, il tempo di Dio era maturo per un definito movimento che sarebbe stato l’inizio della restaurazione della chiesa, fino al riversarsi dello Spirito Santo in un tempo molto più tardi.
Or Martin Lutero, lui stesso, fu un Cristiano sensibile e ripieno dello Spirito. Egli fu certamente un uomo della Parola, poiché egli non solo aveva una profonda passione per studiarLa, ma voleva pure renderLa disponibile a tutti, in modo che tutti potessero vivere tramite Essa. Egli tradusse il Nuovo Testamento, e lo dette al popolo. Questa opera laboriosa la fece lui stesso, correggendo ogni passo fino a venti volte. Egli raccolse intorno a sé un gruppo di studiosi di Ebraico, tra i quali vi erano pure alcuni Giudei; e tradusse il Vecchio Testamento.
Questa monumentale opera di Lutero, è tuttora l’opera sulla quale in Germania si sono basate tutte le successive opere della Scrittura.
Egli fu un potente predicatore e maestro della Parola e, specialmente nei suoi primi anni di pubblica eminenza, insistette nel fatto che la Parola è il solo criterio. Così, egli fu contro le opere quale mezzo di salvezza e contro al battesimo quale mezzo di rigenerazione. Egli insegnava la mediazione di Cristo, indipendentemente dagli uomini, come era il concetto originale e Pentecostale. Egli fu un uomo votato a molta preghiera, ed aveva imparato che più era il lavoro che egli aveva da fare, più il tempo lo stringeva, più egli dedicava il suo tempo in preghiera a Dio, affinché potesse assicurare i più soddisfacenti risultati. Egli sapeva cosa significa combattere col diavolo, e si racconta che un giorno Satana gli apparve in modo visibile, ed egli gli tirò dietro il calamaio, ordinandogli di andarsene. Un’altra volta gli si presentarono due fanatici per indurlo ad unirsi a loro per bandire tutti i preti e le Bibbie. Egli discernette lo spirito che era in loro, e li cacciò via.
Nella storia di Sauer, Vol. 3, pag. 406, è detto in merito al Dott. Martin Lutero che egli fu, “un profeta, evangelista, parlava in lingue, interpretava; tutto in una persona; rivestito di tutti i nove doni dello Spirito.”
Ciò che tramite lo Spirito Santo stimolava più il suo cuore, e che fu quel piccolo germoglio verde che indicava la verità che stava ritornando alla chiesa tale quale fu conosciuta a Pentecoste, era la dottrina della giustificazione: salvezza per grazia, indipendentemente dalle opere. Io riconosco che il Dott. Lutero non solo credeva, non solo insegnava la giustificazione, ma questo fu il suo tema principale, come in verità esso doveva essere, poiché tale è la dottrina basilare della verità della Parola. Egli sarà per sempre conosciuto come lo strumento nella mano di Dio, colui che rivitalizzò questa verità. Egli fu il quinto messaggero, ed il suo messaggio fu: “IL GIUSTO VIVRÀ PER FEDE.” Di certo, noi ammettiamo che egli sapeva ed insegnava che noi dobbiamo procedere di fede in fede. La sua meravigliosa comprensione della sovranità, elezione, predestinazione ed altre verità, dimostrano che lui fu un grande uomo nella Parola: pure io ripeto di nuovo, come fanno gli storici; Dio lo adoperò per portare al popolo il modello di Dio contro le opere—“Il giusto vivrà per fede.”
Ora, come ho già menzionato, dagli storici questa epoca è stata chiamata: il Periodo della Riforma. Ciò è esattamente giusto. Questo è ciò che essa fu. Essa doveva essere così, poiché Martin Lutero era un riformatore, non un profeta. Ora, lo so che i libri di storia lo chiamano profeta, però ciò non vuol dire che i libri di storia siano nel giusto; poiché non c’è alcuna testimonianza che qualifica Martin Lutero come un vero profeta di Dio sulla base del senso Scritturale di quella parola. Egli fu un ottimo insegnante e con nella sua vita alcune manifestazioni dello Spirito, e di questo noi lodiamo Dio. Così, egli non fu in grado di ricondurre la chiesa alla completa verità, come avrebbe invece potuto fare l’apostolo Paolo, il quale era entrambi; apostolo e profeta.
Ora, con l’andar del tempo, noi troviamo un grande cambiamento in merito al modo in cui egli diresse le cose nelle quali egli fu coinvolto. Dapprima egli era stato gentile, senza paura, paziente, e costantemente appoggiato su Dio per risolvere i problemi. Ma poi un grande numero cominciò a mettersi sotto il suo stendardo. Il loro proposito non era veramente spirituale. Piuttosto, essi erano motivati dalla politica. Essi volevano rompere il giogo del papa. Ad essi non piaceva mandare soldi a Roma. Sorsero i fanatici. Presto egli venne trascinato negli affari politici ed a decisioni che in realtà sono al di fuori del reame della chiesa, a meno che la chiesa, tramite la preghiera, la predicazione e la condotta, possa stabilire un modello da seguire. Questi problemi politici crebbero fino a che egli fu forzato in una insostenibile situazione di mediazione tra i signori e i contadini. Le sue decisioni furono talmente errate che provocarono una rivolta, nella quale migliaia furono uccisi. Egli pensò di far bene, ma una volta che egli si lasciò coinvolgere di nuovo in un Vangelo di Chiesa-Stato, non gli rimase altro che raccogliere il vento.
Ma, nonostante tutto ciò, Dio si servì di Martin Lutero. Noi non diciamo che le sue intenzioni fossero errate. Diciamo solo che, le sue decisioni fallirono. Certo, se i Luterani potessero ritornare al suo insegnamento, e servire Dio come Lo servì questo amato fratello, allora quella gente sarebbe un onore e lode per il grande Iddio e Salvatore, Gesù Cristo.
IL SALUTO
Ap. 3:1: “Queste cose dice Colui Che ha i sette Spiriti di Dio e le sette stelle.”
Ancora una volta, come già nelle precedenti quattro epoche, lo Spirito sta rivelando a noi il nostro grazioso Signore tramite il mostrare i Suoi meravigliosi attributi. Questa volta, mentre Egli sta in mezzo alla chiesa, noi Lo vediamo come Colui che ha i sette Spiriti di Dio e le sette stelle. Noi sappiamo chi sono le sette stelle, ma dobbiamo pure trovare a cosa si riferiscono i sette Spiriti.
Nell’Apocalisse, questa medesima frase si trova per ben quattro volte. Ap. 1:4: “E dai sette Spiriti Che sono davanti al Suo trono.” Ap. 3:1: “Queste cose dice Colui Che ha i sette Spiriti.” Ap. 4:5: “E dal trono procedevano lampi, tuoni e voci; e davanti al trono c’erano sette lampade ardenti, che sono i sette Spiriti di Dio.” Ap. 5:6: “Poi vidi ritto, in mezzo al trono e ai quattro esseri viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello come ucciso, il Quale aveva sette corna e sette occhi, che sono i sette Spiriti di Dio mandati per tutta la terra.”
Tanto per cominciare, noi sappiamo per certo che questi versi non stanno insegnando una nuova e contraria dottrina a quella di Giov. 4:24: “Dio È (uno) Spirito.” Ma questo è come 1a Cor. 12:8-11 ove troviamo UNO Spirito che manifesta Se stesso in NOVE modi. Così ora noi sappiamo che; i sette Spiriti di Dio vogliono dire quell’uno e medesimo Spirito che si manifesta in sette diverse maniere. Ora, in Ap. 4:5, questi medesimi sette Spiriti vengono chiamati ‘lampade di fuoco ardenti’ davanti al Signore. Dato che Giovanni nell’Apocalisse non usa altro che simboli del Vecchio Testamento, allora noi dobbiamo andare al Vecchio Testamento, per trovare in Prov. 20:27 che, “lo spirito dell’uomo è una lampada del Signore.” Questi sette Spiriti si trovano ad essere associati con l’uomo. In Giov. 5:35, Giovanni Battista fu chiamato una ‘lampada ardente.’ E di nuovo, in Ap. 5:6, i sette Spiriti sono identificati con i sette occhi. In Zac. 4:10: “Poiché, chi potrebbe sprezzare il giorno delle piccole cose, quando quei sette là, gli occhi dell’Eterno che percorrono tutta la terra, vedono con gioia il piombino in mano a Zorobabele?” È molto evidente che la parola ‘quei’ si riferisce agli uomini. Così noi vediamo che, in questa istanza, gli occhi del Signore sono uomini—naturalmente essi sono uomini unti, ripieni dello Spirito Santo, poiché i ministri di Dio non sono nella potenza degli uomini, ma in quella dello Spirito Santo. Mettendo insieme le nostre scoperte Scritturali, è molto evidente che i sette Spiriti di Dio si riferiscono al continuo ministero del medesimo Spirito Santo, nella vita di sette uomini coi quali Dio identifica Se stesso molto intimamente. Essi sono i Suoi occhi, ed essi sono le Sue lampade! Chi siano questi sette uomini può esser facilmente visto, poiché la frase seguente li chiama: le sette stelle, le quali a noi sono già conosciute come i sette messaggeri alle sette epoche. Quanto è meraviglioso ciò! Vedete; la stella fu fatta per riflettere la luce nella notte, poiché il sole se n’è andato. Così pure il messaggero (simboleggiato come una stella) di ciascuna epoca fu per riflettere la luce del Figlio. Essi tutti fecero questo tramite lo Spirito Santo.
Paolo fu il primo messaggero, e in Gal. 1:8, egli disse che se qualunque angelo, qualunque messaggero, qualunque vicario, non importa chi egli fosse—se egli predicava qualche vangelo diverso da quello che predicò Paolo, sia egli maledetto. Paolo sapeva che, dopo che egli se ne fosse andato, sarebbero entrati i lupi rapaci. Egli sapeva che Satana, lui stesso, poteva apparire quale un angelo di luce, per cui, quanto più i suoi ministri! Quindi, egli ammonisce che questo Vangelo rimanga sempre lo stesso. Ora, Paolo aveva battezzato nel Nome di Gesù, e ribattezzò quelli che non erano stati così immersi. Egli mise la chiesa in ordine ed insegnò il corretto uso dei doni dello Spirito, e confermò che essi dovevano rimanere nella chiesa fino al ritorno di Gesù. Per cui, i prossimi messaggeri, i rimanenti sei, avrebbero, tramite il medesimo Spirito Santo, bruciato con lo stesso fuoco e dato la medesima luce del Vangelo di Gesù Cristo; ed i segni li avrebbero seguiti. Fu Ireneo qualificato? Sì! E Martino? Sì! E Columba? Sì! E Martin Lutero? Sì, certamente! E Wesley? Sissignore! Egli ebbe un grande ministero, pregando persino per la guarigione del suo cavallo, ed essa avvenne. Eccoci qui! Sette epoche della chiesa e sette messaggeri che sono simili; e Paolo pronunciò la maledizione su chiunque diceva di essere un messaggero, ma aveva un vangelo diverso e viveva in una luce diversa.
Ora; è questa mia ultima asserzione in linea con il resto della Parola? Sì! È detto nella Parola che, se qualcuno aggiunge qualcosa a questo libro o gli toglie qualcosa, egli sarebbe colpito di piaga e giudicato da Dio per essere condannato. Dio dice: “Io gli aggiungerò le piaghe descritte in questo libro e toglierò la sua parte dal Libro della Vita.” Ap. 22:18,19.
Così noi vediamo che i Sette Spiriti si riferiscono in realtà a quell’Unico Spirito di Dio, che esegue la volontà e la Parola di Dio in diverse generazioni. Io vorrei illustrarvi questo dalla Parola. Lo Spirito di Dio fu sopra Elia in modo potente. Poi, quello stesso Spirito, venne su Eliseo in doppia misura. Poi, secoli più tardi, il medesimo Spirito Che noi chiamiamo lo Spirito di Elia, onde poter descrivere il Suo ministero, ritornò sopra Giovanni il Battista. Un giorno, quello stesso Spirito che fu identificato tramite lo stesso tipo di ministero, verrà su di un uomo per la fine dell’epoca della chiesa dei Gentili. Ed ancora: la Scrittura dice che Dio unse Gesù di Nazaret con lo Spirito Santo e con potenza, ed Egli andò attorno facendo del bene e guarendo tutti coloro che erano oppressi dal diavolo. E quando Gesù stava per andarsene, Egli disse ai Suoi discepoli di aspettare fino a Pentecoste, nel qual tempo il medesimo Spirito che era su di Lui sarebbe ritornato e sceso su di loro, riempiendoli. Poi, quel corpo ‘chiamato fuori’ (la chiesa), sarebbe stato in Sua vece, prendendo il Suo posto sulla terra. E poiché quel medesimo Spirito Che fu in Lui sarebbe stato in loro, essi avrebbero fatto esattamente le stesse opere. E qualunque popolo che è veramente il Corpo di Gesù Cristo (la vera chiesa) manifesterà le medesime opere che fece Gesù e la chiesa di Pentecoste, appunto perché lo stesso Spirito sarà in loro. Ogni altra chiesa che non ha lo Spirito né le manifestazioni, avrà da render conto a Dio.
Qui dice pure che, queste sette stelle o sette messaggeri alle sette epoche, sono nella Sua mano. È Lui che li sostiene! E voi sapete per certo che, se essi sono tenuti nella Sua mano, allora significa che sono associati alla Sua potenza. Questo è ciò che significa la mano. Essa significa la potenza di Dio. L’autorità di Dio. Nessun di loro si fece avanti con la propria potenza ed autorità. Questo è ciò che disse Paolo. Nessun uomo lo oserebbe fare. Ci vuole l’autorità di Dio e la potenza dello Spirito Santo. Il Vangelo è predicato tramite l’autorità di Dio nella potenza dello Spirito. Questi uomini erano tutti rivestiti di potenza tramite lo Spirito Santo. Essi tutti si opposero al mondo. Essi potevano farlo. Essi erano pieni di Dio. Essi erano MANDATI o autorizzati da Dio e NON da se stessi o da altri uomini!
Ora, essi avevano ciò che il mondo non poteva avere. Gesù disse che, quando Egli se ne sarebbe andato, Egli avrebbe mandato il Suo Spirito, Che il mondo non può ricevere. Questo è esatto. Il mondo, o i sistemi del mondo, non possono riceverLo. Questo è ciò che è l’organizzazione—essa è il sistema del mondo. Mostratemi una chiesa col sistema di questo mondo che sia ripiena dello Spirito Santo. Vorrei vederla! Se tu potessi mostrarmi una tale chiesa, allora tu hai trovato un errore nella Parola. Nossignore! Nemmeno uno di questi messaggeri era organizzato. Essi, o furono messi fuori o se ne andarono fuori, poiché essi erano convinti del peccato dell’organizzazione. Come può essere possibile che lo Spirito Santo sia nell’organizzazione, quando è l’organizzazione che prende il posto dello Spirito e la denominazione prende il posto della Parola? Ricordatevi: “Organizzazione” è “MORTE.” Essa non può proprio essere altrimenti. Se il mondo prende la direzione, lo Spirito se ne va!
Sì, lo Spirito non è sette Spiriti, bensì UNO. Egli sarà sempre lo Stesso ed agirà pure nello stesso modo. E i sette messaggeri avranno lo stesso Spirito, insegneranno la stessa Parola ed avranno la stessa potenza. E se la chiesa è la vera chiesa, essa allora avrà esattamente lo stesso Spirito, la stessa Parola e gli stessi atti di potenza che essi ebbero a Pentecoste. Essa sarà una chiesa di esperienza Pentecostale; e vi saranno lingue e interpretazioni e profezie e guarigioni. Dio sarà in mezzo a lei e Dio rivelerà Se stesso in mezzo a lei; come Egli ha sempre fatto. Alleluia! Ed ella NON sarà organizzata. Non dimenticatelo mai questo!
Ora noi possiamo vedere che, lungo le epoche, Gesù Cristo sta rivelando Se stesso tramite il Suo Spirito nei messaggeri. Essi sono come fu Mosé per i figli d’Israele. Come egli ebbe la rivelazione per il suo giorno, così ciascun messaggero ebbe la rivelazione di Dio ed il ministero per quel giorno. Perciò, quando vediamo che i messaggeri sono nella Sua mano, noi vediamo che il Signore identifica Se stesso con questi uomini, concedendo loro la Sua potenza. Non è abbastanza che Egli abbia associato Se stesso con l’intera chiesa, cosa che vedemmo quando Egli se ne stava in mezzo ai sette candelabri d’oro. Non è neppure abbastanza che noi vediamo pure i cinque ministeri di Efesini quattro (apostoli, profeti, dottori, evangelisti, pastori). E così in ciascuna epoca la chiesa si svia, e non solo i laici, ma anche il gruppo del clero—i pastori sono nell’errore allo stesso modo che le pecore. Poi Dio porta Se stesso sulla scena quale il Pastore-Capo, nel ministero di questi sette uomini, per ricondurre il Suo popolo alla verità ed alla abbondante potenza di questa verità. Dio è nel Suo popolo—in tutto il Suo popolo, perché se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, egli non è di Lui. Ed Egli è la Parola. Cioè, la Parola riconosciuta nel popolo. Ma in questi uomini, secondo la Sua propria scelta ed attraverso il determinato consiglio della Sua propria volontà, Egli ha messo una speciale direttiva. Essi appaiono una volta in ciascuna epoca. In loro è lo stesso Spirito. Quanto è lontano ciò dalla eresia di Roma! Essi hanno un uomo di loro propria scelta—uno dopo l’altro—e nessuno produce la potenza di Dio—nessuno dimora nella Parola di Dio—ciascuno differisce dall’altro che era prima di lui, ed aggiunge quel che egli desidera, come se lui fosse Dio. Dio non è in essa! Però Egli è nel Suo messaggero, e colui che vorrebbe avere la pienezza di Dio seguirà il messaggero, come il messaggero è un seguace del Signore per mezzo della Sua Parola.
“Colui che ha i sette Spiriti di Dio e le sette stelle.” Ap. 3:1. Come questo medesimo Signore nell’incarnazione identificò Se stesso con l’uomo, così Egli sta di nuovo identificando Se stesso con l’uomo, tramite il Suo Spirito nell’uomo. “Questi sono Miei,” dice il Signore. I sette messaggeri ripieni di Spirito, sono del Signore. Essi potrebbero essere ripudiati. Essi potrebbero essere messi in dubbio. In verità, per le menti umane, essi sembrano persino non essere qualificati—ciononostante, essi sono i messaggeri per la loro epoca. Dio si servì di un Abrahamo (egli mentì); Egli si servì di un Mosé (egli si ribellò); di un Giona (egli disobbedì); di un Sansone (egli peccò); di un Davide (egli assassinò). Egli si servì di un Giosuè, e di un Giuseppe. E quelli con grossi difetti superano coloro le cui storie sembrano essere perfette. TUTTI FURONO, E SONO SUOI. Nessuno oserebbe negare ciò. Egli li usò tramite e per mezzo dello Spirito Santo che Egli aveva messo dentro di loro. Se essi caddero o resistettero, era cosa che riguardava il loro Maestro. Ed in tutti loro fu adempiuta la sovrana volontà di Dio. Lasciate che la storia esterna tenti di rifiutare ciò; questo fatto rimane stabile. L’Iddio Eterno cammina ancora fra i candelabri d’oro e, per mezzo del Suo Spirito, manda al popolo di ciascuna epoca i Suoi messaggeri con la Parola.
LA DENUNCIA
Ap. 3:1: “Io conosco le tue opere; tu hai la reputazione di vivere, ma sei morto.” Ap. 3:2: “Poiché non ho trovato le tue opere compiute davanti al Mio Dio.” Ora qui, in verità, c’è una cosa molto strana. In ogni epoca, in questo punto, lo Spirito ha innanzitutto lodato i veri credenti, e poi ha denunciato la falsa vite. Ma evidentemente in questo periodo vi è una tale leggerezza per il Signore e per la Sua Parola, tanto che l’intero messaggio a questa quinta epoca squilla quale condanna.
“Io conosco le tue opere.” Che opere erano queste che vennero su davanti al Signore, causando il Suo dispiacere? Ebbene, sapete: ciascuna epoca si sovrappose alla seguente epoca, così nella quinta epoca noi abbiamo una continuazione delle opere della quarta epoca. Come voi già ben sapete, queste opere erano:
1. La direttiva dello Spirito Santo era stata rimpiazzata da una gerarchia umana.
2. La pura Parola di Dio ed i suoi gratuiti benefici per tutti gli uomini, venne deposta per adottare credi, dogmi, ordini di chiesa, ecc.
3. L’adorazione in Ispirito, i Doni dello Spirito, e tutto quanto fa parte della vera comunione nella comunità dei santi, furono messi da parte sostituendoli con la liturgia e la letterale adorazione di idoli, feste pagane, ecc.
4. La Mariolatria stava assumendo un posto ben più grande nell’adorazione Cristiana, fino a che ella assunse in realtà il posto della Deità, mentre il Figlio fu portato dalla Sua elevata posizione che sovrasta ogni cosa, ad essere subordinato ad un uomo chiamato papa, il quale si autodefiní il vicario di Cristo.
Coloro che combatterono questa terribile chiesa anti-Cristo, vennero distrutti. Quelli che rimasero con essa, sia che fossero contadini o re, si ritrovarono per essere le pedine della chiesa. Le loro vite non appartenevano più a loro, e non erano neppure di Cristo, bensì essi appartenevano: corpo, anima, e spirito, alla Chiesa di Roma. Essi parlavano circa il sangue di Cristo, eppure essi acquistavano la loro salvezza con i soldi, comprando così il perdono dei peccati per mezzo dell’oro o della penitenza. I più benestanti tra di loro, quando il Papa Leone X permise di comprare indulgenze per i peccati non ancora commessi, trovarono questa un’ottima situazione sì che essi, sapendo che il papa aveva già rimesso i loro peccati, potevano con libera coscienza progettare i loro orribili crimini e poi eseguirli. La Parola di Dio fu tenuta lontana da loro, perciò, chi poteva conoscere la verità? La gente era rinchiusa in una cella della Chiesa Romana, aspettando la morte, e dopo la morte, il giudizio, visto che la verità viene solo dalla Parola. Ma la grande meretrice, ebbra del sangue dei martiri e senza alcuna preoccupazione per il giudizio, s’inasprì ancor più selvaggiamente, uccidendo gli uomini sia con la morte spirituale che con quella fisica.
Ora, verso la fine della quarta epoca, il che è anche l’inizio della quinta epoca, l’invasione di Costantinopoli, da parte dei Turchi, mandò all’Ovest i dotti studiosi dell’Est coi loro manoscritti Greci. La purezza della Parola e l’insegnamento dei veri credenti poté così diffondersi. Non solo questi eminenti insegnanti erano di grande importanza, ma anche la scoperta di ciò che poi divenne la base delle nostre moderne stamperie facilitò la produzione dei libri. Così noi troviamo che la grande fame e la richiesta della Bibbia, poteva essere soddisfatta. Dio suscitò molti uomini potenti, dei quali Lutero non ne era che uno. Calvino e Zwingli furono due altri luminari, ed al loro fianco ce n’erano molti, molti altri, i quali non sono ben conosciuti. Ciononostante, benché tutto ciò non fu invano, la potente opera di Dio fu in realtà ostacolata da questi stessi uomini per una cosa: essi NON si opposero al matrimonio della Chiesa-Stato del Concilio di Nicea, anzi essi, in realtà, quella unione la tutelarono. La difesa del Vangelo da parte dello stato fu benvenuta, sebbene per questo non ci fosse alcuna Parola di sostegno. E benché noi possiamo vedere come “l’ira dell’uomo ritorna alla lode di Dio,” in eventi come quello di Enrico VIII che abbracciò la riforma rigettando l’autorità papale, ciò fu ben lungi dalla verità di Pentecoste e dalla protezione di un Dio Onnipotente.
Nonostante il costante insegnamento di Lutero contro le interferenze esteriori nelle faccende della chiesa locale, egli non fu in grado di schiarire la mente della gente su “Vescovo e Arcivescovo;” cioè, quel che riguarda il concetto del governo della chiesa. Così la chiesa fece un passo nella giusta direzione, ma rimaneva ancora nella restrizione, e così dopo breve tempo ella si imprigionò di nuovo nella medesima cella dalla quale aveva tentato di sfuggire.
Eppure il calice delle opere abominevoli non era ancora pieno. Attraverso il suo povero giudizio, Lutero non solo incitò alla battaglia causando la morte di moltitudini, ma i compagni di Zwingli perseguitarono fino alla prigione il pio Dr. Hubmeyer, e benché non lo destinassero al palo, ciò in realtà dette grande motivazione per una sua eventuale morte col fuoco. Calvino, dal canto suo, non fece di meno, poiché chiese l’arresto di Servetus, il quale era stato visto che insegnava l’unicità della Deità. Lo Stato allora processò questo fratello, e nonostante lo sgomento di Calvino, egli fu bruciato al palo.
Se mai v’era stato un tempo di zelo denominazionale, fu appunto questo tragico periodo. Le parole di Comenius descrivono molto di questa èra. Comenius scrisse “QUELLA COSA DI CUI SI HA BISOGNO.” Egli paragona il mondo ad un labirinto, e mostra che il mezzo per uscirne consiste nell’abbandonare quanto è inutile e scegliere quella cosa di cui si ha bisogno—Cristo. Egli dice che la ragione perché ci sono molte sètte, per le quali fra poco non avremo più nomi con cui chiamarle, sta nel fatto che ci sono molti maestri. Ogni chiesa reputa se stessa esser quella vera, o almeno, la più pura, la parte più vera, sebbene tra di loro stessi si perseguitino l’un l’altro con l’odio più amaro. Nessuna riconciliazione è sperata tra di loro; poiché fanno fronte all’inimicizia con sempre maggior inimicizia. Essi forgiano i loro diversi credi al di fuori della Bibbia: queste sono le loro fortezze ed i loro baluardi, dietro ai quali essi trincerano se stessi per resistere ad ogni attacco. Io non voglio dire che queste confessioni di fede—poiché noi possiamo ammettere che in molti casi esse sono proprio così—sono in se stesse cattive. Però esse lo diventano, in quanto fomentano il fuoco dell’inimicizia: è solo con lo sbarazzarsi di tutte queste fedi che sarà possibile cominciare a guarire le ferite della Chiesa. “A questo labirinto di sètte e di varie confessioni, se ne aggiunge un’altra: l’amore per la disputa...Cosa si è guadagnato con essa? È forse mai stata una piccola contesa risolta? Giammai! Il loro numero si è solo incrementato. Satana è il più grande sofista; egli non è mai stato vinto con dispute verbali...Nel servizio Divino, le parole degli uomini sono normalmente ascoltate più che la Parola di Dio. Ognuno parla come gli piace, oppure uccide il tempo con disquisizioni imparate, per disapprovare i punti di vista degli altri. Della nuova nascita o del come un uomo deve essere trasformato all’immagine di Cristo onde esser partecipe della Natura Divina (2a Pie. 1:4), di rado viene detto qualcosa. Circa la potenza delle chiavi, la Chiesa ha quasi perso il potere di legare; solo il potere di perdere rimane...I sacramenti, dati quale simbolo di unità, di amore, e della nostra vita in Cristo, sono stati fatti oggetto di amari conflitti, una causa di odio reciproco, un centro di settarismo...Detto in breve, il Cristianesimo è divenuto un labirinto. La fede è stata spezzettata in migliaia di piccole parti e sei tacciato di eretico se ce n’è una di esse che tu non accetti...Cosa si può fare? Solo di una cosa si ha bisogno: ritornare a Cristo; guardare a Cristo come l’unico Capo; camminare nelle Sue orme e lasciare da parte tutte le altre vie, fino a che tutti raggiungiamo la mèta e arriviamo all’unità della fede (Ef. 4:13). Dato che il Maestro celeste costruì ogni cosa sulla base delle Scritture, per questo noi dovremmo abbandonare tutte le particolarità delle nostre speciali confessioni ed essere soddisfatti con la Parola di Dio rivelata, la quale appartiene a tutti noi. Con la Bibbia nelle nostre mani, dovremmo gridare: ‘Io credo a ciò che Dio ha rivelato in questo Libro; io voglio con ubbidienza osservare i Suoi comandamenti; io spero in ciò che Egli ha promesso.’ Cristiani, date ascolto! C’è solo una Vita, mentre la Morte viene a noi in mille forme. C’è solo un Cristo, ma migliaia di Anticristi... Così tu sai, O Cristianesimo, qual’è la cosa di cui si ha bisogno! O tu torni a Cristo, o vai alla distruzione come l’Anticristo. Se tu sei saggio e vuoi vivere, allora segui il Capo della Vita.
Ma voi, Cristiani, rallegratevi per la vostra elevazione,...ascoltate le parole del vostro Capo Celeste, ‘Venite a Me’...Rispondete all’unisono: ‘Sì, noi veniamo.”’
Ora, ho appena detto che questa èra dette un grande incremento allo spirito denominazionale. Se l’attitudine dei Corinzi, che diceva “io sono di Paolo; io sono di Cefa,” fu mai messa in esibizione, avvenne proprio ora. Infatti vi erano gruppi di Luterani, Hussiti, Zwingliani, ecc. Una simile frammentazione del Corpo, era deplorevole! Essi vivevano del nome, ma erano morti. Certo che erano morti! Essi morirono nello stesso momento in cui si organizzarono. I grandi gruppi si organizzarono e legarono se stessi in matrimonio con lo stato. Fu questo a causarla! Essi morirono. Eccoli qui, questi Luterani che avevano criticato la Chiesa Romana. Essi conoscevano l’ingiustizia dell’unione politica e spirituale—eppure Lutero (come quando Pietro venne sbilanciato tramite i Giudaizzatori) andò avanti e, invece di Dio, fece dello stato il difensore della fede. Questa è la prima denominazione di fama che venne fuori dalla prostituta; ma quando Lutero morì, non passò molto che anche essa ebbe una gerarchia come quella che essa aveva combattuto. Questo movimento di Dio, nel tempo della sua seconda generazione, ritornò proprio di nuovo sotto le ali di sua madre. Essa è ritornata indietro senza neanche saperlo. Essi hanno elevato il loro proprio nome al di sopra del Suo Nome. Anche essi stavano vivendo del loro proprio nome. Ed oggi tutte le denominazioni stanno facendo esattamente quella stessa cosa. Essi stanno vivendo del loro stesso nome, e non del Nome del Signore Gesù Cristo. Questo è chiaramente visto poiché ogni chiesa è riconosciuta dal modo in cui essa adora, mentre nessuna è conosciuta per la potenza di Dio. Ecco qui il vostro test! E, proprio qui, io vorrei che notaste che questa èra non ebbe, in mezzo ad essa, né segni né miracoli. Essi lasciarono la potenza di Dio per il potere dello stato. Essi si aggrapparono al loro proprio nome; essi fecero grandi i loro nomi. Esso era quel vecchio spirito, quello cioè di voler portare ognuno nel proprio ovile. Oggi i Battisti vorrebbero che i Metodisti vengano su dai Battisti. I Metodisti stanno cercando di far loro proseliti i Presbiteriani. Ed i Pentecostali li vorrebbero tutti quanti! Ciascuno pretende di offrire di più e di possedere le più grandi speranze—una specie di porta per il cielo, o almeno, la via per una più sicura entrata. Come è tragico tutto questo!
Questo spirito denominazionale ha fatto sì che tutte le denominazioni scrivessero i loro manuali ed insegnassero i loro credi, stabilendo i loro uffici e governi per la chiesa, e poi ciascuna pretende che ella, e solo ella, parla veramente per Dio, dato che ella è la più qualificata. Ora, guardate se questo non è esattamente ciò che il papa e la Chiesa Romana stanno facendo! Essi sono ritornati dritti l’addietro con la loro madre, la meretrice, e non lo sanno!
Nel chiudere i nostri commenti su questo versetto, “tu hai reputazione di vivere, ma sei morto,” io non insisterò mai abbastanza fortemente nel dire che questa epoca, sebbene essa recò la riforma, anziché essere lodata, fu la più severamente rimproverata da Dio appunto perché ESSA SEMINÒ IL SEME DELLA DENOMINAZIONE, ORGANIZZANDOSI PROPRIO COME FECE LA MERETRICE, dopo che Dio aveva aperto una porta di scampo. Quando venne il movimento che uscì dalla Chiesa Cattolica, esso non era veramente Spirituale nel suo insieme, bensì piuttosto politico. Come ho già detto, molte persone abbracciarono il Protestantesimo perché essi odiavano il sistema Romano di schiavitù politica e finanziaria. Così, invece di essere un grande movimento Spirituale con tutti i contrassegni dell’influenza dello Spirito Santo, come quando Dio usò metodi puramente Spirituali per adempiere i Suoi fini a Pentecoste, essa in realtà fu un’OPERA IN CUI L’IRA DELL’UOMO LODÒ DIO, ed i risultati furono paralleli alla storia d’Israele, quando ella lasciò l’Egitto e vagò nel deserto, senza riuscire ad entrare nel Paese di Canaan. Tuttavia, molto venne fatto, poiché anche se il giogo di Roma era stato solo parzialmente rotto, ora gli uomini potevano ricevere la Parola di Dio ed arrendersi all’influenza dello Spirito senza quella grande paura precedente. Questo aprì la porta alla grande epoca missionaria che ne seguì.
Certo, la Iezabel di Tiatira non aveva alcuna intenzione di mollare la presa sul popolo, e così noi vediamo che in questa Epoca Sardiceana sua figlia Atalia alzò il suo capo, con la speranza che tramite i suoi schemi dell’organizzazione ella sarebbe stata capace di strangolare la vera progenie.
L’AMMONIMENTO
Ap. 3:2: “Sii vigilante, e rafferma il resto delle cose che stanno per morire, perché non Ho trovato le tue opere compiute davanti al Mio Dio.”
Mi piacerebbe poter dire che, l’Epoca Sardiceana anziché una riforma, fu una restaurazione. Ma questo io non posso dirlo. La Parola non la chiama una restaurazione, ma la chiama con certezza una riforma. Se fosse stata una restaurazione, quella epoca sarebbe stata un’altra epoca Pentecostale. Ma così non fu. Il meglio che di essa si possa dire, fu: “Rafferma il resto delle cose che stanno per morire.” C’era qualcosa che mancava. Oh, sì, certo che c’era! Questa epoca ebbe la giustificazione, però essa aveva mancato la santificazione ed il Battesimo con lo Spirito Santo. Questo è ciò che fu il piano originale di Dio! Questo è ciò che essi ebbero a Pentecoste. Essi furono giustificati, furono santificati e furono riempiti con lo Spirito Santo. Ebbene, ascoltatemi: la ragione dell’essere giustificati e santificati, è affinché tu possa essere battezzato con lo Spirito Santo. Questa è la ragione per cui c’è una chiesa. Essa è il tempio di Dio, ripiena di Dio, cioè lo Spirito Santo. Lo stesso Spirito che era in Gesù, mentre Egli era qui sulla terra, faceva sì che Egli potesse fare delle opere potenti; così, quando a Pentecoste Egli ritornò sulla Sua chiesa, anche essi fecero le opere che aveva fatte Lui. Questa epoca non aveva tali opere. Oh, essi avevano la Parola scritta (ma non la Parola rivelata)! Questo fu il periodo della riforma. Ma non temere piccolo gregge, disse Dio: “Io restaurerò!” E questa riforma ne sarebbe stata l’inizio. Egli (secondo la Sua promessa) stava per portare la chiesa dalle profondità di Satana del Medio Evo, alle Profondità di Dio che essi ebbero a Pentecoste e nei primi pochi anni dell’esistenza della chiesa.
Ora, state attenti, e afferrate questo. In questo secondo verso che ho letto, dice che: “Perché non Ho trovato le tue opere compiute davanti al Mio Dio.” Sapete qual’è il vero significato di ‘non compiute?’ Esso vuol dire quel che dice, ‘incompiute.’ Questa epoca fu un’epoca incompleta. Essa fu semplicemente l’inizio del ritornare indietro. Ecco perché ho detto che la Bibbia la chiama Riforma—non restaurazione. Essa cominciò con la dottrina della giustificazione, il che significa che la salvezza viene solo da Dio. Oh, come Lutero predicò la sovranità di Dio e l’elezione! Egli sapeva che tutto era per grazia. Egli separò la chiesa dalla dominazione della gerarchia ecclesiastica. Egli buttò giù gl’idoli. Egli buttò via le confessioni fatte ai preti. Egli denunciò il papa. Tutto questo era meravigliosamente buono, quando egli iniziò; ma, 1500 anni prima, Dio aveva detto: “Lutero, tu comincerai delle cose, però la tua epoca le vedrà incompiute: perché Io lascerò questo per dopo.” Alleluia, il nostro Dio regna! Egli conosce la fine fin dal principio. Sì, Lutero fu il Suo messaggero. Se noi esaminassimo le sue pecche, egli non sembrerebbe esserlo. Eppure c’era un uomo, di nome Giona, che anche lui aveva nella sua vita delle pecche. Questi fu un profeta anche se, in base a come egli agì, tu ed io non volessimo ammetterlo. Ma Dio conosce coloro che sono Suoi, ed Egli ha la Sua via, proprio come Egli fece con Giona. In quell’epoca Egli ebbe la Sua via con Lutero, ed Egli avrà la Sua via sino alla fine.
Ora, questa fu un’epoca incompiuta. Essa fu un’epoca di riforma. Ma è così che Dio la voleva. Io vorrei illustrarvi questo nel modo che l’ho fatto per un prezioso fratello Luterano, il quale è il presidente di un eccellente seminario, là nell’Ovest. Io fui invitato in quel posto per pranzare con lui e parlargli riguardo allo Spirito Santo. Egli rimase perplesso in molte cose e mi disse: “Ma cosa abbiamo noi Luterani?”
Gli dissi: “Be’, voi avete Cristo!”
Egli disse: “Noi vogliamo lo Spirito Santo. Pensi che ce L’abbiamo?”
Gli dissi: “Potenzialmente, voi credete ad Esso.”
Egli disse: “Cosa intendi dire con; potenzialmente? Noi abbiamo fame di Dio! Noi abbiamo letto un libro sulla Pentecoste ed i doni dello Spirito, e così alcuni di noi volarono su di là, in California, per conoscere l’autore. Quando arrivammo là egli ci disse che, sebbene avesse scritto il libro, non aveva quei doni. Ora però quando abbiamo visto i doni all’opera nel tuo ministero, noi volevamo parlare con te, poiché tu devi saperne qualcosa a riguardo.”
Ora, il seminario di questo fratello è in aperta campagna ed è circondato da diversi ettari di terreno agricolo, sul quale gli studenti possono lavorare e perciò pagarsi le spese del collegio. Oltre alla fattoria, egli ha pure delle fabbriche per dare ulteriore occupazione. Così, servendomi dei suoi campi per illustrare il mio caso, io gli dissi: “Ci fu una volta un uomo che andò sul proprio terreno per seminare un campo di grano. Egli tirò via le sterpaglie, tolse via i sassi, lo arò ed appianò, e poi vi seminò il suo grano. Ogni mattina egli dava un’occhiata al campo: ma una mattina, anziché terra arida, egli vide miriadi di piccole foglioline che venivano su. Egli disse: “Gloria a Dio per il mio campo di grano!” Allora io gli chiesi: “Aveva quell’uomo già il grano?”
Egli disse: “Be’, in un certo senso egli lo aveva.”
Io dissi: “Potenzialmente, sì; e così eravate voi Luterani nella riforma, quando metteste fuori le vostre foglioline;” vedete? Il grano cominciava a crescere. (Dopo esser marcito nella terra durante le Epoche Oscure.) Dopo diverse giunture alla fine vi erano delle belle e larghe foglie, ed un giorno apparve una morbida spiga. Questa morbida spiga guardò in basso verso le foglie e disse: “Voi, vecchi Luterani formalisti, non avete nulla. Guardate a noi; noi siamo i portatori di vita, i grandi missionari. Il nostro giorno è l’èra missionaria!” L’epoca della spiga fu quell’Epoca Wesliana. Essi furono i più grandi missionari, sorpassando perfino noi della nostra epoca. Cosa fece quell’epoca? Essa si propagò come il polline al vento.
“Ora, qual’è il prossimo passo? Logicamente noi pensiamo che in realtà è il formarsi e la maturazione del grano—il ciclo completo. Ma non è così. V’è un altro stadio. Questo stadio è quando si forma la pula per coprire il seme. E questo è esattamente ciò che avvenne in questo ciclo Spirituale. Alla svolta del ventesimo secolo, all’inizio dell’Epoca Laodiceana, si divulgò ampiamente la credenza che lo Spirito Santo stava scendendo esattamente come Egli fece a Pentecoste. La gente parlava in lingue e pretendeva di essere battezzata con lo Spirito Santo con l’evidenza del parlare in lingue. Io ho molte volte camminato nei campi di grano e lì, in tarda estate, ho raccolto delle spighe di grano e, quando poi le ho strofinate nella mano per avere un po’ di grano, con mia sorpresa ho visto che IN QUELLE SPIGHE NON V’ERA ALCUN CHICCO DI GRANO, SEBBENE IN REALTÀ APPARISSE COME SE IN ESSE VI FOSSE DEL GRANO. Questo è un quadro perfetto del cosiddetto movimento Pentecostale. Che questo sia un fatto provato, lo si vede dal fatto che questa gente si ORGANIZZÒ SU UNA DOTTRINA, legando se stessi proprio come aveva fatto l’organizzazione prima di loro, provando così che, anziché essere il vero seme, essi erano la pula o il guscio di protezione per il seme di grano che doveva venire. Questa fase della pula era il periodo pericoloso di cui parlò Gesù in Mat. 24:24: “...se fosse possibile sedurranno anche gli eletti.” Oh! L’uomo pensò che questa pula, la cosiddetta Epoca Pentecostale, fosse il vero seme. Però essa ha provato di essere semplicemente la portatrice per portare la vita nell’epoca nella quale avviene la vera restaurazione, e il Grano-Sposa viene manifestato nella potenza di cui parlò Ezechiele 47:2-5: “Poi mi menò fuori per la via della porta settentrionale, e mi fece fare il giro, di fuori, fino alla porta esterna, che guarda ad oriente; ed ecco, le acque scendevano dal lato destro. Quando l’uomo fu uscito verso oriente, aveva in mano una cordicella, e misurò mille cubiti; mi fece attraversare le acque, ed esse mi arrivavano alle calcagna. Misurò altri mille cubiti, e mi fece attraversare le acque, ed esse mi arrivavano alle ginocchia. Misurò altri mille cubiti, e mi fece attraversare le acque, ed esse mi arrivavano sino ai fianchi. E ne misurò altri mille: era un torrente che io non potevo attraversare, perché le acque erano ingrossate; erano acque che bisognava attraversare a nuoto: un torrente, che non si poteva guadare.”
E la maniera nella quale ciò fu fatto, fu tramite il perfetto programma e la perfetta volontà di Dio. Potenzialmente i Luterani ebbero lo Spirito Santo sotto la giustificazione; potenzialmente i Metodisti Lo ebbero sotto la santificazione, ed oggi Esso è ritornato: una restaurazione—lo Spirito Santo è qui.
“Sii vigilante, e rafferma il resto delle cose che stanno per morire.” Ora, i pensieri espressi nelle due parole, “vigilante” e “rafferma,” sono questi. Vigilare contiene non solo l’idea di stare sveglio, ma anche di stare all’erta. Essere diversamente significa: pericolo e perdita. Raffermare significa più che semplicemente dare forza, ciò significa: fissare e stabilire permanentemente. Questi due comandi si riferiscono a ciò che è rimasto della VERITÀ la quale è pronta o sta “quasi” per morire. Questa espressione dello Spirito mi viene davanti come un’illustrazione. Un gruppo di schiavi, in una totale schiavitù fisica e morale, si sono rivoltati e sono fuggiti dai loro carcerieri (questo è infatti ciò che significa Sardi: i fuggitivi). Essi sono inseguiti e le loro grandi e gloriose conquiste sono tutte perse. Essi non sono stati ripresi, ma tutto quello che si può dire di loro è che essi sono scappati—non fuggiti in modo totale, come alcuni lo furono secondo la Parola. Essi avevano perso molto delle loro libertà. Ora il Signore dice: “Potenzialmente voi siete di nuovo in cattività; attenti a non tornare indietro! Onde evitare di tornare indietro, state allerta, rimanendo sempre vigilanti riguardo alle cose che vi tennero in cattività, altrimenti voi perderete tutto. Rinforzatevi ora in ciò che vi è rimasto, in modo tale da assicurarvi contro future perdite. Questa è la tua opportunità, per adempiere ciò che non hai adempiuto.” Ma, andarono essi avanti? Nossignore! Essi non prestarono attenzione alla voce dello Spirito, ed un’altra epoca andò in cattività e così Dio suscitò altri che avrebbero eseguito la Sua volontà. Dio è passato oltre alla denominazione Luterana proprio come Egli ha fatto con tutte le altre, ed essi non ritorneranno mai più. Dio doveva andare avanti e, in una nuova epoca, portare altra verità ed ancor un po’ più di restaurazione.
GIUDIZIO
Ap. 3:3: “Ricordati dunque quanto hai ricevuto e udito; serbalo e ravvediti. Se tu non vegli, Io verrò su di te come un ladro, e non saprai a quale ora verrò su di te.”
Io, di questo verso, vorrei leggere un’altra traduzione (la Wuest): “Perciò, continua a ricordare in qual modo hai ricevuto (la verità quale un deposito permanente) e nel modo che hai udito (essa) e salvaguardala (essa), ed abbi una volta per sempre, un cambiamento di mente.” Da questo verso è molto evidente che Dio aveva dato loro la verità quale un deposito permanente. Essa venne ricevuta ed era loro in modo irrevocabile. Ora rimane da vedere cosa essi faranno con essa, se ne avranno riguardo o meno. E questo è vero. A loro fu data la verità basilare dell’intero Vangelo: “Il giusto vivrà per fede,” “la Salvezza appartiene al Signore.” Essi avevano udito la verità della Bibbia, la quale butta giù le dottrine di Roma e rende nulla tutta l’autorità papale. Essi conoscevano la verità che: la chiesa non salva. Essi compresero la Cena del Signore. Essi ebbero la luce circa il battesimo in acqua. Essi cacciarono fuori le immagini. Verità? Ebbene, non vi fu mai un’epoca con così tanti uomini e con così tanta luce da diffondere. Essi ebbero abbastanza illuminazione da smontare completamente il vecchio sistema o cominciare di nuovo, e lasciare che Dio li guidasse linea dopo linea e precetto dopo precetto. Essi ricevettero la verità. Essi la vollero e la udirono. Ma la domanda è: come l’udirono? La udirono essi per edificarci sopra o ebbero la stessa attitudine di molti Greci—qualcosa su cui discutere e teorizzare? Evidentemente la ricca Parola di verità veniva udita in una maniera accademica, anziché per una messa in pratica, poiché a suo riguardo Dio richiedeva un cambiamento di mente. Se questa è la Parola di Dio, cosa che in verità Essa è, allora Essa deve essere obbedita. Il venir meno nell’obbedirLa, attirerà il giudizio. Quando le guardie del sacro tempio venivano trovate addormentate, esse venivano percosse ed i loro indumenti bruciati. Cosa farà il Signore a coloro che in questa epoca hanno allentato la loro vigilanza?
“Io verrò su di te come un ladro.” L’antica Sardi era costantemente bersagliata da banditi che piombavano giù dalle colline e depredavano la gente. Così essi sapevano sin troppo bene cosa voleva dire lo Spirito, quando diceva che la venuta del Signore è come un ladro. Solo vigilanza e preparazione saranno sufficienti per essere pronti alla Sua venuta. Or noi sappiamo che questo è un messaggio per la falsa vite, poiché la venuta del Signore sarà come fu ai giorni di Noè. Gli otto che furono salvati erano ben coscienti dell’impellente diluvio, ed essendone coscienti, si prepararono e furono salvati. Però il mondo degli empi venne spazzato via. Sebbene essi fossero giornalmente in contatto con i giusti e udissero la verità, essi la misero da parte fino a quando fu troppo tardi. Quella gente completamente carnale di quell’antico periodo, è il tipo degli odierni Cristiani nominali, la cui vita è piena di cose terrene e che trovano in queste cose così tanto piacere, al punto tale che non hanno più alcun desiderio per le cose Spirituali, e perciò non sono coscienti né pronti per la Sua apparizione.
L’ELOGIO
Ap. 3:4: “Tuttavia hai alcune persone in Sardi che non hanno contaminato le loro vesti; esse cammineranno con Me in vesti bianche, perché ne sono degne.”
[La versione King James riporta: ...alcuni nomi...—N.d.T.] Naturalmente la parola ‘nomi’ sta a significare ‘persone,’ come dice pure in Atti 1:15 riguardo a coloro che erano radunati nella sala di sopra: “il numero delle persone riunite era di circa centoventi.” [Anche qui la versione King James riporta: ...il numero dei nomi riuniti...—N.d.T.] Per me questo va ben oltre che al semplice significato di persone; questo porta fuori quella verità fatta risaltare in ogni epoca della quale il nostro Signore ce ne parlò con grande enfasi. Essa è: il sistema della chiesa di queste epoche è composto di due viti; la vera e la falsa. Dio, nel Suo sovrano proposito, le ha messe tutte insieme, chiamandole: la chiesa. In questa epoca si vede come Egli le ha rimproverate, dicendo: “alla chiesa che è”—non “alle chiese che sono” in Sardi,—ma accomunandole insieme—“la chiesa che è”...”Io conosco le tue opere...tu sei morta...le tue opere sono incompiute...” E poi Egli va avanti—“Tu (questa chiesa in Sardi) hai alcune persone che sono giuste, e non nell’errore come la maggioranza. Queste camminano in vesti pulite ed esse sono degne di Me.” Ora, queste persone che erano i veri santi di Dio, si conducevano “per piacere del tutto al Signore.” Le loro vesti erano pulite. Sapete, in quei giorni, le vesti strisciavano lungo la strada raccogliendo così polvere e sporcizia. Questi però stavano attenti a come camminavano, in modo da non corrompersi tramite il mondo. Essi erano nello Spirito e camminavano nello Spirito. Essi erano santi ed irreprensibili dinanzi a Lui. Perciò essi adempivano il loro scopo, poiché questo è ciò che Ef. 1:4 dice di essere il proposito di Dio per noi, “affinché fossimo santi ed irreprensibili dinanzi a Lui.”
Ora, da questo versetto, il quale mostra che gli eletti di Dio sono “Alcune Persone,” [“Alcuni Nomi” secondo la versione King James—N.d.T.] voi potete ben vedere quello che abbiamo insegnato circa questa epoca. Essa fu caotica. Essa fu INCOMPLETA. Essa si divise in molte maniere, e Dio la biasimò quasi interamente. Essa era debole ed ammalata, pronta a morire. Essa non fu quell’èra gloriosa che gli storici Protestanti, carnalmente intenzionati, hanno cercato di farla essere. Basta uno sguardo veloce a quell’albero per vedere che esso era incancrenito ed appassito, senza foglie né frutto, eccetto alcuni frutti deformati e mangiati dai vermi che presto sarebbero caduti a terra. Ma, aspettate un momento! Guardiamo più da vicino. Là, sulla cima, alla luce del sole, vi erano alcune ‘primizie’—‘Alcune Persone’—perfetti in Lui, poiché essi erano nati da Lui, ripieni di Lui e che camminavano con Lui tramite la Sua Parola.
Grazie a Dio per ‘quei pochi!’
“Esse cammineranno con Me.” Questo è ciò che Dio dice che Egli concederà loro per questa loro corretta condotta. Questa è parte della loro eredità che Egli ha riservato per loro. Se essi erano volenterosi a camminare con Lui attraverso i triboli e tranelli della vita, ed essere un onore per Lui, allora Egli li avrebbe ricompensati. Egli non si dimentica della nostra fatica d’amore. Dio ci ricompenserà sempre per gli sforzi che abbiamo fatto per piacere a Lui.
Sì, essi hanno camminato nel mondo e non han preso parte ad esso. Essi non han permesso che i sistemi mondani li sopraffacessero. Quando i nomi illustri di quell’epoca si arresero alle lusinghe dello stato e scelsero le intenzioni politiche anziché quelle Spirituali, ritornando così nel mondo, questi pochi stettero fermi per la Parola di Dio, onorando perciò il Signore. Ora, in cambio, è Lui ad onorare loro. Poiché essi cammineranno con Lui vestiti di bianco. Sulla terra essi si identificarono con Lui, ed ora è Lui che identifica Se stesso con loro nella Nuova Gerusalemme. Quanto meravigliosa sarà quella identificazione! Ciò mi fa gioire e nel contempo mi fa piangere al pensare la Sua accondiscendenza, poiché noterete che Egli non è vestito con un colore diverso dai santi, come invece farebbero i conduttori terreni. No, essi sono come Lui; Egli è come loro. Essi sono come Lui, proprio come disse Giovanni; poiché “essi Lo vedranno come Egli è.”
“Perché ne sono degne.” Realizzate voi Chi è che dice questo? Egli è Gesù, Colui che è Degno, Lui stesso! Questo è l’Unico Che è ritenuto degno di prendere il libro dalla mano di Colui Che siede sul trono. Ed ora Questo Degno sta dicendo ai Suoi santi: “Voi siete degni.” Ecco qui Costui, l’Unico qualificato a giudicare (poiché infatti tutto il giudizio Gli è stato affidato), ed Egli dice: “Voi siete degni.” Queste parole sono altrettanto sbalorditive quanto lo sono quelle parole di Rom. 8:33: “Dio è Colui che li giustifica.” Lì, nella bianca luce della giustizia di Dio, ascoltate la dolce voce di Gesù mentre Egli dice: “Questi sono Miei. Essi sono giusti. Essi sono degni. Essi cammineranno con Me in vesti bianche.”
LA PROMESSA PER IL VINCITORE
Ap. 3:5: “Chi vince sarà dunque vestito di vesti bianche e Io non cancellerò il suo nome dal Libro della Vita, ma riconoscerò il suo nome davanti al Padre Mio e davanti ai Suoi angeli.”
“Chi vince sarà dunque vestito di vesti bianche.” Questa è in realtà una ripetizione del vs. 4, ove viene fatto riferimento a quegli ‘alcuni’ i quali non hanno contaminato le loro vesti. Anni fa noi solevamo avere un detto che, senza dubbio, deve esser stato preso da questo verso. Esso era: “Tenete le camicie pulite.” Ciò voleva dire: non lasciatevi coinvolgere in cose poco chiare; altri saranno coinvolti e tu potresti essere tentato ad esserne coinvolto, o qualcuno potrebbe persino cercare di coinvolgerti; ma tieniti pulito da tutto questo e percorri un sentiero che sia lontano da ciò. Dio ora sta per ricompensare coloro che seguono questo consiglio. Essi stanno per essere vestiti di bianco perfino come è vestito di bianco Lui. Pietro, Giacomo e Giovanni, Lo videro sul Monte della Trasfigurazione, e le Sue vesti erano bianche come la luce. Questo è il modo in cui i santi saranno vestiti! Le loro vesti saranno splendide; bianchissime.
Voi sapete che stiamo vivendo nel tempo della fine. È in questa epoca che le chiese stanno per unirsi insieme. E come ora esse controllano perfino le politiche del mondo, così presto esse controlleranno anche le finanze del mondo. Allora, se tu non appartieni all’organizzazione mondiale delle chiese, tu non sarai più in grado né di comprare né di vendere. Tu perderai tutto. Coloro che restano fedeli a Dio e tengono le loro vesti pulite dalle sozzure di questo ‘sistema mondiale’ di ordine chiesastico, saranno fisicamente spogliati. A loro si presenterà una grande tentazione, cioè: cedere. Dei predicatori, con la scusa di servire Dio all’interno della struttura del sistema anticristo della bestia, cederanno. Essi cederanno alle lusinghe illusorie della gerarchia. E la gente seguirà questi falsi pastori proprio fin dentro al macello. Ma nel giudizio, essi saranno trovati tutti nudi. Ad essi non saranno date quelle vesti bianche; e neppure cammineranno con Lui. Tu non puoi camminare negli sporchi abiti del mondo, dando qui le tue mani al diavolo, e poi aspettarti di essere con Dio. È tempo di svegliarsi ed ascoltare la voce di Dio che grida: “Uscite da essa (religione organizzata), o popolo Mio, affinché non abbiate parte ai suoi peccati e non vi venga addosso alcuna delle sue piaghe.” Amen! Dio sta parlando. Fuggi dalle religioni di questo mondo allo stesso modo come fuggiresti dalla peste! Smetti di camminare col mondo ed imbianca le tue vesti tramite il pentimento ed il sangue dell’Agnello! Ma fallo ora, perché domani potrebbe essere troppo tardi.
“A chi vince, Io non cancellerò il suo nome dal Libro della Vita.” Ancora una volta siamo arrivati ad un brano molto difficile della Parola. Questo versetto, considerato superficialmente, sarà usato da entrambi, Arminiani e Calvinisti, per convenire ai loro scopi. Gli Arminiani affermano che di certo questo verso annulla Giov. 6:37-44: “Tutto quel che il Padre Mi dà, verrà a Me; e colui che viene a Me, Io non lo caccerò fuori, perché Io sono disceso dal cielo, non per fare la Mia volontà, ma la volontà di Colui Che Mi ha mandato. È questa la volontà del Padre Che Mi ha mandato: che Io non perda niente di tutto quello che Egli Mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà di Colui Che Mi ha mandato: che chiunque viene alla conoscenza del Figlio e crede in Lui, abbia Vita Eterna, e Io lo risusciterò nell’ultimo giorno. I Giudei dunque mormoravano di Lui, perché aveva detto: ‘Io sono il pane che è disceso dal cielo,’ e dicevano: ‘Non è Costui Gesù, il figlio di Giuseppe, di Cui conosciamo il padre e la madre? Come può Egli dire: Io sono disceso dal cielo?’ Allora Gesù rispose e disse loro: ‘Non mormorate fra di voi. Nessuno può venire a Me, se il Padre Che Mi ha mandato non lo attira, ed Io lo risusciterò nell’ultimo giorno.’” Gli Arminiani fanno della volontà del Padre non un proposito sovrano, bensì un desiderio compiacente, dato che Egli se ne sta indietro per vedere ciò che tutti gli uomini fanno con i Suoi buoni e graziosi doni, e perfino della vita eterna.
I Calvinisti questo non lo vedono. In questo verso essi vedono una grande consolazione, data ai santi sofferenti ed aggravati, i quali, senza tener conto di come cattivi siano i tempi, di quanto terribile sia la persecuzione, dato che il vincitore è colui che “crede che Gesù è il Cristo,” egli non avrà il suo nome rimosso da quel libro. Alcuni dicono pure che questo ‘Libro della Vita’ non è il ‘Libro della Vita dell’Agnello.’ Ma, come sempre, se uno considera un verso in modo superficiale, allora egli arriva pure ad una comprensione superficiale.
La possibilità di rimozione di un nome dai registri di Dio, merita più che uno studio casuale, poiché fino ad ora molti studiosi hanno semplicemente tirato la conclusione che Dio mette nel Libro della Vita dell’Agnello i nomi di coloro che sono nati di nuovo, nel momento della loro nuova nascita; ma se per qualche ragione quel nome deve essere rimosso, allora quel posto del registro sarà semplicemente in bianco come lo era prima che lì vi fosse stato messo il nome. Questo però è in opposizione al cento per cento a quello che la Parola in realtà insegna.
Sin dall’inizio del nostro studio, sia ben chiaro che non v’è UNA SOLA Scrittura la quale insegna che Dio stia al presente compilando un registro di nomi. Come vedremo fra breve, questo fu fatto tutto prima della fondazione del mondo. Per di più, non si tratta semplicemente del fatto di coinvolgere noi stessi nei due gruppi di persone, che entrambi ebbero l’opportunità di ricevere vita eterna, e che un gruppo la ricevette ed ebbe i suoi nomi messi nel libro, mentre gli altri che rifiutarono non ebbero così i loro nomi messi là. Noi, tramite la Scrittura, mostreremo che in realtà, moltitudini, le quali non erano neppure nate di nuovo, andranno nella vita eterna. Per quanto strano questo possa suonare, esso è però di certo vero. Noi mostreremo pure che v’è un gruppo di persone, i cui nomi sono stati messi in quel registro prima della fondazione del mondo, che NON POSSONO, IN NESSUN CASO, AVERE I LORO NOMI RIMOSSI; però mostreremo pure che un altro gruppo, I CUI NOMI ERANO IN QUEL REGISTRO PRIMA DELLA FONDAZIONE DEL MONDO, AVRANNO I LORO NOMI RIMOSSI.
Tanto per iniziare, non v’è alcuna base per asserire che il ‘Libro della Vita dell’Agnello’ non sia lo stesso ‘Libro della Vita.’ Il Libro della Vita può anche essere chiamato il Libro della Vita dell’Agnello, o il Libro della Vita di Cristo, o persino il Tuo Libro o il Libro dei Viventi. In esso vi sono scritti solo nomi. Ap. 13:8: “E l’adoreranno (la bestia) tutti gli abitanti della terra, i cui nomi non sono scritti nel Libro della Vita dell’Agnello, che è stato ucciso fin dalla fondazione del mondo.” Ap. 17:8: “La bestia che hai visto era e non è più, e salirà dall’abisso e andrà in perdizione; e gli abitanti della terra, i cui nomi non sono scritti nel Libro della Vita fin dalla fondazione del mondo, si meraviglieranno vedendo la bestia che era, e non è, quantunque essa sia.” Ap. 20:12-15: “E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavano ritti davanti a Dio, e i libri furono aperti; e fu aperto un altro libro, che è il Libro della Vita; e i morti furono giudicati in base alle cose scritte nei libri, secondo le loro opere. E il mare restituì i morti che erano in esso, la morte e l’Ades restituirono i morti che erano in loro, ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. Poi la morte e l’Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda. E se qualcuno non fu trovato scritto nel Libro della Vita, fu gettato nello stagno di fuoco.” Voi potete ben vedere che sebbene vi siano menzionati altri libri, viene sempre fatto riferimento ad UN SOLO libro che contiene i nomi. Nell’Apocalisse esso è chiamato il ‘Libro della Vita dell’Agnello,’ o il ‘Libro della Vita.’
Ora, dove è situato questo libro? Lu. 10:17-24: “Or quei settanta tornarono con allegrezza, dicendo: ‘Signore, anche i demoni ci sono sottoposti nel Nome Tuo.’ Ed Egli disse loro: ‘Io vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, Io vi ho dato il potere di calpestare serpenti e scorpioni, e su tutta la potenza del nemico; e nulla vi potrà fare del male. Tuttavia non vi rallegrate del fatto che gli spiriti vi sono sottoposti; ma rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.’ In quella stessa ora Gesù giubilò nello spirito e disse: ‘Io Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché Tu hai nascoste queste cose ai savi e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli fanciulli. Sì, o Padre, perché così Ti è piaciuto. Ogni cosa Mi è stata data in mano dal Padre Mio; e nessuno conosce Chi è il Figlio, se non il Padre, né Chi è il Padre, se non il Figlio e colui al quale il Figlio Lo voglia rivelare.’ Poi, rivolto verso i Suoi discepoli, disse loro in disparte: ‘Beati gli occhi che vedono le cose che voi vedete, perché Io vi dico che molti profeti e re hanno desiderato di vedere le cose che voi vedete, e non le hanno viste, e di udire le cose che voi udite, e non le hanno udite.’” Il Libro della Vita è chiaramente situato nel cielo e apparirà nel grande Trono Bianco del giudizio. In questi versetti, Gesù disse che i loro NOMI erano scritti nei cieli. Essi erano scritti nel Libro della Vita, poiché è lì ove sono messi i nomi. Gesù stava parlando ai settanta (vs. 17), ma Egli stava parlando pure ai dodici (vs. 23). Tutti costoro si rallegravano che nel Nome di Gesù i demoni erano a loro sottoposti. La risposta di Cristo fu: “Non vi rallegrate del fatto che gli spiriti vi sono sottoposti; ma rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli (Libro della Vita).” Voi noterete qui che Giuda era uno di quelli che cacciavano i demoni nel Nome di Gesù, però noi sappiamo che egli era un diavolo, il figlio della perdizione. Giov. 6:70-71: “Gesù rispose loro: ‘Non ho Io scelto voi dodici? Eppure uno di voi è un diavolo.’ Or Egli alludeva a Giuda Iscariota, figlio di Simone, perché egli stava per tradirLo, quantunque fosse uno dei dodici.” Giov. 17:12: “Mentre ero con loro nel mondo, Io li ho conservati nel Nome Tuo; Io ho custodito coloro che Tu Mi hai dato, e nessuno di loro è perito, tranne il figlio della perdizione, affinché si adempisse la Scrittura.” Giov. 13:10-11,18: “Gesù gli disse: ‘Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno che di lavarsi i piedi ed è tutto mondo; anche voi siete mondi, ma non tutti.’ Egli infatti sapeva chi Lo avrebbe tradito; perciò disse: ‘Non tutti siete mondi.’ Io non parlo di voi tutti; Io conosco quelli che ho scelto, ma bisogna che si adempia questa Scrittura: ‘Colui che mangia il pane con Me, Mi ha levato contro il suo calcagno.’” Ora, se il linguaggio ha qualche significato, noi tutti dobbiamo ammettere che Giuda fu scelto da Gesù (Giov. 13:18), eppure egli non era mondo. (Giov. 13:10-11), anche Giuda fu dato a Gesù dal Padre. Giov. 17:12. (Che sia notato qui che la “scelta” e il “dare” è l’esatto parallelo come nell’illustrazione di Mosé e Faraone, di Giacobbe ed Esaù; poiché sebbene Esaù e Faraone fossero entrambi preconosciuti, essi erano predestinati all’ira, mentre la fine di Mosé e Giacobbe era la glorificazione. 1a Pi. 2:8-9 mostra entrambi, reprobi ed eletti, ed “anche coloro che s’inciampano nella Parola, essendo disubbidienti: ed a questo sono altresì stati destinati. Ma voi siete una generazione eletta.”) Giuda fu annoverato coi dodici ed ebbe in pratica una parte con essi nel ministero prima della Pentecoste. Atti 1:16-17: “Fratelli, era necessario che si adempisse questa Scrittura, che lo Spirito Santo predisse per bocca di Davide riguardo a Giuda, che fu la guida di coloro che arrestarono Gesù. Perché egli era stato annoverato tra noi e aveva avuto parte di questo ministero.” La parte che Giuda ottenne fra i dodici e che poi perse, era né inferiore ai ministeri degli altri undici, né fu essa uno strano e diabolico ministero intromesso in mezzo al ministero degli altri. Atti 1:25: “Per ricevere la sorte di questo ministero ed apostolato, dal quale Giuda si è sviato, per andare al suo luogo.” Dunque, Giuda, un diavolo, perse il ministero dello Spirito Santo datogli da Dio, si suicidò e ANDÒ AL SUO PROPRIO LUOGO. Il suo nome fu perfino nel Libro della Vita. Però il suo nome venne spazzato via.
Ora, prima di proseguire questo pensiero su Giuda, torniamo indietro, all’Antico Testamento, per vedere ove Dio fece la stessa cosa. In Gen. 35:23-26, i figli di Giacobbe erano dodici ed i loro nomi erano i seguenti: Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Issacar e Zabulon; Giuseppe e Beniamino; Dan e Neftali; Gad e Ascer. Questi discendenti dodici figliuoli divennero le dodici tribù d’Israele, ad eccezione di Giuseppe, il quale non ebbe una tribù secondo il suo nome poiché, secondo la provvidenza di Dio, vi dovevano essere tredici tribù, ed ai due figliuoli di Giuseppe fu dato l’onore di portare i dodici a tredici. Naturalmente, voi sapete che ciò fu necessario, dato che Levi fu appartato da Dio per il sacerdozio. Per cui, quando Israele lasciò l’Egitto e nel deserto Dio diede loro il tabernacolo, noi troviamo che la tribù di Levi ministrava alle dodici tribù: Ruben, Simeone, Issacar, Giuda, Zabulon, Beniamino, Dan, Neftali, Gad, Ascer, Efraim e Manasse. L’ordine dei loro nomi è descritto in Num. 10:11-28. Qui non c’è alcuna menzione di Giuseppe o di Levi. Ma quando noi guardiamo in Ap. 7:4-8, ove dice che “sono segnati centoquarantaquattromila di TUTTE le tribù dei figli d’Israele,” qui sono menzionati in questo modo: Giuda, Ruben, Gad, Aser, Neftali, Manasse, Simeone, Levi, Issacar, Zabulon, Giuseppe, Beniamino. Qui noi ritorniamo alle dodici tribù con inclusi tra di essi Levi e Giuseppe, ma con Dan ed Efraim che mancano.
Ora però sorge la domanda: perché queste due tribù sono state cancellate? La risposta si trova in Deut. 29:16-20: “Poiché voi sapete come abbiamo dimorato nel paese d’Egitto, e come siamo passati per mezzo alle nazioni, che avete attraversate; e avete vedute le loro abominazioni e gli idoli di legno, di pietra, d’argento e d’oro, che sono fra quelle. Non siavi tra voi uomo o donna o famiglia o tribù che volga oggi il cuore lungi dall’Eterno, che è il nostro Dio, per andare a servire agli dèi di quelle nazioni; non siavi tra voi radice alcuna che produca veleno e assenzio; e non avvenga che alcuno, dopo aver udito le parole di questo giuramento, si lusinghi in cuor suo dicendo: ‘Avrò pace, anche se camminerò secondo la caparbietà del mio cuore;’ in guisa che chi ha bevuto largamente tragga a perdizione chi ha sete. L’Eterno non vorrà perdonargli; ma in tal caso l’ira dell’Eterno e la Sua gelosia s’infiammeranno contro quell’uomo, tutte le maledizioni scritte in questo libro si poseranno su lui, e l’Eterno cancellerà il nome di lui di sotto al cielo.” Qui è pronunciata la maledizione contro l’idolatria o la fornicazione spirituale. La tribù che si sarebbe rivolta all’idolatria, doveva avere il suo nome cancellato. E la storia delle due tribù i cui nomi furono cancellati a motivo dell’idolatria, si trova in I Re 12:25-30: “Geroboamo edificò Sichem nella contrada montuosa di Efraim, e vi si stabilì; poi uscì di là, ed edificò Penuel. E Geroboamo disse in cuor suo: ‘Ora il regno potrebbe benissimo tornare alla casa di Davide. Se questo popolo sale a Gerusalemme per offrire dei sacrifici nella casa dell’Eterno, il suo cuore si volgerà verso il suo signore, verso Roboamo re di Giuda, e mi uccideranno, e torneranno a Roboamo re di Giuda.’ Il re, quindi, dopo essersi consigliato, fece due vitelli d’oro e disse al popolo: ‘Siete ormai saliti abbastanza a Gerusalemme! O Israele, ecco i tuoi dèi, che ti hanno tratto dal paese d’Egitto!’ E ne mise uno a Bethel, e l’altro a Dan. Questo diventò un’occasione di peccato; perché il popolo andava fino a Dan per presentarsi davanti ad uno di quei vitelli.” Osea 4:17 dice: “Efraim s’è congiunto con gli idoli; lascialo!”
Notate in particolare che la punizione per l’idolatria era che il nome di quella tribù doveva essere cancellato ‘di sotto al cielo’. Deut. 29:20. Essa non dice che sarebbe cancellato ‘in cielo,’ bensì di sotto al cielo. E questo è esattamente come è, poiché ora Israele è ritornato in Palestina, e presto il Signore ne segnerà di loro centoquarantaquattromila. Ma, da questo numero, mancano Dan ed Efraim.
Ap. 7:4-8: “Ed udii il numero di quelli che erano stati segnati: centoquarantaquattromila segnati di TUTTE le tribù dei figli d’Israele. Della tribù di Giuda, dodicimila segnati; della tribù di Ruben, dodicimila segnati; della tribù di Gad, dodicimila segnati; della tribù di Aser, dodicimila segnati; della tribù di Neftali, dodicimila segnati; della tribù di Manasse, dodicimila segnati; della tribù di Simeone, dodicimila segnati; della tribù di Levi, dodicimila segnati; della tribù di Issacar, dodicimila segnati; della tribù di Zabulon, dodicimila segnati; della tribù di Giuseppe, dodicimila segnati; della tribù di Beniamino, dodicimila segnati.” (Notate, Dan ed Efraim mancano). Con questo in mente, vediamo ora Dan. 12:1, il quale si riferisce a questi centoquarantaquattromila i quali vengono segnati durante il sesto sigillo ed il tempo della Grande Tribolazione o l’angoscia di Giacobbe. “E in quel tempo sorgerà Micael, il gran capo, il difensore dei figliuoli del tuo popolo; e sarà un tempo d’angoscia, quale non se n’ebbe mai da quando esistono nazioni fino a quell’epoca; e in quel tempo, il tuo popolo sarà salvato; tutti quelli, cioè, CHE SARAN TROVATI ISCRITTI NEL LIBRO.”
Tuttavia, dopo questo periodo di tribolazione, (durante il millennio) come visto da Ez. 48:1-8 e 22-29, noi vediamo ritornare ancora una volta le tribù nell’ordine Divino. Ma, dal tempo in cui Efraim e Dan congiunsero se stessi agli idoli, essi morirono, e quelle tribù non hanno più alcun riconoscimento. Io ora mi rendo conto che, sin dalla distruzione di Gerusalemme, tutti i registri di tutte le tribù sono andati perduti, sì che nessuno sa più con certezza da quale tribù proviene, MA DIO LO SA! Quel grande Dio il Quale sta riportando Israele in Palestina, sa esattamente da quale tribù proviene ogni vero Israelita, e da tutta l’assemblea dei centoquarantaquattromila, mancheranno Dan ed Efraim.
Ecco qui le tribù d’Israele. Ez. 48:1-8 e 22-29: “E questi sono i nomi delle tribù. Partendo dall’estremità settentrionale, lungo la via di Hethlon per andare ad Hamath, fino ad Hatsar-Enon, frontiera di Damasco a settentrione verso Hamath, avranno questo: dal confine orientale al confine occidentale, Dan, una parte. Sulla frontiera di Dan, dal confine orientale al confine occidentale: Ascer, una parte. Sulla frontiera di Ascer, dal confine orientale al confine occidentale: Neftali, una parte. Sulla frontiera di Neftali, dal confine orientale al confine occidentale: Manasse, una parte. Sulla frontiera di Manasse, dal confine orientale al confine occidentale: Efraim, una parte. Sulla frontiera di Efraim, dal confine orientale al confine occidentale: Ruben, una parte. Sulla frontiera di Ruben, dal confine orientale al confine occidentale: Giuda, una parte. Sulla frontiera di Giuda, dal confine orientale al confine occidentale, ecc. Così, toltone il possesso dei Leviti e il possesso della città situati in mezzo a quello del principe, ciò che si troverà tra la frontiera di Giuda e la frontiera di Beniamino, apparterrà al PRINCIPE. Poi verrà il resto delle tribù. Dal confine orientale al confine occidentale: Beniamino, una parte. Sulla frontiera di Beniamino, dal confine orientale al confine occidentale: Simeone, una parte. Sulla frontiera di Simeone, dal confine orientale al confine occidentale: Issacar, una parte. Sulla frontiera d’Issacar, dal confine orientale al confine occidentale: Zabulon, una parte. Sulla frontiera di Zabulon, dal confine orientale al confine occidentale: Gad, una parte. Sulla frontiera di Gad, dal lato meridionale, verso mezzogiorno, ecc.”
Un’altra illustrazione che noi potremmo prendere, è la storia d’Israele che lascia l’Egitto per la terra di Canaan. Il proposito di Dio in questa epoca era di portare Israele FUORI, per poi condurli DENTRO, col fine che essi potessero servire Lui. Così, quando lasciarono l’Egitto, essi vennero TUTTI fuori sotto il sangue dell’agnello del sacrificio; essi passarono TUTTI attraverso le acque del battesimo nel Mare Rosso; essi godettero TUTTI quei potenti miracoli; TUTTI mangiarono la manna; TUTTI bevvero dalla roccia; e per quanto riguarda le benedizioni e le manifestazioni esteriori, essi vi presero parte TUTTI in modo uguale. Ma, quando giunsero a Moab, coloro che si unirono alla festa di Baal-Peor, morirono tutti. I loro cadaveri caddero nel deserto, poiché fu lì che essi rifiutarono la Parola di Dio, scostandosi da Essa. Ora, questo è ciò di cui parla Eb. 6:1-9, e che fu portato così accuratamente alla luce nell’Epoca Pergamiana. Tu non puoi andare avanti semplicemente con parte della Parola; tu devi prendere TUTTA la Parola. Vi sono delle persone che sembrano coinvolte nelle cose di Dio quasi al cento per cento. Esse sono come Giuda. All’infuori di Gesù, nessuno sapeva con esattezza che genere di persona fosse Giuda. Così venne il giorno in cui Giuda fece esattamente quello che fece Israele a Baal-Peor. Egli decise di unirsi alle forze della falsa vite—entrare nella finanza; organizzazione politica dell’anti-Parola; religione anti-Cristo: egli fece proprio questo. Egli fu ingannato! Gli altri undici non lo furono. Essi non lo potevano, poiché erano i veri eletti. Così, quando Giuda se ne andò e tradì il Signore, il suo nome venne rimosso dal Libro della Vita. (Ap. 22:19.)
Ora, io sono certo che voi avete notato che coloro i cui nomi erano nel Libro della Vita, erano una parte dell’ordine religioso di quel giorno, i quali si trovavano attorno al vero Dio e Lo adoravano, benché essi non adorassero secondo la Verità (Parola). Come Giuda, essi non andarono fino in fondo. Guardate a come Giuda venne scelto da Dio. Egli fu istruito nella verità. Egli condivise la conoscenza dei misteri. A lui fu concesso un ministero di potenza ed egli guarì gli ammalati e scacciò i demoni nel Nome di Gesù. Ma quando arrivò il momento cruciale, egli si vendé all’oro ed alla potenza politica. Egli non andò su a Pentecoste per ricevere lo Spirito di Dio. Egli fu privato dello Spirito. Non fate errore a riguardo! Una persona che è veramente battezzata nel corpo di Cristo tramite lo Spirito Santo, ricevendo perciò la pienezza dello Spirito, sarà SEMPRE NELLA PAROLA. Questa è l’evidenza dell’essere battezzato con lo Spirito Santo. Giuda fallì. Delle moltitudini falliscono proprio lì. E quando essi falliscono nell’andare avanti in quella Parola, allora i loro nomi vengono tolti via dal Libro della Vita.
Onde chiarire ancor meglio questa rimozione del nome dal Libro della Vita, noi dobbiamo estendere i nostri pensieri ad Israele, nei giorni di Mosé. Es. 32:30-34: “L’indomani Mosé disse al popolo: ‘Voi avete commesso un gran peccato; ma ora io salirò all’Eterno; forse otterrò che il vostro peccato vi sia perdonato.’ Mosé dunque tornò all’Eterno e disse: ‘Ahimè, questo popolo ha commesso un gran peccato, e s’è fatto un dio d’oro; nondimeno, perdona ora il loro peccato! Se no, deh, cancellami dal Tuo libro che hai scritto!’ E l’Eterno rispose a Mosé: ‘Colui che ha peccato contro di Me, quello cancellerò dal Mio libro! Or va’, conduci il popolo dove ti ho detto. Ecco, il Mio Angelo andrà dinanzi a te; ma nel giorno che verrò a punire, Io li punirò del loro peccato.’” È più che evidente che dei nomi sono stati e saranno rimossi dal Libro della Vita fino a che il tempo non sarà più. In questo particolare caso esso fu a causa dell’idolatria, allo stesso modo come quando Dan ed Efraim persero i loro diritti quale tribù, per aver adorato i vitelli d’oro. Tutti coloro che adorarono gl’idoli, ebbero i loro nomi rimossi dal Libro della Vita.
Quando Israele rigettò la guida di Dio nella colonna di fuoco, e si volse per adorare i vitelli d’oro, allora i loro nomi furono rimossi dal Libro della Vita. Es. 32:33. (Colui che ha peccato contro a Me, quello cancellerò dal Mio libro.) Se questo rivolgersi agli idoli richiede la pena della rimozione dei nomi dal Libro della Vita, allora di certo il rigetto da parte d’Israele di Gesù Cristo quale Messia, richiederà altrettanto una simile punizione. Ciò è esatto! Il Salmo 69, il quale dichiara l’umiliazione di Gesù, nei versi 21-28, dice: “Mi hanno invece dato fiele per cibo, e per dissetarmi Mi hanno dato da bere dell’aceto. Sia la loro mensa un laccio davanti a loro, e la loro prosperità una trappola. Si offuschino i loro occhi, così che non vedano più, e fa’ che i loro lombi vacillino continuamente. Riversa su di loro la Tua ira e li raggiunga l’ardore del Tuo sdegno. La loro dimora divenga una desolazione, e più nessuno abiti nelle loro tende, perché perseguitano Colui che Tu hai percosso, e parlano con piacere del dolore di coloro che Tu hai ferito. Aggiungi questa colpa alla loro colpa, e non giungano mai ad avere parte della Tua giustizia. Siano cancellati dal Libro della Vita, e non siano iscritti fra i giusti.” Quando i Giudei rigettarono Gesù, Dio si allontanò letteralmente da loro e si volse ai Gentili. Atti 13:46-48: “Allora Paolo e Barnaba, parlando con franchezza, dissero: ‘Era necessario che fosse annunziata a voi per primi la Parola di Dio; ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco, noi ci rivolgiamo ai Gentili. Poiché così ci ha comandato il Signore: Io ti ho posto come luce delle Genti perché tu porti la salvezza fino all’estremità della terra.’ I Gentili, udendo queste cose, si rallegrarono e glorificavano la Parola del Signore; e tutti coloro che erano preordinati a vita eterna credettero.”
Questo non vuol dire che nel Libro della Vita non siano più rimasti altri nomi delle tribù d’Israele, poiché molti di questi (non moltitudini) attraverso il principio dell’elezione, saranno nell’epoca della chiesa dei Gentili e verranno nel corpo di Gesù Cristo, mostrando così che i loro nomi rimasero in realtà nel Libro della Vita. Inoltre, come mostreremo secondo il quinto sigillo, vediamo che a moltitudini di Giudei martirizzati saran date dal Signore delle vesti bianche e la vita eterna. Anche i centoquarantaquattromila saranno sigillati al Suo ritorno, provando così che pure i loro nomi non vennero cancellati. Però è ben molto accuratamente provato, dal Salmo 69, che sono i nomi dei malvagi o degli ingiusti rinnegatori di Cristo e i distruttori del Suo popolo, che saranno rimossi.
Come la maggioranza d’Israele (il popolo scelto di Dio) perse il suo diritto nel Libro della Vita per aver rigettato Gesù, così pure la maggioranza della chiesa Gentile sarà condannata col risultato che i loro nomi saranno tolti dal Libro della Vita, per avere rigettato la Parola ed essere entrati perciò nel movimento ecumenico mondiale, il quale è l’immagine eretta alla bestia.
Qui c’è un altro punto da vedere. Nel giudizio del grande Trono Bianco, vi sarà una separazione di genti. Verrà aperto il Libro della Vita, e sarà aperto pure un altro libro. Mat. 25:31-46: “Ora, quando il Figlio dell’Uomo verrà nella Sua gloria con tutti i santi angeli, allora Egli si sederà sul trono della Sua gloria. E tutte le genti saranno radunate davanti a Lui; ed Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri. E metterà le pecore alla Sua destra e i capri alla sinistra. Allora il Re dirà a coloro che saranno alla Sua destra: ‘Venite, benedetti del Padre Mio; ricevete in eredità il regno che vi è stato preparato sin dalla fondazione del mondo. Poiché ebbi fame e Mi deste da mangiare; ebbi sete e Mi deste da bere; fui forestiero e Mi accoglieste; fui ignudo e Mi rivestiste; fui infermo e Mi visitaste; fui in prigione e veniste a trovarMi.’ Allora i giusti Gli risponderanno, dicendo: ‘Signore, quando Ti abbiamo visto affamato e Ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e Ti abbiamo dato da bere? E quando Ti abbiamo visto forestiero e Ti abbiamo ospitato? O ignudo e Ti abbiamo rivestito? E quando Ti abbiamo visto infermo, o in prigione e siamo venuti a visitarTi?’ E il Re, rispondendo, dirà loro: ‘Io vi dico in verità, che in quanto l’avete fatto ad uno di questi Miei minimi fratelli, l’avete fatto a Me.’ Allora Egli dirà ancora a coloro che saranno a sinistra: ‘Andate via da Me, maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Poiché ebbi fame e non Mi deste da mangiare; ebbi sete e non Mi deste da bere; fui forestiero e non Mi accoglieste; ignudo e non Mi rivestiste; infermo e in prigione, e non Mi visitaste.’ Allora anche questi Gli risponderanno, dicendo: ‘Signore, quando Ti abbiamo visto affamato, o assetato, o forestiero, o ignudo, o infermo, o in prigione e non Ti abbiamo soccorso?’ Allora Egli risponderà loro dicendo: ‘Io vi dico in verità, che in quanto non l’avete fatto a uno di questi minimi, non l’avete fatto neppure a Me.’ E questi andranno nelle pene eterne, e i giusti nella vita eterna.”
Ap. 20:11-15: “Poi vidi un gran trono bianco e Colui che vi sedeva sopra, dalla Cui presenza fuggirono il cielo e la terra; e non fu più trovato posto per loro. E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavano ritti davanti a Dio, e i libri furono aperti; e fu aperto un altro libro, che è il Libro della Vita; e i morti furono giudicati in base alle cose scritte nei libri, secondo le loro opere. E il mare restituì i morti che erano in esso, la morte e l’Ades resero i morti che erano in loro, ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. Poi la morte e l’Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda. E se qualcuno non fu trovato scritto nel Libro della Vita, fu gettato nello stagno di fuoco.” In questo giudizio vi saranno entrambi, giusti ed ingiusti. Così è detto! QUESTI GIUSTI NON SARANNO LA SPOSA, POICHÉ NEL GIUDIZIO LA SPOSA È SEDUTA CON LUI. 1a Cor. 6:2-3: “Non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo è giudicato da voi, siete voi indegni di giudicare dei piccoli problemi? Non sapete voi che noi giudicheremo gli angeli? Quanto più possiamo giudicare le cose di questa vita!” Ap. 3:21: “A chi vince concederò di sedere con Me sul Mio trono, come anche Io ho vinto e Mi sono posto a sedere col Padre Mio sul Suo trono.” Vedete, la sposa è con Lui sul trono. Dato che ella ha da giudicare il mondo, perciò nel giudizio ella deve essere seduta con Lui. Questo è esattamente ciò che vide Daniele. Dan. 7:9-10: “Io continuai a guardare fino al momento in cui furono collocati dei troni, e Uno Antico di giorni s’assise. La Sua veste era bianca come la neve, e i capelli del Suo capo erano come lana pura; fiamme di fuoco erano il Suo trono e le ruote d’esso erano fuoco ardente. Un fiume di fuoco sgorgava e scendeva dalla Sua presenza; mille migliaia Lo servivano, e diecimila miriadi Gli stavano davanti. Il giudizio si tenne, e i libri furono aperti.” Vedete; è la stessa scena, poiché le mille migliaia che Lo stanno servendo, sono la sposa; perché: chi è che serve il marito, se non la moglie?
Viene ora da chiedersi: perché questi giusti sono nel giudizio? Non v’è altro luogo per essi in cui possano venire, poiché non vi sono che due risurrezioni, e siccome essi non furono qualificati per la prima risurrezione, allora essi devono venir su nella seconda, la quale è una risurrezione per il giudizio. Coloro che si qualificarono per la prima risurrezione (la sposa) non sono nel giudizio. Giov. 5:24: “In verità, in verità Io vi dico: Chi ascolta la Mia Parola e crede a Colui che Mi ha mandato, ha vita eterna (cioè: il credente è già il recipiente di vita eterna la quale egli ha già ora in suo possesso), e non viene in giudizio (cioè, non verrà giudicato; è ciò che in realtà dice), ma è passato (permanentemente) dalla morte alla vita.” Però, fate attenzione: Gesù deve avere in mente ancora un altro gruppo, il quale in una certa risurrezione riceverà vita eterna. Questi la riceveranno alla risurrezione; NON AVENDOLA RICEVUTA PRECEDENTEMENTE QUALI MEMBRI DELLA SPOSA. Giov. 5:28-29: “Non vi meravigliate di questo, perché l’ora viene, in cui TUTTI coloro che sono nei sepolcri udranno la Sua voce e ne usciranno; quelli che hanno fatto il bene, in risurrezione di vita, e quelli che hanno fatto il male, in risurrezione di condanna.” Ora, noi tutti sappiamo che Giov. 5:28-29 NON È IL RAPIMENTO, poiché in quella volta usciranno dai sepolcri solo i morti in Cristo, i quali si uniranno alla sposa vivente che è ancora sulla terra. 1a Tes. 4:16-17: “Perché il Signore Stesso con un potente comando, con voce di arcangelo e con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi; poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore.” Ma in Giov. 5:28-29 è detto che dai sepolcri usciranno TUTTI. Questa è la stessa risurrezione di cui si parla in Ap. 20:11-15, ove I MORTI furono condotti dinanzi al Signore e giudicati secondo le loro opere, e tutti quelli i cui nomi non erano nel Libro della Vita, furono allora gettati nello stagno di fuoco.
Noi ora abbiamo davanti il problema del come ad essi verrà data vita eterna nel giudizio, visto che le Epistole indicano così decisamente chiaro che uno deve possedere lo Spirito di Cristo, altrimenti perisce. Benché ciò sembri così, noi non dobbiamo discreditare le parole di Gesù, il Quale mette molto chiaramente in evidenza che nel Libro della Vita vi sono alcuni che riceveranno vita eterna sia prima della risurrezione generale, sia dopo di essa. Paolo non evade questa verità, poiché egli dice molto chiaramente in Fil. 3:11: “Se, in qualche modo, possa giungere alla risurrezione dai morti.” Ora, questa dichiarazione è molto peculiare. Noi tutti sappiamo che TUTTI andremo in una risurrezione, sia che lo vogliamo o no. Tutti saranno risuscitati. Così Paolo difficilmente avrebbe voluto dire: “Se, in qualche modo, possa giungere AD UNA risurrezione dai morti.” La verità della questione è che egli non sta dicendo questo. Letteralmente si dovrebbe leggere: “Se, in qualche modo, io possa giungere alla ‘prima risurrezione’ d’infra mezzo i morti.” Questo non è il giungere alla seconda o generale risurrezione, ma è il giungere alla prima risurrezione, del quale è detto: “Beato e Santo è colui che ha parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potestà la seconda morte, ma essi saranno sacerdoti di Dio e di Cristo, e regneranno con Lui mille anni.” La prima risurrezione non ha nulla a che fare con la seconda morte. Quella avverrà alla fine dei mille anni, quando TUTTO IL RESTO dei morti ritornerà in vita. Ed in quel giorno vi saranno coloro che andranno a vita eterna, e coloro che saranno presi nella seconda morte. Ora, noi non abbiamo bisogno di ipotizzare circa coloro che riceveranno vita nella seconda risurrezione. A noi è detto che essa è data loro sulla base del fatto che sono stati gentili e buoni verso i “Fratelli.” Mentre coloro che risusciteranno e verranno buttati nello stagno di fuoco, saranno trattati così a motivo d’aver maltrattato i “Fratelli.” Visto che questa è la Parola di Dio, allora noi semplicemente l’accettiamo. Qui non c’è da argomentare; esso è semplicemente la verifica di un fatto.
Per maggior chiarimento, notate in modo specifico le parole di Mat. 25:31-46. Esse non dicono che un pastore stia letteralmente separando le pecore dai capri, ma dicono: COME un pastore che divide le pecore dai capri. Queste, di tale particolare momento (al giudizio nel Trono Bianco), non sono pecore. Le pecore sono già nel Suo ovile; esse udirono la Sua voce (Parola) e Lo seguirono. ESSE HANNO GIÀ VITA ETERNA E NON POSSONO VENIRE IN GIUDIZIO. Ma questi invece NON hanno vita eterna, per questo sono nel giudizio. Ad essi viene permesso di ANDARE NELLA vita eterna. Ma in base a quale cosa entrano essi nella vita eterna? Di certo non per il fatto che essi abbiano già la Sua vita, come ce l’ha la sposa, bensì essi la ricevono perché furono gentili verso i Suoi fratelli. Essi non sono Suoi fratelli; altrimenti questo li farebbe essere coeredi con Gesù. Essi NON sono eredi, ma hanno solo la vita. Essi non condividono alcun trono, ecc., con Lui. I LORO NOMI DEVONO ESSER STATI NEL LIBRO DELLA VITA E NON SONO STATI RIMOSSI. Ora, a motivo del loro amore verso il popolo di Dio, essi vengono riconosciuti e sono salvati. Senza dubbio, questi servirono ed aiutarono i figliuoli di Dio. Forse, in tempi di difficoltà, essi presero le difese dei figliuoli di Dio, come fecero Gamaliele e Nicodemo.
Se questo sembra aver l’aria di “restaurazione,” osservate ora attentamente perché i cattivi NON sono restaurati, ma vengono buttati nello stagno di fuoco. I nomi di molti di coloro che verranno distrutti erano pure nel Libro della Vita; ma essi furono spazzati via a motivo che mancarono di onorare il popolo di Dio, il quale era la vivente Parola manifestata (epistole viventi) per il loro giorno.
Ora, lasciate che su questo punto siamo ben chiari. Questi non sono le nazioni che vengono giudicate ed andranno nel millennio a motivo che hanno dato asilo ed aiutato i Giudei. Questo è molto chiaro a motivo della conclusione di questi versetti: “E questi (i malvagi) andranno a punizione eterna (stagno di fuoco), ma i giusti a vita eterna.” Non v’è affatto menzione di DUE sedute di giudizio ove i malvagi vengono gettati nello stagno di fuoco. Solo la bestia ed il falso profeta saranno giudicati alla fine della grande tribolazione. No, questo è il giudizio davanti al Trono Bianco, ed essi sono giudicati secondo quanto è scritto nei libri.
È alla seconda risurrezione che alle “anime sotto l’altare,” come è mostrato nel quinto sigillo (Ap. 6:9-11), vengono date delle vesti bianche e, naturalmente, vita eterna; altrimenti non avrebbero senso le vesti bianche. “Quando Egli aperse il quinto sigillo, io vidi sotto l’altare le anime di coloro che erano stati uccisi a motivo della Parola di Dio e a motivo della testimonianza che avevano resa; e gridarono a gran voce dicendo: ‘Fino a quando aspetti, o Signore, Che sei il Santo e il Verace, a fare giustizia del nostro sangue sopra coloro che abitano sulla terra?’ E a ciascuno di essi furono date delle stole bianche e fu loro detto che si riposassero ancora un po’ di tempo, finché fosse completato il numero dei loro conservi e dei loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro.” Ora, notate in particolare che nessuno di questi sotto l’altare fu ucciso a motivo della testimonianza di Gesù. Essi non erano come Antipa, il quale venne ucciso per aver tenuto fermamente il Suo Nome. Questi non sono coloro che nacquero di nuovo, con in loro possesso la vita eterna. Essi vengono su nella seconda risurrezione e riceveranno vita a motivo della loro presa di posizione per la Parola. Osservate come essi gridano vendetta. Essi non possono essere della stessa stoffa della sposa. Poiché la sposa porge l’altra guancia e grida: “Perdonali, Padre; essi non sanno quel che fanno!” Questi sono Giudei. Essi devono esserlo, poiché essi sono nel quinto sigillo, mentre è nel quarto sigillo che la sposa Gentile va nel rapimento. Così, questi Giudei non sono nati dal Suo Spirito. Essi persino non credono che Gesù è il Messia. Ma visto che essi furono accecati da Dio a motivo dei Gentili, allora Dio dette loro vita eterna per il fatto che, benché essi non poterono venire a Lui, ciononostante essi furono realmente fedeli a tutta la Parola che conoscevano, e per Essa morirono a moltitudini sotto Hitler, Stalin, ecc., e altri ne moriranno.
È nella seconda risurrezione che verranno su le cinque vergini stolte. Notate: esse erano vergini. Esse non avevano lo Spirito Santo, e perciò mancarono di essere nella sposa, mentre le cinque avvedute, che avevano l’olio, divennero una parte di quella sposa. Ma questa gente, essendo un popolo separato, che ama Dio e che cerca di dimorare nella Parola secondo quanto ne conosce di Essa, ed essendo un aiuto nell’opera del Signore, verrà su alla fine del tempo. Essi mancheranno il millennio, cosa che, tramite queste verità, cominciate a vedere essere molto più importante e meravigliosa di quanto abbiamo mai pensato o creduto.
Tutta questa gente aveva i loro nomi nel Libro della Vita, ed i loro nomi vi rimasero. Ma, quali furono i nomi che non vi rimasero? Quelli del sistema mondiale delle chiese, i quali combatterono la sposa, saranno coloro i cui nomi sono rimossi. Questi sono coloro che perderanno. Essi saranno gettati nello stagno di fuoco.
Ora, facciamo un altro passo, ma prima che lo facciamo, rivediamo un momentino il nostro caso. Prima di tutto, noi sappiamo con certezza che il proposito di Dio si basa sull’elezione. Esso era già deciso in Se stesso. Era il proposito di Dio quello di suscitare un popolo per Se stesso, e quello sarebbe una Sposa-Parola. Ella fu scelta IN LUI prima della fondazione del mondo. Ella fu preconosciuta ed amata ancor prima che venisse alla luce durante le epoche sulla terra. Ella fu redenta dal Suo sangue e non può MAI essere condannata. Ella non sarà mai nel giudizio, poiché a lei non può essere imputato peccato. Rom. 4:8: “Beato l’uomo a cui il Signore non imputerà il peccato.” Però ella sarà con Lui sul Suo trono del giudizio, giudicando il mondo e perfino gli angeli. Il suo nome (ciascuno dei suoi membri) fu scritto in una sezione del Libro della Vita dell’Agnello, ancor prima della fondazione del mondo. Secondariamente, vi è un’altra classe. I loro nomi sono pure nel Libro della Vita, ma essi verranno su nella seconda risurrezione. Questi tali sono le vergini stolte ed i giusti di cui si parla in Mat. 25. In questa classe vi sono pure coloro che non adorano la bestia né che vengono coinvolti nel sistema anticristo, ma che muoiono per la loro fede pur non essendo nella sposa: non essendo nati di nuovo. Ma essi verranno su nella seconda risurrezione e andranno a vita eterna. Terzo, vi sono i Cristiani nominali, tali quali noi li vediamo tra gli Israeliti che vennero fuori dall’Egitto. Questi ebbero i loro nomi nel Libro della Vita, e le loro opere erano pure scritte nei libri. Ma essendo che essi han mancato di obbedire Dio ed essendo vuoti dello Spirito, benché avessero tra di loro i segni ed i miracoli, avranno i loro nomi cancellati dal Libro della Vita. In mezzo a questo gruppo vi saranno quelli come Giuda i quali, benché totalmente vuoti dello Spirito, eppure religiosi, hanno nella loro vita delle manifestazioni, e benché erano nei libri, essi però non erano eletti IN LUI. Un tale, quale Balaam, sarà in quel gruppo. Nel quarto, infine, vi sono quelli i cui nomi non sono mai stati scritti nei libri, e mai lo saranno. Questi tali si trovano in Ap. 13:8 e Ap. 17:8: “E l’adoreranno tutti gli abitanti della terra, i cui nomi non sono scritti nel Libro della Vita dell’Agnello, che è stato ucciso fin dalla fondazione del mondo. La bestia che tu hai visto era e non è più, e salirà dall’abisso e andrà in perdizione; e gli abitanti della terra, i cui nomi non sono scritti nel Libro della Vita fin dalla fondazione del mondo, si meraviglieranno vedendo la bestia che era, e non è, quantunque essa sia.” Gesù disse che un certo gruppo accetterà uno che viene nel suo stesso nome. Questo uno è l’anticristo. E ciò è esattamente quanto è detto di loro in Ap. 13:8 e 17:8. Questi furono ordinati da Dio, ma non all’elezione. E con questo gruppo vi sono quelli come Faraone. Di lui è detto: “Proprio per questo ti ho suscitato. Vasi d’ira, preparati per la perdizione.” Rom. 9:17 e 22. Nessuno di questi poteva essere messo nei registri della vita. Io non sto dicendo che di loro non vi sia registro alcuno. Senza dubbio di loro c’è una specie di registro, ma NON NEI REGISTRI DELLA VITA. Il loro scopo d’esistere è stato trattato brevemente nell’insieme di questo libro, ma noi potremmo aggiungervi ancora due altre Scritture. Prov. 16:4: “L’Eterno ha fatto l’empio per il dì della sventura.” Giob. 21:30: “Il malvagio è risparmiato per il dì della rovina; essi saran portati avanti nel giorno dell’ira.” [Così riporta la versione King James—N.d.T.]
Dato che questa porzione della Parola per la mente umana è difficile da afferrare, Essa deve essere accettata e creduta per fede. Alcuni si offenderanno per quanto ho dimostrato, questo perché essi falliscono nel capire la sovranità di Dio, la quale dimostra che DIO È DIO, e dato che Egli è Dio, nessuno può annullare i Suoi consigli né ostacolare la Sua volontà o proposito; bensì Egli, essendo onnipotente, signoreggia in TUTTI gli affari e fa con tutta la Sua creazione quel che Egli vuole, poiché tutto è stato creato secondo il Suo piacere. Perciò, come dice Paolo: “Se Dio prende un pezzo d’argilla e dallo stesso pezzo fa un vaso ad onore ed uno a disonore, chi è che potrebbe risentirsi e gridarGli contro?” Che Egli abbia questo diritto sulla creazione, noi non possiamo negarlo. Eppure Egli andò perfino oltre, poiché secondo Rom. 14:7-9, noi abbiamo una inconfutabile prova che Gesù pagò il prezzo d’acquisto dell’intero mondo, per cui con ciò che è Suo Egli può fare quel che vuole. “Nessuno di noi infatti vive per se stesso, e neppure muore per se stesso, perché, se pure viviamo, viviamo per il Signore; e se moriamo, moriamo per il Signore; dunque, o che viviamo, o che moriamo, siamo del Signore. Poiché a questo fine Cristo è morto, è risuscitato, ed è tornato in vita: per Signoreggiare SUI MORTI E SUI VIVI.” (Proprietario: qui NON è inteso in senso di relazione.) Questo è anche mostrato in Giov. 17:2: “Poiché Tu Gli hai dato potere SOPRA OGNI CARNE, affinché Egli dia vita eterna a tutti coloro che Tu Gli hai dato.”
Ora, se noi attribuiamo a Dio l’onniscienza, allora noi dobbiamo anche accettare che Egli è perfetto in sapienza e in giustizia. Questo piano di elezione e di riprovazione, è la sapienza di Dio rivelata in tutte le epoche e perfino, come dice in Ef. 1:3-11: “Benedetto sia Dio, Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione Spirituale nei luoghi celesti in Cristo, allorché in Lui ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a Lui, nell’amore, avendoci predestinati ad essere adottati come Suoi figli per mezzo di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della Sua volontà, a lode della gloria della Sua grazia, mediante la quale Egli ci ha grandemente favoriti nell’amato Suo Figlio, in Cui abbiamo la redenzione per mezzo del Suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della Sua grazia, che Egli ha fatto abbondare verso di noi con ogni SAPIENZA e intelligenza, facendoci conoscere il mistero della Sua volontà secondo il Suo beneplacito, che Egli aveva determinato in Se stesso, per raccogliere nella dispensazione del compimento dei tempi sotto un sol capo, in Cristo, tutte le cose, tanto quelle che sono nei cieli come quelle che sono sulla terra. In Lui siamo anche stati scelti per un’eredità, essendo predestinati secondo il proponimento di Colui che opera tutte le cose secondo il consiglio della Sua volontà.” Per cui, se Dio ha stabilito che vi saranno coloro i cui nomi sono messi in una sezione del Libro della Vita dell’Agnello e che non possono esser cancellati perché essi sono i nomi della Sua sposa, allora questo fatto noi dobbiamo accettarlo. Se Essa afferma pure che vi sono coloro i cui nomi furono messi nel registro del Libro della Vita, ma che nella preconoscenza di Dio essi sarebbero poi caduti e avrebbero avuti rimossi i loro nomi, noi dobbiamo accettarlo. E se poi vi sono coloro i cui nomi MAI furono messi sul registro della vita, noi dobbiamo accettare pure questo. E se ci sono quelli che entreranno nella vita eterna dopo il giudizio del Trono Bianco, semplicemente sulla base di esser stati buoni e gentili e giusti verso gli eletti di Dio, i quali sono i Suoi fratelli, allora noi non possiamo fare altro che accettare anche questo. INFATTI, CHI HA CONOSCIUTO LA MENTE DEL SIGNORE PER POTERLO AMMAESTRARE? Piuttosto, siamo sottomessi in fede a Colui Che è nostro Padre, e vivremo!
Per comprendere questo soggetto ancor più chiaramente, sarebbe saggio avvicinarlo ora dal punto di vista della chiesa, attraverso le epoche. Fino ad ora, noi abbiamo pensato in termini della rimozione dei nomi degli individui. Ora però vogliamo considerare non gli individui, ma i gruppi rappresentati nella chiesa. Per fare questo noi connetteremo la chiesa, attraverso le epoche, alla pianta del grano. Un chicco di grano è piantato col fine che un singolo chicco di grano produrrà e moltiplicherà se stesso attraverso un certo processo, durante un certo periodo di tempo. Quel singolo seme morirà ma, morendo, la vita che era in esso verrà su in una pianta, la quale a sua volta sarà la portatrice di quella vita che dovrà ritornare alla sua origine, in una forma moltiplicata. Gesù, il grande Seme Reale, morì. Quell’Ineguagliabile, il Quale è la vita della chiesa, sta in mezzo alla chiesa in tutte le sette epoche della chiesa, dando la Sua vita alla chiesa (la portatrice o conduttrice) col fine che, alla risurrezione, la Sua stessa vita venga riprodotta in corpi simili al Suo. È alla risurrezione che il Seme Reale vedrà molti semi reali simili a Se stesso, ed essi saranno perfino come Egli è, poiché dice Giovanni, “noi saremo simili a Lui.” Questo è ciò a cui si riferiva Giovanni Battista, quando egli disse che Gesù avrebbe raccolto il grano nel granaio. Questa era la risurrezione, nella quale entrano gli eletti che sono stati riscattati a vita eterna.
Ora, dunque, il registro di questa pianta di grano, il cui fine è di riprodurre il seme originale in forma moltiplicata, è IL LIBRO DELLA VITA. Ripeto: la storia o registro di questa pianta di grano è il Libro della Vita, del quale una parte del Libro della Vita è il REGISTRO DELLA VITA ETERNA. (Una sezione del Libro della Vita.) Ciò è convincentemente visto tramite l’esame della pianta di grano. Un seme spoglio, viene seminato. Presto si vede una fogliolina. Ma ciò non è ancora il grano. Poi esso cresce in uno stelo. Questo, però, non è ancora grano. La vita è lì, ma non il grano. Poi alla fine dello stelo c’è una piccola infiorescenza che manda fuori una spiga. Ancora una pianta di grano, però non è ancora grano! Poi la pianta viene impollinata, e noi vediamo crescere la pula. Questa può sembrare grano, però non è ancora il seme. Poi ecco che nel guscio si forma il grano. Ora esso è ritornato a ciò che era originariamente. Il grano maturo ora viene mietuto.
Gesù Cristo morì. Egli dette la Sua vita. Quella vita doveva ritornare sulla chiesa e portare così molti figliuoli come Lui stesso, nella gloria della risurrezione. Ma, come il seme di grano abbisogna di un portatore per produrre e moltiplicare il seme di grano, così pure doveva esservi una chiesa la quale sarebbe stata la portatrice della vita di Cristo. Come la fogliolina, lo stelo, la spiga e la pula erano i portatori per il seme e NON il seme stesso, così il corpo della chiesa, attraverso le epoche, è stato il portatore del vero SEME, sebbene esso stesso non fosse il Seme. Ecco perché noi possiamo dire che il Libro della Vita è l’INTERA PIANTA DI GRANO.
Ripassiamo questo ancora una volta. Qui c’è quel seme originale che fu piantato. Esso produsse una fogliolina; ma non era lì! Esso produsse uno stelo; ma non era neppure lì! Poi viene il guscio nel quale si forma il grano; ma esso non lo era! Poi appare il fiore. ALLORA IL POLLINE CADE SU QUEI PISTILLI. PARTE DI QUELLA PIANTA VIENE RISVEGLIATA. QUALCOSA DI QUEL SEME ORIGINALE, CHE VENNE SU COL RESTO DELLA PIANTA, RITORNA AD ESSERE SEME. Perché l’intera pianta non diventa seme? Perché essa fu creata a questo fine! Solo parte di quella pianta può ritornare ad essere seme, poiché solo parte di quella PIANTA DI GRANO È GRANO DI VITA ETERNA.
Di questo voi avete un perfetto esempio in Israele che lascia l’Egitto. Di essi ne vennero fuori circa due milioni. TUTTI sfuggirono tramite il sangue del sacrificio. TUTTI furono battezzati nel Mar Rosso; TUTTI uscirono dall’acqua gustando la manifestazione dello Spirito Santo e le benedizioni; TUTTI mangiarono il cibo degli angeli; TUTTI bevvero dalla Roccia che li seguiva. Eppure, eccetto che per pochissimi, essi non erano altro che dei portatori per i figli i quali vennero dopo di loro e andarono nella terra di Canaan. Tutto Israele NON è Israele! E tutti, eccetto una piccolissima minoranza, ebbero i loro nomi spazzati fuori dal Libro della Vita.
Proprio oggi noi abbiamo la stessa cosa nella chiesa. Dei nomi saranno spazzati fuori dal Libro della Vita. Nessun nome verrà cancellato dal Libro della Vita Eterna poiché, benché contenuto nel Libro della Vita, esso è un altro registro. E LA TESTIMONIANZA È QUESTA: DIO CI HA DATO LA VITA ETERNA, E QUESTA VITA È NEL SUO FIGLIO. CHI HA IL FIGLIO, HA LA VITA (ETERNA); CHI NON HA IL FIGLIO, NON HA LA VITA (ETERNA). E coloro che hanno quella vita, erano in LUI prima della fondazione del mondo. ESSI ERANO SCELTI IN LUI PRIMA DELLA FONDAZIONE DEL MONDO. Quel GRANDE SEME REALE, Gesù Cristo, fu piantato (Egli morì) e quella vita che era in Lui, venne su attraverso la pianta di grano e sta riproducendo Se stesso in moltitudini di semi di grano, avendo in loro la stessa vita, essendo simili all’Originale, poiché per mezzo dello Spirito loro sono originali.
Ora noi possiamo vedere perché la sposa (ricomperata tramite il proprietario originale) redenta (ella era in Lui come Eva lo era in Adamo) non potrà mai avere i suoi ‘nomi dei membri’ messi fuori dal registro. Ella è parte di LUI. Ella è nel trono. Ella non potrà mai essere giudicata. Ognuno nella sposa è un membro di Lui, ed Egli non ne perde alcuno. Questo però non è così per quanto concerne “i tutti” che sono nel Libro della Vita. Poiché tra di loro vi sono perfino coloro come Giuda, ecc., i quali hanno una parte nel registro, ma poi i loro nomi vengono rimossi. Noi possiamo ben vedere coloro che vengono negli ultimi giorni ai quali, pur dopo aver fatto opere meravigliose, Gesù dirà loro di non averli mai conosciuti. Questo non vuol dire che Egli non sapesse di loro. La Sua onniscienza questo lo preclude; ma essi non erano conosciuti come essendo nella sposa; essi non furono neppure riconosciuti tra i giusti della seconda risurrezione. Essi non portarono alcun frutto (poiché essi erano fuori dalla Parola—non dimorarono in Essa), perciò essi furono sentenziati a morte. Poi, come abbiamo già mostrato prima, vi sono coloro che appoggiarono la sposa, i quali le furono di aiuto e di conforto. I nomi di questi rimasero nel Libro della Vita e andranno perciò nella vita eterna. Infine, vi sono quelli come Faraone, i quali non ebbero mai i loro nomi nel Libro della Vita, anche questi vengono gettati nello stagno di fuoco.
Così, il chicco di grano che diviene una pianta per la mèsse, è il registro della chiesa. E così, come non tutta la pianta di grano è tutta seme di grano, come pure non tutta la pianta viene presa nella raccolta, così è con la chiesa:—non tutta la chiesa è la sposa, e nemmeno a tutti è data vita eterna, bensì solo una PARTE di essa viene raccolta nel granaio, ed una PARTE di essa è tenuta affinché possa entrare nella vita eterna alla seconda risurrezione, e PARTE di essa, la quale è considerata pula, viene bruciata nello stagno di fuoco. Questo è esattamente ciò che dissero Giovanni il Battista e Gesù; poiché Giovanni disse che il grano verrebbe raccolto mentre la pula verrà bruciata. Gesù disse: “Legate le zizzanie, poi raccogliete il grano.” Il movimento ecumenico legherà insieme le chiese-zizzanie, poiché le zizzanie devono essere legate PRIMA, e sebbene la loro fine è d’essere bruciate, esse non vengono bruciate al momento in cui si legano ma sono riservate per una data che verrà più tardi, cioè alla fine dei mille anni, o la seconda risurrezione. Però, una volta che le zizzanie sono legate, allora il rapimento può aver luogo ed avrà luogo in qualche tempo tra il legarsi delle zizzanie e la rivelazione dell’anticristo. Poi verrà il giorno quando TUTTI staranno ritti insieme, come è visto in Daniele. Il Re sarà là con la Sua sposa, e davanti a loro compariranno le moltitudini che devono essere giudicate. Sì! Saranno TUTTI là. Tutti i libri saranno aperti. Sarà presa la disposizione finale per TUTTI. La mietitura è già passata. I libri che una volta erano aperti, ora sono chiusi.
Nel concludere per il momento questo soggetto, lasciate che mi riferisca ad una affermazione fatta all’inizio, in cui io dissi che non c’è alcuna Scrittura nella quale il Signore stia al PRESENTE compilando un registro di nomi. Questo è perfettamente vero. Però c’è una Scrittura che indica una futura compilazione. Essa è nel Salmo 87. Questo Salmo parla del Signore che scrive i nomi di tutti coloro che nascono in Sion. In nessun caso si può presumere che Dio abbia ad aspettare fino alla fine delle epoche, o quel periodo di tempo che tratta con Sion, per poter sapere chi possa esser nato in Sion. Inoltre, questo precluderebbe l’onniscienza. Certo che Egli sa chi è compreso in quel numero! Ma allora, che cos’è? Non è esso semplicemente il rotolo ricontrollato nel quale Dio semplicemente mette in un nuovo registro quei nomi i quali rimasero dopo la seconda risurrezione, e che appartennero a Sion? Certo, è proprio questo!
“E riconoscerò il suo nome davanti al Padre Mio, e davanti ai Suoi angeli.” L’appello in cielo. “Se l’uomo muore, può egli tornare in vita? Io aspetterò tutti i giorni del tempo a me determinato, finché venga il mio mutamento. Tu chiamerai ed io Ti risponderò: Tu avrai desiderio per l’opera delle Tue mani.” Il Grande Pastore sta chiamando le Sue pecore per nome. La voce creativa di Dio li sta chiamando fuori dalla polvere, o sta mutando i loro atomi anche se essi non si sono ancora addormentati. È il rapimento! È la Grande Cena delle nozze dell’Agnello e della Sua sposa!
Ma il rapimento non è la sola chiamata. Là, nella seconda risurrezione, al giudizio del grande Trono Bianco, saranno confessati dei nomi davanti al Padre ed ai Suoi angeli. Ora, mi è stato detto da coloro che lo sanno, che il più dolce suono per l’orecchio umano, è il suono del nome di quella persona. Come ama la gente avere i loro nomi davanti al pubblico! Come amano essere acclamati! Ma nessuna voce terrena potrà mai far suonare cosi dolcemente il tuo nome quanto lo farà la voce di Dio, se il tuo nome è nel Libro della Vita e rimane là per essere rivelato davanti ai santi angeli. Che giorno sarà quello, quando udremo dire da Gesù: “Padre, essi confessarono il Mio Nome davanti agli uomini, durante i giorni del loro pellegrinaggio terreno. Ora Io confesso i loro nomi dinanzi a Te, e a tutti gli angeli del cielo.”
“Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese.” Ancora una volta lo Spirito ha parlato. Ancora una volta noi abbiamo ricevuto la testimonianza di ciò che lo Spirito ha detto ad un’altra epoca. E noi abbiamo constatato che la testimonianza è corretta. Un’altra epoca se n’è andata, ed essa è stata adempiuta esattamente come Egli disse che sarebbe avvenuto. Che consolazione è questa per noi che speriamo di essere nella sposa dell’ultimo giorno, poiché ciò cagiona ai nostri cuori di saltare di gioia, visto che Egli è fedele nell’adempiere ogni Sua promessa! Se Egli fu fedele e veritiero a quelli dell’Epoca Sardiceana, allora Egli è semplicemente altrettanto fedele per questa nostra epoca. Se essi, tramite la Sua grazia e potenza, saranno ricevuti ed apprezzati da Lui, allora anche noi lo saremo similmente. Continuiamo dunque ad avanzare verso la perfezione per incontrare il Signore nell’aria, ed essere per sempre con Lui.